- 500 g di purea di patate
- 500 g di farina di frumento (io tipo 0)
- 25 g di lievito di birra fresco (io 10 g)
- 3 uova intere
- 50 g di burro
- 5 g di sale
- buccia grattugiata di 1 limone
- 75 g di zucchero
- olio oliva per friggere
- zucchero semolato e cannella per decorare
Graffe o viccilli...

Graffe o viccilli...
Sacher Torte…

Sacher Torte…

Che dire su questo dolce… c’è un motivo se è un grande classico della pasticceria. Certo non è leggero, ma con le temperature invernali, uno strappo alla dieta ci sta… Poi la domenica non è domenica senza il dolce… almeno per mia nonna era così…
Ingredienti per impasto base
- 130 gr di cioccolato fondente 60%
- 1 baccello di vaniglia
- 150 gr di burro morbido
- 100 gr di zucchero a velo
- 6 uova
- 100 gr di zucchero extra fine
- 140 gr di farina 00

- 400 gr di albicocche
- 140 gr di zucchero extra fine
- 10 gr di pectina
- 200 gr di zucchero extra fine
- 150 gr di cioccolato fondente 60%
- 125 gr di acqua
- 200 gr di panna da montare
Trasferisco il composto nello stampo a cerniera, lisciate la superficie e posizionate la torta esattamente al centro del forno per 15 minuti, lasciando lo sportello del forno socchiuso con un canovaccio.
Trascorso il tempo necessario, tolgo il canovaccio e chiudo il forno cuocendo la torta per altri 50 minuti circa. Sforno la torta, la trasferisco attentamente su una griglia con carta forno e la lascio raffreddare per circa 20 minuti. Successivamente, sfilo la carta forno e capovolgo la torta sulla griglia per raffreddarla completamente anche dal lato opposto.
Mentre la torta cuoce, si passa alla preparazione della confettura, di cui riporto il passaggio, oppure si può usare della confettura già pronta di buona, ottima qualità. Scaldo la confettura e la lavoro con un cucchiaio per renderla liscia ed omogenea, e la uso calda.
Per fare la confettura con le albicocche fresche si procede tagliando la frutta a pezzettini e posizionandole in una pentola alta. Si mescola quindi la pectina con lo zucchero e si aggiunge a freddo alla frutta e si porta ad ebollizione. Si fa bollire il tutto per almeno 3 minuti a fiamma molto alta, continuando a mescolare. Togliere poi la pentola dal fuoco e mescolare per un altro minuto facendo dissolvere la schiuma. Coprire con pellicola la confettura che dovrà essere utilizzata calda.
Taglio a metà la torta Sacher quando la base risulterà completamente raffreddata; spennello entrambe le metà con la confettura di albicocche e sovrappongo lasciando la superficie spennellata di confettura verso l’alto. Una volta che la torta sarà totalmente ricoperta di confettura anche ai lati la metto in congelatore a raffreddare.
Preparo la glassa portando a ebollizione a fuoco alto per 5 minuti lo zucchero in un pentolino con 125 ml di acqua. Tolgo lo sciroppo di zucchero dal fuoco e lo lascio raffreddare per qualche minuto. Aggiungo gradualmente il cioccolato allo sciroppo e mescolo fino a ottenere un liquido denso. Verso sulla torta tutta la glassa in una volta sola e la spargo rapidamente con l’aiuto di una spatola in metallo. Metto la torta in frigorifero per circa 10 minuti in modo da far rapprendere la glassa. Nel frattempo, creo con la carta da forno un conetto, lo riempio con la glassa in eccesso e scrivo “Sacher” sulla superficie della torta glassata.
Monto la panna ben fredda e senza zucchero, e la servo come accompagnamento alla torta.
Torta con fantasmi… alle castagne e marron glacé

Torta con fantasmi… alle castagne e marron glacé

Ingredienti
- 400 gr di purea di castagne
- 160 gr di zucchero
- 100 gr di farina di mandorle
- 100 gr di burro
- 4 uova
- 15 gr di cacao amaro
- estratto vaniglia
- 1 bustina di lievito naturale per dolci (cremore di tartaro)
- 1 o 2 cucchiai di gocce di cioccolato fondente
- due cucchiai di marron glacé rotti
- 100-200 ml di panna montata
- 1 cucchiaio di zucchero a velo vanigliato
- marron glacé per decorare
- 1 albume
- 1 cucchiaino di agar agar
- 63 gr di zucchero
- 18 ml di acqua tonica
- 1 pizzico di sale

Ho iniziato tritando finemente le mandorle con due cucchiai di zucchero (preso dal totale).
Monto i tuorli con lo zucchero, quando saranno bianchi e spumosi unisco la purea di castagne, mescolo con una spatola delicatamente. Aggiungo poi la farina di mandorle e il cacao setacciato, l’estratto di vaniglia e infine il burro fuso. Monto gli albumi con il cremore di tartaro e quando saranno ben montati a neve ferma, unisco i due composti mescolando delicatamente con una spatola. Rivesto una tortiera da 22 cm circa con carta forno, verso il composto e cuocio in forno statico preriscaldato a 180° C per circa 35 minuti (fare la prova prima di sfornare). Quando pronta, togliere dal forno e lasciar raffreddare.
Preparo la meringa all’italiana/marshmallow ho fatto uno sciroppo con lo zucchero e l’acqua tonica, faccio raggiungere la temperatura di 121° C, controllo con termometro da cucina. Intanto che lo sciroppo raggiunge la temperatura, inizio a montare l’albume a neve con un pizzico di sale. Quando lo sciroppo raggiunge la temperatura di almeno 90° unisco l’agar agar e mescolo bene. Quando lo sciroppo arriva alla temperatura di 121° lo verso lentamente a filo nell’albume montato a neve (in questo l’uovo viene pastorizzato), e continuo a montare finché il composto non sarà freddo. Metto il composto in una sacca da pasticciere per decorare la torta e metto da parte.
Preparo la farcia montando la panna con un cucchiaio di zucchero a velo, quando il composto sarà pronto aggiungo i marron glacé a pezzi e le gocce di cioccolato.
Composizione della torta: prendo la torta, che si sarà raffreddata, la divido a metà, la farcisco con la panna con gocce di cioccolato e marron glacé, copro con l’altra metà della torta, ricopro con la meringa all’italiana/marshmallow, spalmo bene e faccio i fantasmi. Metto il tutto in frigorifero fino al momento di servire.
Marron glacè

Marron glacè

Ingredienti
- 2 tazze di zucchero semolato
- 2 tazze di acqua
- 1 kg di castagne
- 1 stecca di vaniglia (o 1 cucchiaino di vaniglia in polvere)
- 1 pizzico di sale
Crema di castagne, zucca, e patate...e ...
Crema di castagne, zucca, e patate...e ...
Il colore in effetti risulterà, forse, poco invitante, anzi quasi inquietante, appetitosi, ma è proprio l'intento di una zuppa stregosa. Conoscete cibo stregato invitante? Però, una volta assaggiata risulterà una vera squisitezza. La crema l'ho servita accompagnata da varie spezie da aggiungere a piacere e a gusto personale. La nota croccante è data dal guanciale croccante e la marci in più viene data dalla nota ben saporita del formaggio erborinato del blu di bufala. In aggiunta sofficissimi panini semidoci alla zucca a cui avevo dato forma zuccosa e picciolo con seme di zucca (purtroppo non li ho fotografati sigh, ma erano proprio carini). Nelle foto ho ripreso la crema con le due versioni separate, ma i più audaci, o golosi, possono mettere insieme il formaggio erborinato con il guanciale croccante, per avere un piatto deliziosamente croccante e saporito allo stesso tempo. Mettendo gli ingredienti separati ognuno può scegliere come comporre a piacere e a gusto personale... una serata a giocare con i sapori e le consistenze...
Ingredienti
- 300 gr di castagne sbollentate e pulite
- 300 gr di zucca pulita
- 300 gr di patate
- 1 o 2 cipolle o porri
- olio (io evo)
- acqua (o brodo vegetale)
- sale marino integrale grosso
- 200 ml di panna fresca liquida
- guanciale
- blu di bufala, formaggio a piacere
- pepe nero macinato fresco
- spezie a piacere, curcuma, zenzero, paprika forte

Una volta pulite le castagne, ne metto da parte, volendo qualcuna per decorare il piatto, e procedo con gli altri ingredienti.
Pulisco e taglio a pezzi le patate e la zucca.
Affetto le cipolle (o il porro) e le metto a stufare dolcemente in una capiente casseruola con l'olio. Quando le cipolle saranno trasparenti, aggiungo la zucca, le patate e le castagne. Allungo con dell'acqua, o se si preferisce del brodo vegetale, fino a coprire gli ingredienti, e unisco anche una manciata di sale grosso integrale marino. Lascio cuocere finché gli ingredienti non risulteranno teneri, molto teneri, infilzandoli con una forchetta. Spengo e con il frullatore ad immersione passo il tutto. Deve risultare una vellutata, una crema non troppo liquida. Aggiungo la panna fresca, amalgamo bene, aggiusto di sale.
A parte faccio sfrigolare il guanciale tagliato a fettine, lo faccio saltare in padella finché non avrò sciolto tutto il grasso e non sarà croccante. Taglio a cubetti il blu di bufala, o altro formaggio a piacere saporito. Porto in tavola servendo la zuppa della strega accompagnandola con il guanciale, il formaggio e le spezie e lasciando che ogni invitato aggiunga alla zuppa gli ingredienti che preferisce.
Oopsie bread… panini o pansoufflè?

Oopsie bread… panini o pansoufflè?
Pensandoci il termine che più si avvicina a descriverli, e che tra l’altro è molto in auge di questi tempi, è “panini fluffosi”, ricordando un po’ le fantastiche e sofficissime torte “fluffose” appunto (ossia le chiffon cake) che un gruppo di amiche food blogger, per esattezza le Bloggalline, hanno ribattezzato “fluffose” e di cui scrive Monica Zacchia in un libro a loro intitolato… Proprio come le torte, questi panini non panini sono… magici…
Ingredienti
- 3 uova
- 100 gr di yogurt bianco (io greco)
- 1 pizzico di sale
- 1 pizzico di zucchero
- 1/2 cucchiaino di lievito per dolci
Divido in due ciotole i tuorli dagli albumi: monto a neve gli albumi con il lievito e lo zucchero. Lavoro i tuorli con lo yogurt e un pizzico di sale. Unisco, con una spatola, i due composti delicatamente per non smontare gli albumi. Rivesto con carta forno (o se si preferisce ungerla con un po’ di olio o burro) una teglia, aiutandomi con un cucchiaio verso il composto ottenuto più o meno in modo omogeneo (nelle stesse quantità), e con il dorso del cucchiaio, con garbo, allargo l’impasto dando una forma il più possibile circolare e tutte uguali. Cuocio in forno statico preriscaldato a 150° C per 20-25 minuti, finché non saranno dorati. Questi panini vanno poi fatti raffreddare completamente, dopodiché farcire a piacere.
Torta di carote

Torta di carote
Finalmente riesco a ritagliarmi un po’ di tempo per sedermi e scrivere. Sono alla mia postazione nel silenzio della casa, ogni tanto fa piacere e lo trovo anche rilassante, anche se vivendo in città, in pieno centro silenzio completo proprio non è. Ieri sera ho preparato questa torta per far partire bene la nuova settimana scolastica: niente è più piacevole che ritrovarsi a fare colazione con una bella torta, fetta di torta (non esageriamo) colorata, soffice, profumata e golosa. Nel dolce si nascondono le mandorle e le vivacissime carote, e disseminate qua e là un po’ di crema alla nocciola (la cioccolella!!!). In questo modo riesco a far mangiare la frutta secca anche ai bambini, che di solito non apprezzano molto. Il tutto è aromatizzato alla vaniglia, che lega sia con la cioccolella che con il resto dell’impasto, una sorta di filo conduttore. Però, se non si usa la famigerata crema spalmabile, con le carote stanno molto bene profumi di arancia o limone. In questo dolce non ho usato latte o latticini, ma come materia grassa solo un po’ di olio di semi di girasole. Questa è la versione più leggera della famosa carrot cake anglosassone magari anche speziata e con varie creme a guarnizione. Ho usato “poco” zucchero dato che la carota ha già di suo un gusto dolce. E’ un dolce abbastanza semplice da realizzare, solo un po’ lungo grattugiare le carote e la cottura. Il dolce si mantiene tranquillamente per qualche giorno (quattro giorni circa) sotto una campana di vetro, per delle golosissime energetiche colazioni, e delle profumate pause merenda con il tè.
Ingredienti
- 300 gr di carote
- 3 uova bio
- 300 gr di farina (io tipo 0)
- 50 gr di farina di mandorle (io mandorle che poi triterò)
- 150 gr di zucchero
- 1 pizzico di sale
- 1 bustina di lievito per dolci
- 90 gr di olio di semi di girasole
- qualche goccia di essenza di vaniglia, o semi di bacca di vaniglia
- crema spalmabile alla nocciola
Ho tritato le mandorle (le mie con la pellicina) con due cucchiai di zucchero, presi dai 150 gr. Metto le mandorle tritate in una ciotola insieme alla farina setacciata e al lievito, mescolo con un cucchiaio. In un’altra ciotola monto le uova intere con lo zucchero e il pizzico di sale e i semi di bacca di vaniglia (se invece, come me, si usa l’essenza, questa va aggiunta alla fine). Quando le uova saranno belle montate e spumose e chiare, aggiungo poco per volta le farine e mescolo sempre con una frusta. Per ultimo verso l’olio e mescolo sempre con la frusta fino ad ottenere un impasto abbastanza denso ed omogeneo. A questo punto aggiungo l’essenza di vaniglia (se non ho usato i semi di bacca prima) e le carote grattugiate, e con una spatola mescolo per far amalgamare bene tutti gli ingredienti. Verso il composto ottenuto in una tortiera da 24 cm, foderata con carta forno. Con un cucchiaino aggiungo sulla superficie della crema di nocciole. Con l’aiuto di uno stuzzicadente cerco di creare qualche motivo e intanto spingo verso il basso la crema. Infine con la spatola, delicatamente, livello la superficie. Cottura in forno statico preriscaldato per 45 minuti a 170° C. Prima di sfornare faccio la prova cottura con uno stecchino e se estraendolo dovesse risultare ancora un po’ umido, lascio qualche minuto in più di cottura alla torta. Quando la cottura sarà completata la lascio raffreddare il dolce nello stampo. Infine impiatto, spolvero con zucchero a velo e servo.
Plumcake cioccofrutta...

Plumcake cioccofrutta...
Ingredienti
- 320 g farina di tipo 1
- 460 ml latte
- 2 cucchiaini di aceto di mele
- 160 ml olio mais o girasole (io girasole)
- 310 g purea di frutta, mela e pera (io solo mela)
- 2 cucchiaini estratto vaniglia
- 90 g di zucchero mascobado (io demerara)
- 90 g cacao amaro in polvere
- Pizzico sale
- Bustina lievito
In un robot da cucina miscelo alla massima velocità il latte con l’aceto e dopo 2 minuti aggiungo olio, vaniglia e purea di frutta. Sempre alla massima velocità aggiungo farina, zucchero, cacao, lievito, sale. Cuocio in forno statico preriscaldato per circa 30 minuti a 180° C. Prima di sfornare controllo la cottura con uno stecchino che deve risultare leggermente umido, caratteristica della torta, ma non bagnato, e se serve lascio qualche minuto in più (dipende da tortiera usata e forno). Quando pronta, sforno la torta, lascio raffreddare, e servo poi spolverando con zucchero a velo vanigliato.
Soufflé ciocco-limone

Soufflé ciocco-limone

In un sabato mattina, gli amici ti chiamano, chiamano proprio, e ti dicono che sono davanti al banco del pesce di fiducia e che han trovato scampi, gamberi e gambero rosso di Sicilia freschi freschi, e ti propongono un aperitivo veloce veloce visto che passeranno a trovarti (più o meno a sorpresa)… E che gli si vuol dire… nulla, semplicemente che li aspetti e con quello che arriverà ci si prepara aperitivo e pranzo… A queste cose non ci son parole… si fanno e basta.
Così in quella giornata di inizio autunno, o fine settembre, persone con pensieri e umore “nuvoloso” si ritrovano misteriosamente, si fanno compagnia, si rilassano almeno per un po’, e si ritrovano a preparare un bel carpaccio di gamberi rossi di Sicilia marinati in olio, limone, zenzero, sale, pepe arcobaleno (ne avevo fatto anche in passato una versione con il lime al posto del limone), una padellata di scampi con la marinata del carpaccio e brandy, e linguine con pomodoro e gamberi lievemente piccanti… poi ci siamo guardati e… non si poteva finire così, era come se mancasse qualcosa… e allora ecco l’idea di un bel soufflé sciué sciué, fatto sul momento, veloce, semplice, leggero, profumato ma soprattutto goloso. Una nuvola ariosa che si scioglie in bocca, delicatissima… un vero comfort food
La ricetta del soufflè, l’ho tratta dal libro “I dolci del sole” del maestro pasticciere Sal De Riso. Uso il termine tratta perché l’ho adattata ai miei gusti. Infatti il maestro usa le amarene sciroppate, mentre io le ho evitate, visto che non mi piacciono. Il dolce tra l’altro è indicato anche agli intolleranti del glutine, dato che non sono presenti le farine.
Il soufflé è risultata essere la scelta ideale per questa visita mangereccia inaspettata.

- 4 uova intere bio (circa 200 gr)
- 100 g di zucchero
- buccia grattugiata di 1/2 limone d’Amalfi
- 25 g di cacao amaro in polvere
- zucchero a velo (vanigliato) per decorare
Crêpes con fiocchi avena

Crêpes con fiocchi avena
E questa settimana ci risvegliamo con delle golose e profumate crêpes.
Ingredienti
- 500 ml di latte
- 4 uova bio
- 50 gr di fiocchi d’avena
- 200 gr di farina (io tipo 0)
- 20 gr di zucchero
- 1 pizzico di sale
- burro per ungere padella
Prendo una padella antiaderente con i bordi bassi, la ungo leggermente con del burro e quando calda verso un po’ di pastella (che avrò avuto cura di mescolare prima) la stendo bene e quando si stacca dalla padella la giro e faccio cuocere per qualche minuto anche l’altro lato. Continuo con la seconda crêpe, finché non finisco la pastella. Servo completando, a piacere, con zucchero a velo vanigliato, miele, marmellate, etc, quello che si preferisce… bonjour et bon appétit.
Fiori di zucchina con ricotta speziata

Fiori di zucchina con ricotta speziata


- Fiori di zucchina
- 250 gr di ricotta vaccina (io fior di ricotta)
- 25 gr di parmigiano o grana padano, più quello per spolverare
- 1 tsp di zenzero in polvere
- 1/2 tsp di curcuma
- sale
- burro
- pepe macinato fresco
Cacao pancakes…

Cacao pancakes…
Ingredienti
- 190 gr di yogurt bianco
- 70 ml di latte intero
- 1/4 tsp di bicarbonato di sodio
- 1/2 tsp di lievito per dolci
- qualche goccia di limone o aceto di mele
- 1 uovo bio
- 15 gr di cacao amaro
- 135 gr di farina (io tipo 0)
- 25 gr di zucchero
- 40 gr di burro (io leggermente salato)
- 1 pizzico di sale
- zucchero a velo vanigliato
Setaccio il cacao con il lievito e il bicarbonato, unisco al latticello fatto e mescolo bene e faccio riposare qualche minuto. A parte setaccio la farina e la mescolo allo zucchero. Sciolgo il burro. Unisco la farina al composto di cacao e latticello, l’uovo, e mescolo bene con una frusta. Infine aggiungo il burro sciolto, e amalgamo bene il tutto.
Scaldo una padella antiaderente, la ungo leggermente con del burro o olio, quando calda verso qualche cucchiaio di pastella e faccio cuocere a fuoco medio dolce per qualche minuto, finché non si formano le bollicine sulla superficie. Giro la frittella e faccio cuocere qualche minuto e poi metto da parte, e procedo nella cottura della pastella.
Servo ben calde spolverate con zucchero vanigliato, o con sciroppi, salse, creme, panna… a piacere… a noi piacciono anche semplici. Quelle che avanzano si possono conservare in un contenitore ermetico in frigorifero, e scaldare prima di consumare.
Ravioli di gamberi e zenzero… con zucchine e pomodori, o burro profumato allo zenzero?

Ravioli di gamberi e zenzero… con zucchine e pomodori, o burro profumato allo zenzero?
Gamberi e zucchine è un classico, è un condimento che si presta a qualsiasi tipo di primo e antipasto. Per cambiare ho pensato di rivisitare la ricetta: ravioli di sfoglia semplice senza uova con ripieno di gamberetti e zenzero (se però avete gamberi freschi ancora meglio, da mettere crudi, tanto poi cuociono con la pasta) conditi con zucchine e pomodori con poco zenzero. Mi piace fare la pasta in casa, così ho anche l’occasione per coinvolgere mia figlia, a cui la pasta ripiena non garba molto, se non per nulla, però assaggia i ripieni… e chissà che piano piano pasticciando in cucina… chissà… Adesso ha scoperto che le piacciono, e tanto, i cavatielli, così eccoci qui: io a fare ravioli, lei mi aiuta facendo le palle di pasta e inizia a fare qualche cavatiello. La soddisfazione dei bambini poi che sono entusiasti di fare “una cosa da grandi”, di aiutare e riuscire, e se alla prima non vengono, con calma insieme a noi, provano e riprovano fino a che non si riesce, e si impara anche un pochino di pazienza e di non mollare subito ma riprovare (forse)… poi la gioia di mangiare quello che loro han fatto, o che aiutano a preparare è contagiosa, è felicità pura… attimi, tempi preziosi per tutti… La storia si ripete, io bambina con la mia nonna e lei che mi dava un pezzo di pasta per giocare, e mi insegnava… e la mia pasta preferita da bambina erano proprio i cavatielli…

Ingredienti
- 200 gr di gamberetti puliti
- 125 gr di farina tipo 0
- 75 gr di semola di grano duro rimacinata fine
- acqua tiepida q.b.
- 1 scalogno
- olio d’oliva (io evo)
- zenzero a piacere
- vino bianco secco
- 1 scalogno piccolo
- 200/300 gr di zucchine chiare
- 200 gr di pomodori tipo pachino, ciliegini (piccoli e tondi)
- olio d’oliva (io evo)
- sale, pepe arcobaleno
- zenzero
- vino bianco secco
- 25 gr di burro (poi dipende dalle quantità di pasta)
- zenzero a piacere
- pepe nero di Sichuan macinato fresco

Soufflé di ricotta ying yang

Soufflé di ricotta ying yang
Finalmente basta caldo, arriva il fresco, ancora non proprio quello che piace a me, ma iniziamo ad accontentarci. Mi ritrovo con della ricotta in casa, già perché quando la trovo bella fresca non riesco a resistere, sapendo che tanto troverò il modo di impiegarla. Per il dolce della domenica stavolta sono stata indecisa se fare un cheesecake senza cottura o dei soufflé, che mi tenevo in serbo per l’arrivo del fresco. Così complice, mancanza della mia amata agar agar e abbassamento delle temperature, eccomi a fare dei bei soufflé. Ho preso ispirazione da una ricetta del maestro pasticciere Ernst Knam, con la variante dell'aggiunta del cacao a parte dell'impasto.
Il soufflé croce e delizie e banco di prova di molti. All’apparenza sembra una preparazione facile, ma… potrebbe non essere così… Chi non ricorda i soufflé di Audrey Hepburn in “Sabrina”, che non gonfiavano o si afflosciavano all’uscita dal forno… oppure i soufflé di Milly nel film “Perché lo dice mamma” (titolo originale “Becouse I said so”) con Diane Keaton, che non li sbaglia mai, tranne…
I segreti per un perfetto soufflé sono tanti, alcuni tramandati da riti scaramantici, altri con fondamenta effettive… ma nonostante questo c’è comunque bisogno di una buona dose di fortuna.
Innanzitutto gli stampi devono essere sempre bene imburrati, non ci devono essere spazi nemmeno minimi vuoti, altrimenti verrà pendente e crepato. Poi per i soufflé salati bisognerà cospargere lo stampo con del pangrattato, mentre per quelli dolci con lo zucchero, mai con la farina che assorbirebbe l’umidità necessaria al soufflé. Gli albumi bisogna montarli all’ultimo minuto e non dovono essere montati né troppo né troppo poco (semplice a dirsi, difficile a farsi!): ossia, quando con la frusta si solleva uno sbuffo, un picco, che non si stacca dal resto del composto, allora sono pronti. Inoltre essenziale per la buona riuscita dei soufflé è il vapore, che lo renderà alto e stabile. Un soufflé riuscito resiste fuori dal forno appena qualche minuto prima di cominciare a sgonfiarsi, quindi, a costo di bruciarsi, va servito subito.
Un po’ di storia… In origine era una frittata: l’omelette. Poi qualcuno ebbe l’ispirazione di gonfiarla: omelette soufflée (dal francese souffler, soffiare). In breve, la nuova preparazione fu chiamata, semplicemente, soufflé. La vicenda dell’aggettivo che diventa nome la dice lunga sul fascino di questo piatto, che incanta non tanto per la sostanza, quanto per la forma. Come attesta Le Cuisinier françois di La Varenne, già intorno alla metà del Seicento si conosceva l’effetto del calore sugli albumi montati a neve, ma si deve attendere Le Cuisinier moderne di La Chapelle (1742) per trovare la prima omelette soufflée salata. Alla fine del secolo il soufflé era già ampiamente diffuso in Francia e nel resto d’Europa in varianti dolci e salate, mentre notorietà e prestigio continuarono a crescere durante tutto l’Ottocento. La fragilità stessa del soufflé ne decretò il successo e lo rese oggetto di intrepide sperimentazioni culinarie. Raggiunse il culmine della popolarità con il celebre cuoco Antonin Carême (1784- 1833), che ne codificò i tipi e lo presentò in porzioni individuali, capaci di garantire un’ottima riuscita. In Italia divenne soffiato oppure soufflet, come lo chiamò Artusi, che ne propose sei versioni, cinque dolci e una salata. Il soufflé è giunto fino a noi rinnovandosi sempre sia nelle versioni dolci che salate, e probabilmente continuerà trasformandosi sempre, anche per il futuro…
Il soufflé ha una crosticina superficiale, sottilissima, al cui interno racchiude un cuore morbido, umido, ma non bagnato, spumoso e leggero, che si scioglie in bocca al primo boccone. La vaniglia e il cacao conquistano prima con il loro profumo, poi, esattamente come uno ying e uno yang, con dolcezza e forza, si inseguono, si compensano e completano nel gusto regalando una piacevole armonia di sapori… come non lasciarsi conquistare e scivolare in questo abbraccio…
Ingredienti
- 250 g di ricotta vaccina
- 80 g di latte
- 40 g di zucchero semolato
- 20 g di semola di grano duro rimacinata fine
- 3 albumi bio
- 3 tuorli bio
- 1/2 baccello di vaniglia (o essenza qualche goccia)
- 15 g di cacao amaro in polvere
- burro e zucchero per lo stampo
Ciambella allo yogurt, farina di riso e fiocchi avena.

Ciambella allo yogurt, farina di riso e fiocchi avena.
Vorrei fare una piccola digressione in merito alle proprietà dei fiocchi d’avena. Le proprietà nutrizionali e dimagranti dell’avena sono molto evidenti, specialmente i fiocchi d’avena possono essere inseriti all’interno di una dieta, con l’obiettivo di mantenere sotto controllo il peso. Infatti, dopo che si consuma questo cereale, rimane a lungo un senso di sazietà e questo sicuramente è un vantaggio per chi segue una dieta. Dal punto di vista nutrizionale, i chicchi contengono amido per il 60-70%, insieme ad altri carboidrati. Il 14% è costituito da proteine e il 7% da grassi. Inoltre l’avena contiene molte vitamine del gruppo B, enzimi, sali minerali, come calcio e fosforo, oligoelementi e l’avenina, una sostanza che riesce a tonificare, a fornire molta energia e a mantenere in equilibrio il sistema nervoso. L’avena è facilmente digeribile, proprio per questo è indicata anche per chi soffre di gastrite o di colite. Questo cereale non provoca dei forti picchi insulinici e riesce a fornire al nostro organismo molta energia, per questo se ne consiglia il consumo al mattino a colazione. Se durante la lavorazione viene mantenuta pura e non subisce contaminazioni con altri cereali, può essere ottima anche per chi soffre di celiachia o di intolleranza al glutine. L’avena contiene molte fibre, per questo permette al nostro intestino di funzionare al meglio. Inoltre studi scientifici hanno provato che potrebbe essere l’ideale per ridurre il colesterolo. Particolarmente importanti sono alcuni composti contenuti in questo cereale: gli avenantramidi. Sono degli antinfiammatori, che riescono a proteggere dai tumori, perché impediscono lo sviluppo delle cellule cancerose. L’avena è importante anche perché apporta gli amminoacidi essenziali, che sono necessari per la formazione delle proteine. Finora ho citato i benefici di questo cereale, ma, come spesso accade, c’è anche un rovescio della medaglia, un contro. In questo caso il contro è dato dal fatto che la crusca d’avena è in grado di determinare la produzione di molti gas intestinali, che causano gonfiore addominale. Dovremmo sempre cercare di far abituare progressivamente il nostro corpo all’introduzione di una grande quantità di fibre. E’ importante, inoltre, che questo cereale venga masticato per bene, altrimenti può causare blocchi intestinali.
Tornando ora alla mia torta posso dire che è piaciuta molto, tanto che quando si è iniziato a vederne la fine mi è stato detto “la rifacciamo!”. Come dicevo ho avuto modo di “toccare con mano”, non solo su di me ma anche su mia figlia, degli effetti dei fiocchi avena (e ne ho usati una minima quantità), ed effettivamente la bimba ha fatto un pieno di energie per quasi tutta la mattina, e un senso di sazietà che la fa arrivare tranquillamente all’ora di merenda a scuola, ma a dire il vero potrebbe anche saltarla tutto dipende da che ora devono uscire di scuola i bambini.
La torta risulta essere leggera, profumata e rimane morbida e piacevole per diversi giorni, se messa sotto “campana”. Procedimento per realizzarla semplicissimo e veloce e non servono particolari attrezzi. Addirittura a mescolare l'impasto è venuta la mia piccola apprendista: l'ho fatta sedere vicino al tavolo (altrimenti non ci arriva) e le ho dato la ciotola con il composto da mescolare. Non vi dico la sua felicità, tanto che non voleva nemmeno aspettare la cottura in forno (nonostante lo sappia benissimo) e mi stava aprendo lo stampo. La sera per il libro della buonanotte, talmente era entusiasta, mi porta "Mucca Moka a scuola di cucina", che fa il ciambellone!!! Il mattino, per colazione servo la torta, tanto attesa, con una spolverata di zucchero a velo (che ai bambini piace tanto) per iniziare la giornata con un pieno di energia.
Ingredienti
- 500 gr di yogurt bianco
- 200 gr di farina di riso
- 50 gr di fecola di patate
- 50 gr di fiocchi d’avena
- 2 uova
- 150 gr di zucchero
- 1 bustina di lievito per dolci
- zest di limone
- 1 presa di sale
Scaldo lo yogurt a microonde per un minuto (oppure a bagnomaria) e lo verso in una scodella. Aggiungo le uova e mescolo con una frusta il composto. In un’altra ciotola setaccio e mescolo le polveri e lo zest di limone. Poco alla volta, mescolando bene, verso le polveri nel composto di uova e yogurt. Metto l'impasto in uno stampo da ciambella (consiglio stampo piccolo da 22 cm). Faccio cuocere in forno, statico preriscaldato a 180° C, per 35 minuti circa. Controllo la cottura prima di sfornare. Se pronto sforno e lascio raffreddare prima di togliere dallo stampo.
Un spolverata di zucchero a velo per completare, prima di impiattare.
Pasta su crema di patate e basilico dello chef Cannavacciuolo

Pasta su crema di patate e basilico dello chef Cannavacciuolo

- 300 gr di pasta mista
- 1 litro di brodo vegetale
- 1 scalogno (io cipolla)
- 2 patate medie (io ne ho messe 3)
- 300 gr di basilico (io ne ho usato 150)
- olio evo
- sale e pepe
Porto a bollore l’acqua di cottura rimasta, vi faccio cuocere la pasta mista (se necessita aggiungo altra acqua o brodo). Una volta terminata la cottura, sistemare di sale e aggiungere olio evo a crudo. Verso la crema crema di patate e basilico in un piatto fondo, sistemo sopra la pasta mista, e servo in tavola.
Il risultato deve avere una consistenza cremosa.
Una nuvola di delizie al limone

Una nuvola di delizie al limone

Il dolce è fresco, leggero al gusto, profumatissimo e golosissimo, davvero come una nuvola che si scioglie in bocca e conquista tutti i sensi...
Ingredienti
Ingredienti per il pan di Spagna- 3 uova intere bio (circa 150 gr)
- 90 gr di zucchero
- 40 gr di farina
- 25 gr di fecola di patate
- 25 gr di mandorle dolci pelate (io non pelate)
- 1/2 limone d’Amalfi
- 1/2 baccello vaniglia (o essenza vaniglia)
- 1 pizzico di sale

- 2 tuorli d’uovo bio (circa 40 gr)
- 40 gr di zucchero
- 40 gr di succo di limone d’Amalfi
- 40 gr di burro (io leggermente salato)
- 180 gr di latte fresco intero
- 80 gr di panna fresca liquida
- 4 tuorli d’uovo bio (circa 80 gr)
- 60 gr di zucchero
- 15 gr di amido mais (io frumina, ma si può anche usare fecola o amido/farina di riso)
- 1 pizzico di sale
- 1 limone d’Amalfi
- 1/2 baccello di vaniglia (o essenza vaniglia)
- 30 gr di acqua
- 30 gr di zucchero
- 50 gr di limoncello
- 1/2 limone d’Amalfi
- 110 gr di panna montata zuccherata
- 60 gr di latte fresco intero
- 30 gr di limoncello
Cannoli cilentani al forno con ricotta di bufala stregata

Cannoli cilentani al forno con ricotta di bufala stregata
Ricordando le specialità casearie, dolcezze, merende e altro di Vannulo a Paestum (SA), mi viene in mente, tra le sue varie specialità, il cannolo: leggero, croccante, fatto al forno e farcito con ricotta di bufala. Ecco la ricotta che io trovo qui è ben diversa dalla sua, ma con qualche piccolo espediente cerco di avvicinarmi e allo stesso tempo di dare il mio tocco personale. Per il mio ripieno “alleggerisco” (come si dice) o, meglio, arricchisco la ricotta aggiungendo della panna fresca, ma ahimè non di bufala ma vaccina… come dicevo si fa quel che si può con i prodotti che si trovano. Il tocco personale è unire un po’ di liquore Strega, ma solo per gli adulti, che le conferisce un aroma e un profumo particolare. Per quanto riguarda pasta del cannolo trovo delle indicazioni sia in un mio libro di ricette cilentane, che in una ricetta del maestro pasticciere Sal De Riso, che, proprio come in quello assaggiato, usano nell’impasto delle nocciole. Come materia grassa uso del burro, anche se in molte indicazioni si usa lo strutto (ma a me garba poco), prossima volta renderò ancora più leggero con olio. Per mantenere la croccantezza della pasta del cannolo, questo va farcito proprio poco prima di essere servito, diversamente bisognerà creare una copertura interna al cioccolato per far in modo che la crema non inumidisca la pasta del cannolo, rendendola così morbida e “moscia”. Non resta che spolverare con zucchero a velo, servire e mettersi comodi per lasciarsi rapire da consistenze, profumi e sapori.
Ingredienti
- 300 g di farina di frumento (io tipo 0)
- 80 g di nocciole tostate e tritate
- 25 ml di vino bianco secco
- 3 uova intere (circa 150 g)
- 20 g di zucchero
- 2 g di sale
- 80 g di burro
- 250 g di ricotta di bufala
- 150 g di panna fresca liquida
- 30 g di zucchero a velo vanigliato
- liquore Strega
Per la crema di ricotta ho setacciato la ricotta, ho unito la panna e lo zucchero a velo e amalgamato bene con una spatola. Infine ho aggiunto il liquore Strega, ho mescolato bene il tutto e lasciato riposare in frigorifero, coperto con pellicola, fino al momento di riempire i cannoli. Quando ora di servire posso trasferire la crema in una sac-à-poche oppure usare un cucchiaio (come ho fatto io) e riempire i cannoli, adagiarli su piatto di portata e spolverare con generoso zucchero a velo… e servire.
Come fiocchi di neve...

Come fiocchi di neve...
Pasta brioche
- 300 g di farina tipo 0
- 50 g di zucchero
- 8 g di lievito di birra
- 50 g di burro
- 100 ml di latte
- 1 uovo medio bio
- 6 g di sale fino

- 150 g di ricotta vaccina (io di bufala)
- 150 g di panna liquida fresca
- 25 g di zucchero a velo
- 1 limone, buccia grattugiata
- 200 ml di latte intero
- 10 g di miele millefiori
- 60 g di zucchero
- 1 baccello di vaniglia (o essenza di vaniglia)
- 20 g di amido di riso (o maizena o fecola patate)
Mentre la pasta riposa mi dedico alla crema di ricotta: monto la panna a neve ben ferma e la ripongo in frigorifero. In un’altra ciotola ammorbidisco la ricotta con una spatola o una forchetta, aggiungo zucchero a velo e zest di limone, continuo a lavorare fino a rendere il composto liscio ed omogeneo. Unisco ora la panna alla ricotta, incorporo delicatamente con la spatola mescolando dal basso verso l’alto per non smontare il composto. Quando la crema sarà pronta, copro la ciotola con pellicola e la ripongo in frigorifero.
Trascorso il tempo di riposo l’impasto sarà raddoppiato di volume. Lo trasferisco sul piano di lavoro leggermente infarinato e formo delle palline di pasta di 25 gr l’una circa. Sistemo le palline di brioches su teglie coperte di carta forno, ben distanziate l’una dall’altra per lasciare lo spazio per la seconda lievitazione e la cottura. Copro le teglie con pellicola alimentare e lascio lievitare per circa 4 ore a temperatura ambiente.
Ora mi dedico alla crema di latte. Scaldo il latte con i semi di vaniglia, o l’estratto, in un pentolino, unisco lo zucchero e mescolo per farlo sciogliere completamente. Aggiungo poi il miele e mescolo sempre a fiamma bassa. Infine aggiungo l’amido, mescolo accuratamente per non far formare grumi, e continuo a mescolare sul fuoco fino a che la crema non sarà abbastanza consistente da velare la spatola. A questo punto trasferisco in una ciotola la crema, e mentre lo faccio la passo al setaccio per essere sicura che non ci siano grumi, copro con pellicola a contatto e lascio intiepidire, dopodiché la metto in frigorifero a raffreddare.
Quando la crema di latte si sarà ben raffreddata la lavoro brevemente con una frusta per renderla di nuovo morbida ed omogenea, poi la unisco alla crema di ricotta (anch’essa ben fredda), e incorporo i due composti con una spatola lavorando delicatamente con movimenti dal basso verso l’alto. Ottengo così una crema spumosa ed omogenea, la metto in una sac-à-poche munita di bocchetta piccola e liscia, e conservo la crema in frigorifero fino al momento di usarla.
Trascorso il tempo di lievitazione, preriscaldo il forno statico a 180° C. Metto le brioches a cuocere per 20 minuti circa. Non spennello la superficie delle brioche con nulla così il loro colorito rimarrà pallido, per meglio ricordare il colore del fiocco di neve.
Quando le brioches saranno cotte, le sforno e le lascio raffreddare completamente. Poi prendo la sac-à-poche con la crema dal frigorifero e farcisco una brioche alla volta forando la base della stessa con la bocchetta. Infine spolvero la superficie con abbondante zucchero a velo… ed ecco i candidi e golosi fiocchi di neve pronti per essere mangiati.
Pizzelle, zeppulelle… zeppoline di pasta lievitata

Pizzelle, zeppulelle… zeppoline di pasta lievitata
- 1 bustina di lievito disidratato per pane (o 1 cubetto di lievito fresco)
- 1 cucchiaino di zucchero o miele
- 155 gr di semola rimacinata
- 315 gr di farina di tipo 0
- 100 ml di latte
- 500 ml di acqua
- 1 cucchiaino di sale
- 300 gr di zucchine e fiori di zucca
- 1/2 cipolla
