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28 novembre 2023

Torta di mele dell'Hobbit

Torta di mele dell'Hobbit

torta di mele degli hobbit


La torta di mele dell'Hobbit è un classico dolce da credenza, la torta della nonna, con l'aggiunta di qualche tocco speziato, semplice e perfetta per l'ora del tè.

La torta di mele è nella dispensa di Bilbo Baggins, e viene offerta durante una sorta di riunione a sorpresa del padrone di casa, ai molti nani che hanno appuntamento lì e a Gandalf (il mago bianco), dirò di più tra le varie leccornie che vengono servite, questo dolce è proprio richiesto da uno degli ultimi nani arrivati a casa di Bilbo. Stiamo parlando del capitolo primo del libro di J.R.R. Tolkien, "Lo hobbit".

È noto come il genere di letteratura fantasy sia ricco di dettagli legati alle ambientazioni anche gastronomiche, e Tolkien non è da meno. Anzi per lui è un elemento che va oltre la necessità del nutrimento. Le descrizioni dei banchetti sono ricche di dettagli che sottolineano il piacere dei suoi personaggi (oltre che dell'autore stesso) hanno della buona cucina. Inoltre sono di aiuto alla struttura narrativa, spesso precedono le avventure dei personaggi. Ma la cucina è anche il focolare ed è legato a valori di amicizia e fratellanza.

La torta di mele dell'hobbit

La mela è da sempre protagonista in letteratura e nel cinema, sia dall’antichità, associata al desiderio, o portatrice di “morte” avvelenata, o di discordia (il pomo della discordia).

Le torte di mele poi spopolano in tutte le sue versioni nelle pagine dei libri, nelle favole e sul grande schermo, e non poteva mancare in un autore come J.R.R. Tolkien.

Sul web facilmente si troveranno altre ricette che si sono ispirate ai film o ai libri di Tolkien, e questa è la mia interpretazione della torta di mele citata.

Sono partita pensando ai luoghi, al benessere di Bilbo Baggins e agli ingredienti che poteva avere a disposizione. 

Gli hobbit, ricordiamolo, sono un popolo goloso e pacifico, che abita nella Terra di Mezzo, un luogo fantastico sito nell'immaginario, quindi potrebbe essere ovunque noi preferiamo, ma nella mia fantasia (sarà anche perché Tolkien è inglese), mi oriento verso il Nord. 

Ho quindi pensato a una torta di mele, con una varietà di mele autoctone antiche le grigie (o le Annurca), profumata e speziata con cannella, e impreziosita da noce moscata e limone.

A proposito di spezie, questo è il tema che ci siamo date, con il progetto #frameofbreak, io e Gabriella Rizzo. Gabriella ha associato a dei biscotti persiani con farina di ceci, pistacchi e profumati di cardamomo il libro "Caffè Babilonia", vai sul suo sito per scoprire i dettagli.

La ricetta

Ma eccoci al momento della ricetta e del procedimento, molto semplice, per poter realizzare la torta di mele dell'hobbit da accompagnare con un buon tè.


Ingredienti

  • 200 gr di farina (tipo 0)
  • 150 gr di zucchero semolato
  • 164 g uova (3 uova intere)
  • 8 g bustina di lievito per dolci vanigliato
  • 4-5 mele annurca o 2 mele Grigie di Torriana (simili alle renette)
  • 80 ml di olio di semi (meglio se biologico e spremuto a freddo)
  • 50 ml latte 
  • buccia grattugiata di 1 limone
  • 1/4 tbs di cannella
  • un pizzico di noce moscata
  • un pizzico di sale
  • 1 o 2 cucchiai zucchero semolato e cannella 
  • zucchero a velo per decorare (facoltativo)

Preparazione

Setaccia e mescola la farina, il lievito, la cannella, la buccia di limone grattugiata e un pizzico di noce moscata.

Monta le uova con lo zucchero e un pizzico di sale fino a renderli gonfi e spumosi.

Poco alla volta aggiungi le polveri alla massa montata alternandolo con l'olio e il latte, devi ottenere un impasto liscio, fluido e soffice.

Pulisci le mele e tagliane la metà a dadini da mescolare delicatamente all'impasto, l'altra metà a fettine sottili da disporre sulla superficie.

Imburra e infarina, o rivesti con carta forno, uno stampo da 20 cm.

Versa l'impasto nello stampo, sistema le fettine di mela sulla superficie e spolvera con zucchero semolato e cannella.

Cuoci in forno statico preriscaldato a 160-170° C per circa un'ora. Prima di sfornare fai la prova stecchino; se dovesse essere ancora umido allunga il tempo di cottura.

Una volta pronta spegni il forno, lascia la porta aperta e fai riposare per 10 minuti. 

Delicatamente sforma la torta e lasciala raffreddare su una griglia per dolci.

Puoi servirla così semplice o decorata con un po' di zucchero a velo, o accompagnata con una crema o panna poco montata, un buon tè.






7 novembre 2023

Dark and sumptuous chocolate vegan cake

Dark and sumptuous chocolate vegan cake



dark and sumptuous chocolate vegan cake

La Dark and Sumptuous Chocolate Cake è una ricetta goduriosa super cioccolatosa e vegana. 

Troppo bello per essere vero? O ci sono dubbi sulla pasticceria vegana?

A volte bisogna superare i preconcetti e provare. Io l'ho fatto e il risultato è stato superiore, e di molto, alle aspettative. Con le ricette giuste e se fatte bene la pasticceria vegana è buonissima.

Quando portate a tavola questa torta suggerisco di non dire che è un dolce vegano, facciamo prima assaporare, mangiare, e solo dopo confessare di che dolce si tratta... gli ospiti resteranno stupiti, come minimo.

La ricetta di questa torta è di Nigella Lawson.

Questa è una torta che ho fatto in diverse occasioni e in diversi modi, anche gluten free, e il risultato è stato sempre delizioso. 

La torta è scenograficamente bella a vedersi: il contrasto del colore dei pistacchi sulla glassa lucida rende il dolce allegro con il suo voluto finto disordinato. Il profumo è delizioso. Il dolce è umido, soffice e leggero, il gusto di cioccolato avvolgente. I pistacchi regalano la nota croccante. Per usare un termine di Nigella, è un dolce sontuoso.


dark and sumptuous chocolate vegan cake


La ricetta

La torta è molto semplice da fare, sembra incredibile visto il risultato.

È perfetta per chi è intollerante ai latticini e alle uova, e come ho detto, volendo si può fare anche in versione gluten free usando della farina di riso.

Rispetto alla ricetta di Nigella Lawson io non ho aggiunto il caffè in polvere né nella glassa né nell'impasto. 

Di seguito la torta che ho fatto io omettendo appunto il caffè, inoltre ho inserito sia la grammatura che l'uso anglosassone dei teaspoon. 

Ora senza ulteriori indugi mettiamoci i grembiuli e accendiamo il forno.


Ingredienti

Per la torta
  • 225 g di farina debole per dolci
  • 1 tsp e 1/2 di bicarbonato, circa 8 g
  • 1/2 tsp di sale, circa 3 g
  • 75 g di cacao amaro 
  • 300 g di zucchero di canna integrale grezzo
  • 375 ml di acqua calda
  • 75 g o 90 ml di olio di cocco bio deodorato
  • 1 tsp e 1/2 di aceto di mele o aceto di vino bianco, circa 7,5/8 ml
Per la glassa
  • 60 ml di acqua fredda
  • 75 g di olio di cocco bio deodorato
  • 50 g di zucchero di canna grezzo
  • 1 tsp e 1/2 di cacao amaro
  • 150 g di cioccolato fondente al 70% tritato finemente 
  • 1 manciata di pistacchi da tritare.
Procedimento

Preriscalda il forno in modalità statica a 180°C e rivesti una tortiera da 20 cm con la carta forno.

Inizia con la preparazione della glassa.

In un pentolino metti il cacao, lo zucchero, il burro di cocco e l'acqua. Porta a bollore mescolando per far sciogliere bene gli ingredienti ed evitare la formazione di grumi. 

Leva il pentolino dal fuoco e aggiungi il cioccolato tritato finemente, lavora con la frusta per ottenere una glassa liscia e lucida. Poi metti da parte e lascia raffreddare.

Prepara l'impasto della torta.

In una ciotola capiente mescola la farina e il cacao setacciati, il sale, e il bicarbonato.

In un'altra ciotola metti lo zucchero, l'aceto, l'olio di cocco e l'acqua bollente, lavora gli ingredienti con una spatola per amalgamare e sciogliere tutti gli elementi.

Ora aggiungi i liquidi alle polveri, mescola velocemente e versa l'impasto nella tortiera.

Inforna e cuoci per 35 minuti circa. Prima di sfornare fai la prova stecchino, che deve uscire senza impasto attaccato, asciutto, e se serve allunga la cottura per altri 10 minuti.

Lascia raffreddare la torta nello stampo, poi sformala su un'alzata.

Versa la glassa sulla torta, ricoprila, e decorala con dei pistacchi tritati grossolanamente.

Attendi mezz'ora prima di servirla.




15 luglio 2023

Melktert

Melktert

melktert, crostata con crema al latte alla vaniglia, spolverata di zucchero e cannella


La Melktert (mɛlktɛt) in afrikaans significa “torta al latte”, è un famoso dolce sudafricano. 

Insieme a Gabriella Rizzo di Homeworkandmuffin, per il progetto #frameofbreak, abbiamo preparato delle ricette sudafricane per il Mandela Day, la giornata mondiale per onorare, nel giorno della nascita, la vita e il lavoro di Nelson Mandela. La sua storia è leggenda tanto da ispirare libri e film sulla sua vita e la sua attività. Mandela è stato il primo presidente nero della Repubblica Sudafricana e La sua attività politica è stata molto rilevante: per tutta la vita si è battuto per i diritti dei neri in Sudafrica, passando per questo un totale di 27 anni in prigione. Fu una figura determinante per la fine dell’Apartheid, il sistema di segregazione razziale sudafricano. Per il suo impegno ha ricevuto un Nobel per la pace nel 1993. Dopo la presidenza del Sudafrica (1994-1999) Mandela continuerà ad essere un attivista per la giustizia sociale in tutto il mondo.

Gabriella ha preparato koeksister, deliziose frittelle e oltre che di Mandela e del suo operato ci parla anche di una cantante sudafricana nota, oltre che per la sua voce, anche per aver lottato contro il regime dell’apartheid: Miriam Makeba.

Parlando di Sudafrica la mia mente è subito andata a una mia lettura d’adolescente: "Il grido del Kalhari", di Mark e Delia Owens. Gli autori sono due naturalisti americani con la passione per la zoologia che lasciano tutto per trasferirsi a studiare gli animali nel loro ambiente naturale, nel deserto del Kalhari appunto, e vi rimarranno per ben 7 anni. Il libro scritto come un loro diario racconta dettagliatamente questa loro esperienza.

Ho poi scoperto recentemente che anche un libro per ragazzi della serie Tea Sisters parla del Sudafrica e riporta la ricetta della melktert: infatti una delle protagoniste, Pam, ha la passione della cucina e in ogni libro si troveranno riferimenti gastronomici.

fetta di melktert, crostata con crema al latte alla vaniglia, spolverata di zucchero e cannella


Melkert: storia e ricetta


La melktert è uno dei dolci più diffusi, presente nelle sale da tè e nelle pasticcerie sudafricane. La torta è formata da un croccante guscio di frolla che racchiude un goloso e cremoso ripieno a base di latte, farina, zucchero e uova. 

Assomiglia al dolce tipico portoghese pastel de nata, differendo nella consistenza più leggera e un più intenso profumo di latte. 

Le origini del dolce sono da ricercare nei coloni olandesi del XVII secolo. Ma questo non dovrebbe stupirci, infatti il Sudafrica  è “un paese che contiene un mondo intero” grazie alla coesistenza di molte culture, quella indigena locale e quella dei coloni, che si mescolano tra loro. Anche la cucina non è immune da questa fusione e viene chiamata rainbow cuisine (cucina arcobaleno) proprio grazie alle varietà e alle influenze multietniche e culturali.

Tessa Kiros nel suo libro “Falling Cloudberries”, un libro di ricette e memorie, racconta le sue esperienze di vita attraverso il cibo in giro per il mondo. Ai suoi ricordi d’infanzia del Sudafrica dedica un intero capitolo e naturalmente parla della melktert e ne scrive la ricetta.

La torta è legata alla tradizione popolare, è un dolce a basso costo con ingredienti di facile reperibilità. Risulta molto dolce e piacevolmente speziato con un ripieno vellutato e la consistenza di un budino al latte racchiuso in un guscio croccante. È perfetta in ogni momento della giornata: per una consistente colazione, un fine pasto, per una merenda o con un tè, magari un tè Roobois (un tè rosso africano), volendo anche aromatizzato.

Ingredienti 

Per la pasta:

  • 230 g di farina per dolci
  • 100 g burro freddo a cubetti
  • 100 g zucchero semolato
  • 1/2 cucchiaino lievito in polvere
  • 1 uovo 
  • 1 presa di sale

Per il ripieno

  • 750 ml latte
  • 75 g burro
  • 3 tuorli
  • 3 albumi
  • 100 g zucchero
  • 30 g frumina (o un altro amido)
  • semi di una bacca di vaniglia

Per decorare

  • 1 cucchiaio di zucchero semolato 
  • cannella in polvere


Procedimento


Comincia a preparare la pasta.

In una ciotola capiente metti burro e zucchero, lavorali con un cucchiaio di legno finché non diventa un composto soffice.

Aggiungi la farina setacciata con il lievito e il sale, impasta con la punta delle dita fino ad avere un composto sabbioso.

Unisci l’uovo leggermente sbattuto lavora il composto per amalgamare tutti gli ingredienti, forma una palla leggermente schiacciata.

Avvolgi l’impasto nella pellicola alimentare e mettila in frigorifero a riposare per un’ora.

Preriscalda il forno a 180° C.

Stendi la pasta con un mattarello su una superficie di lavoro infarinata.

Rivesti una tortiera da 26 cm di diametro.

Bucherella la pasta con i rebbi di una forchetta, copri con carta forno e inserisci dei pesi per procedere con la cottura in bianco per 20 minuti. 

Trascorso il tempo togli i pesi e la carta forno e fai asciugare il guscio in forno per altri 10 minuti.

Procedi a preparare il ripieno.

Sciogli il burro nel latte a fuoco moderato.

Sbatti i tuorli con lo zucchero.

Incidi una bacca di vaniglia, raschiane i semi e aggiungili alle uova sbattute.

Unisci anche l'amido e mescola bene con una frusta.

Aggiungi un po’ di latte caldo alle uova, mescolando per non farle impazzire.

Unisci il resto del latte e mescola fino a che non è tutto omogeneo; quindi lascia raffreddare.

Monta gli albumi a neve, e poi uniscili, in più riprese, mescolando con una frusta al composto di tuorli ormai freddo: deve venire una consistenza tipo mousse.

Versa il ripieno nella guscio della crostata, spolverizza la superficie con zucchero e cannella, inforna per 30 minuti in forno preriscaldato a 180° C.

Una volta pronto sforna, lascia raffreddare completamente e servi con una spolverata di cannella extra.

20 aprile 2023

Fluffy Kasetura o Castella cake

Fluffy Kasetura o Castella cake

Fluffy Kasutera o Castella cake


La fluffy Kasetura o Castella cake, è un sofficissimo pan di Spagna giapponese, leggero come una nuvola, delicato in bocca come una mousse.


Questa torta è stata portata in Giappone nel XVI secolo dai mercanti portoghesi, e ora è una specialità della regione di Nagasaki.


Qui in versione naked cake con panna e fragole (era una torta di compleanno). Semplice, ma assolutamente deliziosa e fresca, poco dolce, tanto da lasciare la voglia di volerne ancora.

Ingredienti

  • 7 uova medie
  • 140 g di farina per dolci
  • 170 g di latte
  • 140 g di zucchero semolato
  • 85 g di olio di semi (io di girasole spremitura a freddo)
  • buccia di 1 limone grattugiata (o arancia o vaniglia)

Per completare

  • 500 g di fragole
  • 200 g di panna fresca da montare
  • 1 cucchiaio di zucchero a velo vanigliato

Procedimento             

Dividi i tuorli dagli albumi.

Monta i tuorli con lo zucchero, aggiungi la buccia grattugiata del limone (o l'aroma che preferisci).

Versa a filo l'olio tiepido mentre continui ad amalgamare con la frusta, poi il latte. Infine aggiungi la farina, mescola bene per creare una pastella liscia.

Monta a neve gli albumi.

Ora in tre volte, incorpora gli albumi montati all'impasto, mescolando con una frusta. Gli albumi si smonteranno, ma è giusto così: l'impasto deve essere simile a una mousse.

Rivesti uno stampo da 20 cm con carta forno (di solito si usa uno stampo quadrato, io ho preferito il rotondo).

Versa l'impasto nella tortiera, se a cerniera rivesti l'esterno con l'alluminio alimentare.

Passa uno stecchino nell'impasto della torta, con un movimento a zig zag per eliminare le bolle d'aria (io ho sbattuto lo stampo sul tavolo).

Ora metti lo stampo in un bagnomaria caldo a 40° C, il livello del bagnomaria deve essere di 2 cm di altezza.

Cuoci in forno preriscaldato statico a 160° C per 20 minuti, poi abbassa a 125° C per i restanti 40-50 minuti (anche 60 dipende dal forno).

Quando la torta sarà pronta (io faccio sempre la prova stecchino per sicurezza), sfornala e toglila dal bagnomaria.

Lasciala riposare nello stampo e dopo 15-20 minuti, delicatamente estraila dalla tortiera.

La torta è buonissima tiepida, da sola o accompagnata con della panna. Puoi servirla insieme a un tè o un caffè.

In frigo si conserva fino a 5 giorni, nel freezer fino a un mese.

Una volta estratta dallo stampo, se vuoi usarla come base da tagliare a strati, lasciala raffreddare completamente. Io l'ho fatta il giorno prima.

Taglia la torta in due o tre strati. 

Monta la panna con un cucchiaio di zucchero a velo. Pulisci le fragole, tieni da parte quelle più piccole e belle da usare per decorare e taglia le altre.

Ora sistema il primo strato di pan di Spagna su un piatto da portata, spalma la panna montata e distribuisci una parte di fragole tagliate. 

Sopra sistema il secondo strato di pan di Spagna, di nuovo panna e il resto delle fragole tagliate. Metti l'ultimo strato di pan di Spagna, ricopri con la pannava superficie e anche i lati del dolce. 

Passa una spatola sui lati per eliminare della panna e dare l'effetto naked cake, in cui si intravede la torta. 

Sistema le fragole sulla superficie e servi il dolce.




17 marzo 2023

American apple pie à la mode

American apple pie à la mode



american apple pie à la mode

L'American apple pie à la mode è la torta di mele americana, quella di Nonna Papera per intenderci, che viene servita calda con una pallina di gelato o panna montata.

Con questa torta festeggio World Cake Day insieme alle amiche Gioia e Gabriella, e rientra nel nostro progetto #frameofbreak, colazioni e merende culturali.

Penso di averlo già detto: io adoro le torte di mele, sanno di casa, sanno di buono sono un comfort food senza stagione, quindi ogni occasione è buona per farne una, trovare nuove ricette e nuovi abbinamenti. Che dire poi del profumo che pervade casa mentre cuoce. Se poi aggiungo anche che magari questa particolare torta è stata ispirata o è presente in un libro o in un film, meglio ancora.

Il film

Ed eccoci arrivare quindi a questa particolare apple pie, che quasi passa inosservata nel film Harry ti presento Sally (When Harry Met Sally), del 1989, con Billy Cristal e Meg Ryan, regia di Ron Reiner, sceneggiato da Nora Ephron. Una commedia divertente, leggera, con un buon ritmo narrativo, piena di dialoghi e scene passate alla storia. 

È uno di quei film da vedere almeno una volta nella vita. È stato inserito dall’American Film Institute nella lista delle migliori commedie statunitensi, il film ha superato i confini della commedia romantica per diventare un vero e proprio cult. Sono pochi gli elementi che fanno di questa pellicola una commedia brillante, in grado di emozionare gli spettatori senza ricorrere alle mille banalità del genere. A partire dall’interpretazione brillante di Meg Ryan e Billy Crystal, alla colonna sonora di Harry Connick jr, fino ai dialoghi esilaranti fra Harry e Sally.

Il film rappresentò per i due attori protagonisti, Billy Crystal e Meg Ryan, l’opportunità di consolidare la loro fama in patria e di farsi conoscere fuori dagli USA, grazie al grande successo di pubblico e di critica che ottenne la pellicola. Il film fu candidato all’Oscar per la migliore sceneggiatura di Nora Ephron, e a cinque Golden Globe.

La trama

La trama della commedia si sviluppa nell'arco di 10 anni. Il primo incontro di Sally (Meg Ryan) e di Harry (Billy Crystal) risale al periodo universitario, dove, senza conoscersi ed avendo un’amica in comune, intraprendono il viaggio in auto di ritorno a New York insieme. Una volta giunti alla meta, si salutano, pensando di non rivedersi mai più. Invece, ciclicamente, i due si incontreranno casualmente. Questi diversi incontri faranno si che il loro rapporto, piano piano, si trasformi da una semplice conoscenza ad amicizia, fino a giungere all’amore e quindi al matrimonio. L'arco temporale è intervallato da interviste a coppie e alla loro particolare storia.

Nel film non ci sono impedimenti o particolari ostacoli a separare Harry e Sally, né alcuna tensione fra odio e amore: è solo la storia di due persone normali che si incontrano e iniziano a parlare, parlano di amore, sesso e amicizia, bisticciano, diventano amici e finiscono per innamorarsi. Lo fanno con arguzia e ironia, senza cadere nei mille stereotipi delle commedie romantiche, ed è proprio in questo equilibrio  fra romanticismo e comicità a rendere così speciale questo film.

Lo vedo e rivedo e non mi stanca mai, nonostante conosca il film a memoria.

La scena più famosa

Del film la scena più famosa, e che rientra tra le scene cult mitiche della storia del cinema, è senza ombra di dubbio quella di Harry e Sally durante una pausa pranzo insieme e il finto orgasmo di Sally, per dimostrare a Harry che le donne possono fingere. È semplicemente memorabile, che dire della signora che ordina "quello che ha preso lei"? Un curiosità questa signora è la mamma del regista.

Certo rispetto a questa scena forse quella dell'ordinazione a inizio film passa un po' in secondo piano. Però è comunque una scena, a parer mio, significativa: le poche scene iniziali mettono già le basi di quello che potrà essere il rapporto tra i due personaggi, e inoltre svela già i loro caratteri e le loro "manie". 

"A parte"

Ma torniamo a Harry e Sally, e soprattutto a questa speciale apple pie. 

Dobbiamo tornare all'inizio del film, al viaggio da Chicago a New York. I protagonisti, durante questo viaggio, fanno una sosta per la cena e qui assistiamo all'ordine di Sally, che lascia a dir poco attoniti Harry e la cameriera, la quale a un certo punto smette anche di scrivere sul taccuino.

Sally: …E poi la torta di mele…
Cameriera: …chef e torta di mele…
Sally: …ma la torta la voglio riscaldata e non ci voglio il gelato sopra, lo voglio a lato e che sia di fragole, non di crema se possibile, se no niente gelato, solo panna, ma panna vera, se è in lattina allora niente.
Cameriera: Neanche la torta?
Sally: No! La torta la prendo, ma non riscaldata!
Cameriera: Ah, ah.

Ecco questo "a parte" tornerà in tutto il film: questa sua caratteristica (o mania) è fondamento delle donne, definite da Harry, ad alto mantenimento. Però lo stesso Harry alla fine del film, durante la sua dichiarazione a Sally, una delle più belle che si siano sentite, le dice

Adoro il fatto che ci metti un’ora e mezza per ordinare un panino.

Ora "mania"? o come dice Sally "voglio le cose a modo mio". 

E ammettiamolo la gola è anche un po' pignoleria... o no? 

La ricetta 

Seguendo Sally ho voluto anche io fare "l’apple pie á là mode", ma "a modo mio". 

Un croccante e sottile guscio di crust pie che racchiude un morbido ripieno di mele, aromatico e profumato alla cannella, vaniglia e limone, e una bella cupola alta che resta così anche in cottura, rendono questo dolce irresistibile! 

Solitamente le mele del ripieno sono le Granny Smith, acidule, croccanti e poco acquose. Ho sostituito parte delle Granny con delle Melannurca, delle piccole, deliziose mele rosse campane, considerate le "regine delle mele" e prodotto I.G.P., hanno la polpa croccante, compatta, bianca, gradevolmente acidula e succosa, con aroma caratteristico e profumo finissimo.

Per fare l'apple pie è consigliabile usare uno stampo da 22 cm svasato, ossia più stretto sul fondo. Lo trovi in commercio proprio come stampo per apple pie, ma in mancanza anche uno stampo tipo quello per la pastiera, ossia con i bordi non troppo alti andrà bene lo stesso.

Importante rispettare i tempi di riposo, non saltare i passaggi per la perfetta riuscita della torta.

Il risultato è stato un successo: l'ho servita leggermente tiepida con una quenelle di panna montata poco zuccherata e una spolverata di zucchero a velo vanigliato e cannella.

Sally la sapeva lunga, questa apple pie à la mode rientrerà tra le preferite di casa.

American apple pie à la mode


Ingredienti

Per la crust pie

250 g di farina per dolci
160 g di burro freddo a pezzetti
10 g di zucchero a velo o semolato fine
90 g di acqua ghiacciata
10 g di aceto di mele
4 g di sale fino

Per il ripieno

2 mele Granny Smith
8 Melannurca
50 g di zucchero semolato fine
15 g di farina per dolci setacciata
15 g di panna fresca liquida
succo di un limone
2 cucchiaini di cannella
buccia grattugiata di 1/2 limone
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia (o i semi di 1/2 bacca)
2 g di sale 

Per la finitura

1 uovo leggermente battuto
15 g di latte intero
15 g di zucchero semolato 

Per servire

panna montata poco dolce o gelato

Prepara la crust pie. In una ciotola, unisci la farina setacciata con il sale e lo zucchero. A parte mescola l'acqua ghiacciata con l'aceto di mele.
Con la planetaria munita del gancio a foglia, o a mano in una ciotola e aiutandoti con le lame di due coltelli, lavora brevemente il burro freddo con gli ingredienti secchi in modo da ottenere un composto sbriciolato. Aggiungi l’acqua con l’aceto e lavora velocemente fino ad amalgamare tutto. Forma un panetto, avvolgilo nella pellicola alimentare. Metti in frigorifero a riposare per un paio di ore.

Prepara il ripieno. Lava le mele, asciugatele, tagliale a pezzetti più o meno regolari. Trasferiscile in una ciotola e mescolale con lo zucchero, il succo e la buccia di limone, la farina, la panna, la cannella e la vaniglia. Copri con pellicola e fai macerare per 30 minuti circa.

Rivesti lo stampo con carta forno. Dividi la pasta in due porzioni, una più grande e una un po’ più piccola. Stendi l'impasto più grande sul piano di lavoro leggermente infarinato, questo sarà la base, a 3 mm circa. Rivesti la base dello stampo. Elimina la pasta in eccesso e rifinisci i bordi lasciando qualche millimetro fuori dallo stampo. Bucherella il fondo con i rebbi di una forchetta e trasferisci in frigo per 10 minuti. 

Un consiglio: mantieni la pasta molto fredda tra un passaggio e l'altro.

Passato il riposo in frigo, aggiungi il ripieno di mele formando una cupola alta. Se serve aiutati con le mani compattando bene le mele e spingendo verso l'alto, non dovranno esserci spazi vuoti, altrimenti in cottura faranno sgonfia la cupola. 

Stendi l’altra porzione di crust pie, sempre a 3 mm circa, e sistemala sulle mele. Chiudi bene, sigilla i bordi e taglia la pasta in eccesso. 

Metti la torta in frigorifero per 15 minuti. Ora puoi realizzare un bordo decorato, fai quella che preferisci. Puoi anche semplicemente pizzicare il contorno con il pollice e l'indice, o arrotolare e pizzicare. Quello che ti suggerisce la fantasia. Poi rimetti in frigorifero la torta per almeno 1 ora, questo passaggio è importante per farle prendere una forma perfetta.

Nel frattempo preriscalda il forno a 175° C in modalità statica.

Dopo un'ora riprendi l'apple pie, spennella la superficie con l'uovo sbattuto con il latte, poi cospargi con lo zucchero. Con un coltello dalla lama liscia fai 5 tagli sulla superficie, come una stella o un fiore, servirà a far uscire il vapore in cottura.

Inforna nel ripiano medio-basso del forno, e cuoci per 50-60 minuti. Se la superficie dovesse scurirsi troppo, copri la superficie con un foglio di alluminio per alimenti, se invece non è ben caramellata fai gli ultimi 10 minuti con il grill e sposta la torta nel ripiano basso.

Trascorso il tempo di cottura spegni e lascia la porta del forno aperta per far raffreddare l'apple pie.

Prima di servirla devi lasciarla riposare almeno 5 ore, meglio 12 ore per avere un taglio perfetto e consentire agli aromi di amalgamarsi.

Per servirla "à la mode" scaldala un pochino e accompagnala con una pallina di gelato o di panna montata poco dolce.

Spolverizza con zucchero a velo e poca cannella.

La torta si conserva fino a 3 giorni in frigorifero.


American apple pie à la mode con panna montata e cannella

#frameofbreak

Ti invito ora ad andare a curiosare le torte delle mie amiche, che con me hanno festeggiato il World Cake Day.

Gioia ha preparato la torta paradiso, di Iginio Massari, ha appena fatto in tempo a sfornarla che era già andata a ruba per merenda. Nata a Pavia sul finire dell’ 800 dalle mani sapienti del pasticciere Enrico Vigoni, fu definita da un cliente “torta del paradiso” per la sua consistenza leggera ma piena di gusto: da quì il suo nome.
Gabriella ha sfornato una torta tenerina, golosa e umida, chiamata anche Torta Montenegrina in onore di Elena Petrovich del Montenegro, principessa che divenne moglie di Vittorio Emanuele III di Savoia, diventando poi Regina d’Italia, che Gabriele D’Annunzio chiamò la "Principessa d’Oltremare", per la sua gentilezza e la bontà d’animo.

3 gennaio 2023

Torta di mele di Harry Potter

Torta di mele di Harry Potter

torta di mele di Harry Potter
 

Dopo una lunga assenza ritorno con l'anno nuovo, nuovi propositi, nuove idee, progetti e lavori. 

Per rispettare la tradizione ecco qualcosa di nuovo, la torta fatta (e già finita nel giro di due giorni) per il dolce di Capodanno, non solo, anche la colazione il primo giorno dell'anno è stata speciale avendo lei da mangiare.

Una torta semplice ma deliziosa con le mele e le spezie, quindi con gli ingredienti ritenuti portafortuna e ben auguranti. 

È una torta di quelle classiche da credenza o come quelle della nonna, una apple pie, ricetta anglosassone. Nella sua apparente semplicità risiede la sua eleganza, e nasconde qualche difficoltà: un guscio croccante di crust pie inglese, che racchiude un profumato delicato ripieno di mele speziate. Semplice, elegante ma estramente golosa, si fa fatica a non finirla tutta in una volta.

La torta di mele inglese è stata scelta per il tema della serata "potteriana". Infatti si trova citata nei libri scritti da J.K. Rowlins. Il primo nel quale la troviamo è Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, nel capitolo 15: Hermione è furiosa, ha ricevuto la comunicazione che l'ippogrifo Fierobecco è stato condannato a morte, Draco Malfoy che ride sprezzante e lei lo schiaffeggia e dice ad Harry che deve batterlo a Quiddich. Devono andare a lezione di incantesimi ma lei non si presenta. La lezione è sugli incantesimi rallegranti, e Ron pensa che avrebbero fatto bene anche all'amica. Dopo la lezione e ancora sotto l'effetto dell'incantesimo studiato a lezione, gli studenti vanno a pranzo. Hermione non si fa vedere, e solo quando ebbero finito la torta di mele, e gli ultimi strascichi dell'incantesimo rallegrante si dileguarono, Harry e Ron iniziarono a essere un po' preoccupati.

La torta di mele la ritroviamo anche in Harry Potter e l'Ordine della Fenice, capitolo 13. Harry è furioso, ha appena perso la pazienza con la professoressa Umbridge e quando si siede nella sala grande tutti cominciano a sussurrare. È troppo arrabbiato per mangiare, chiede agli amici come mai nessuno crede più a Silente. Hermione è arrabbiata quanto lui e consigia di andare via, mentre Ron guarda con deisderio la sua torta di mele lasciata a metà.

Dinah Bucholz, nel suo libro In cucina con Harry Potter, il ricettario non ufficiale, scrive "la torta di mele è sempre stata un dolce amatissimo, tanto che il drammaturgo di epoca elisabettiana Robert Greene per fare un complimento alle signore ne paragonava l'alito alle torte di mele". Non credo che funzionerebbe oggigiorno, anzi forse avrebbe un effetto tutt'altro che positivo.

Ma ora veniamo alla torta: la ricetta non l'ho presa dal libro di Dinah Bucholz, anche se ne ha inserita una molto simile. Ma d'altra parte le apple pie anglosassoni si somigliano tutte, variano tra loro per le spezie o aggiunte di uvetta o altri ingredienti o nella scelta delle mele, o nella crust pie. 

Questa ricetta l'ho trovata in un altro simpatico ricettario dedicato a Harry Potter, scritto da Evelyne Cole. Anche qui viene specificato che è un ricettario non ufficiale e quindi non è stato visionato e approvato dall'autrice dei romanzi o dalla produzione cinematografica (proprio come il libro di Dinah Bulchoz), ma è grazioso e semplice, non ci sono foto, solo illustrazioni, e anche i passaggi nelle spiegazioni sono disegnati. Il Ricettario di Harry Potter, un viaggio nelle cucine di Hogwarts ci porta nelle cucine del castello dove le ricette sono di proprietà degli elfi domestici e tramandate da loro. 

Non mi resta che iniziare l'anno tra libri, film, cucina, e... buona torta a tutti.


Ingredienti

Per la crust pie

450 g di farina debole
30 g di zucchero semolato
1/2 cucchiaino di sale
230 g di burro
120 g di acqua ghiacciata

Per il ripieno

8 mele Granny Smith (io ho usato le grigie di Torriana)
succo e scorza grattugiata di 1 limone
1 cucchiaino di cannella in polevere
1/4 cucchiaino di noce moscata
1 uovo leggermente sbattuto
zucchero semolato

In un robot da cucina, o nella planetaria, metti la farina, lo zucchero e il sale. 

Aggiungi il burro freddo a pezzetti e aziona la macchina fino ad avere un composto dalla consistenza sabbiosa. Versa l'acqua e fai nuovamente lavorare la macchina fino a quando l'impasto non si compatta. Sposta la pasta su un piano di lavoro, e forma due palle un po' schiacciate, una più grande che sarà la base guscio della torta, e l'altro più piccolo che sarà il coperchio. Avvolgi nella pellicola alimentare e metti in frigo a raffreddare per almeno due ore.

Procedi nel preparare il ripieno: pulisci le mele, leva il torsolo e la buccia e tritale o tagliale in piccoli pezzettini. Irrora le mele con il succo di limone, aggiungi la buccia grattugiata, lo zucchero semolato, la cannella e la noce moscata e mescola bene.

Riprendi la pasta e stendi il pezzo più grande, nello spessore di circa 3 mm. Fodera una tortiera, anche sui bordi (l'ideale sarebbe uno stampo svasato). Versa il ripieno di mele e copri con il secondo strato di impasto steso ugualmente nello spessore di 3 mm. Sigilla bene i bordi ed elimina l'eccesso. 

Con la pasta rimasta puoi creare le decorazioni per il bordo o farle in tema Harry Potter. 

Con un coltello incidi la superficie del guscio nel centro (fai due piccoli tagli perpendicolari, o un incrocio) per creare un cratere, uno sfogo al vapore che si formerà in cottura.

Spennella la superficie con l'uovo sbattuto e cospargi con lo zucchero.

Metti la torta nella griglia inferiore del forno, preriscaldato, e cuocila a 180° C per 40-45 minuti. 

Lascia intiepidire prima di servire, magari accompagnata con una pallina di gelato o di panna montata.


5 aprile 2022

Flognarde con mele Annurca, cannella e miele di lavanda

Flognarde con mele Annurca, cannella e miele di lavanda


flognarde con mele Annurca, cannella e miele di lavanda

 

Un ricetta facile e veloce, perfetta da servire come dessert a fine pasto, e vi assicuro che farete bella figura con la sua semplicità, i suoi profumi e la sua consistenza morbida che si scioglie in bocca. Ma meglio ancora da fare e servire tiepido a merenda, come vorrebbe la tradizione francese. Infatti questo dolce ha origine in Francia, appartiene alla loro tradizione culinaria e nasce proprio per essere servito a merenda, una merenda facile e veloce che veniva addirittura cotta in padella (e chi vuole può proprio cuocerlo così). 

Il mio flognarde nasce da delle piccole mele Annurca, la cui consistenza rimane croccante anche in cottura, che mi guardavano dalla fruttiera, e se già la mela Annurca è un tipo di mela piccola, le mie lo erano ancora di più. Ho pensato di fare l'appareil, l'impasto base ricco con la panna, la mela poi chiama la cannella, o almeno per me, è un profumo che mi piace molto. Ho pensato di dare un tocco particolare con il miele di lavanda di Provenza, il quale da solo ha un profumo decisamente forte, ma in piccole quantità e inserito in una ricetta conferisce una nota particolare decisamente ricercata e interessante.

Flognarde deriva dalla lingua occitana e significa “soffice, morbido”, appartiene alla famiglia dei flan, stessa ricetta base dei clafoutis, ma il calfoutis è solo con le ciliegie e possibilmente col nocciolo, con le prugne è un far breton... tutto il resto, con altra frutta, è flognarde, fate bene attenzione i francesi ci tengono alle differenze!


Ingredienti
6 mele Annurca (o 3-4 mele a piacere)
300 g di latte intero
50 g di panna fresca
4 uova
70 g di farina debole per dolci
100 g di zucchero
1 cucchiaio di miele di lavanda
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
zucchero a velo per decorare

Pulisci le mele, privale del torsolo e tagliale in pezzetti medio piccoli.
In una ciotola capiente, o in planetaria, monta le uova unendo lo zucchero poco alla volta, per 10-15 minuti, devono quadruplicare il loro volume e diventare chiare e spumose. Unisci ora la farina setacciata, mescolando delicatamente, per non smontare le uova, dal basso verso l’alto. Aggiungi infine il latte e la panna in cui avrai sciolto il miele e la cannella, e amalgama bene l’impasto.
Imburra leggermente una pirofila di porcellana e spargi un po’ di zucchero sul fondo. Sistema le mele e ricopri con la pastella.
Cuoci in forno preriscaldato statico a 200° C per 5 minuti, poi abbassa a 180° C e continua la cottura per altri 30-40 minuti circa. Controlla sempre la cottura con lo stecchino prima di sfornare.
Quando il flognarde è ben dorato sforna e lascia intiepidire  nello stampo.
Servilo direttamente nella pirofila spolverando con dello zucchero a velo. 


flognarde con mele Annurca, cannella e miele di lavanda

29 marzo 2022

Hot Sponge Milk Cake

Hot Sponge Milk Cake

hot sponge milk cake

 
Una torta soffice come una nuvola, di quelle che si possono definire fluffy, perfetta per l'inzuppo grazie alla consistenza spugnosa che le permette di assorbire i liquidi, il latte, senza sbriciolarsi.
Questa sua particolare texture la rende perfetta anche per le torte a strati, le layer cake, da tagliare e farcire senza il bisogno di doverla bagnare con qualche liquido.
Oltre ad essere spugnosa è anche umida e leggera, molto leggera per essere una sponge cake. A cosa si deve questa sua consistenza così speciale? Al latte caldo che versato nell'impasto la rende leggerissima e sofficissima... una magia.
Tra le sponge cake è di sicuro la mia preferita, si usa poco burro e rimane al gusto molto delicata, sicuramente la utilizzerò spesso come base per le torte a strati.
Questa torta è diventata molto famosa sul web grazie all'autrice Tish Boyle, e merita tutta la sua popolarità.
Di seguito alcuni consigli per una perfetta hot milk sponge cake:
  • usare uova a temperatura ambiente, questo aiuterà ad avere una massa montata più gonfia perché ingloberanno più aria;
  • montare le uova con lo zucchero a lungo, almeno per 10-15 minuti, l'impasto deve quadruplicare di volume, diventare chiaro e spumoso. Sarà proprio l'aria incorporata che farà gonfiare la torta. Per questo passaggio meglio usare la planetaria o le fruste elettriche;
  • unire la farina con movimenti lenti dal basso verso l'alto per non smontare il composto.
La ricetta base prevede l'uso della vaniglia per aromatizzare il dolce, e consiglio di usare i semi della bacca per avere il massimo profumo.

Per avere una torta alta, con queste dosi, usare uno stampo da 20-22 cm di diametro.

La hot milk sponge cake è buonissima a colazione e a merenda servita nella sua semplicità con una spolverata di zucchero a velo sulla superficie, è una classica torta da credenza.

 

Ingredienti

165 g di farina di frumento per dolci

165 g di zucchero

120 g di latte intero

3 uova

60 g di burro

1 pizzico di sale

semi di una bacca di vaniglia

Prima di iniziare a fare la torta lascio le uova a temperatura ambiente, non devono essere fredde, questo mi aiuterà ad avere una massa montata.

Setaccio la farina con il lievito per due volte.

In una pentolino metto il latte, il burro, la bacca di vaniglia precedentemente raschiata e i suoi semi, faccio scaldare finché il burro non sarà sciolto.

Con la planetaria, o le fruste, inizio a montare le uova con un pizzico di sale, poi aggiungo pian piano lo zucchero. Lavoro a lungo, almeno per 15 minuti, finché il composto non sarà quadruplicato e diventa chiaro e spumoso. Incorporo alle uova montate le polveri, faccio dei movimenti delicati dal basso verso l’alto per non smontare il composto.

Scaldo nuovamente il latte, tolgo il baccello della vaniglia e spengo prima che raggiunga il bollore. Verso il latte caldo nell’impasto in due volte ed emulsiono, mescolo con movimenti delicati, dal basso verso l’alto senza smontare il composto, fino ad avere un impasto denso.

Verso l’impasto in una tortiera da 20-22 cm rivestita con carta forno, o imburrata e infarinata, e metto a cuocere in forno preriscaldato statico a 170°-180° C per 30-35 minuti. Prima di sfornare faccio sempre la prova stecchino.

Sforno la torta e la lascio raffreddare su una griglia per dolci. 

Spolvero con zucchero a velo la superficie e la lascio nella sua deliziosa, elegante, semplicità.

La torta si mantiene morbida per 4-5 giorni se tenuta ben chiusa in un portatorte.

 

hot sponge milk cake

28 febbraio 2022

Migliaccio o Sfogliata

Migliaccio o Sfogliata

 

migliaccio

Un dolce dalla consistenza morbida cremosa a base di semolino ricotta e aromi vari, è assolutamente delizioso, a metà strada tra un flan e una mousse. E’ il ripieno della sfogliatella, infatti viene anche chiamato “sfogliata”. 

Il migliaccio è uno dei dolci di carnevale tipici campani, e non è non fritto per questo periodo in cui sembra sia d'obbligo friggere tutto. Viene fatto nel periodo da Carnevale fino a Pasqua, quasi a omaggiare la primavera.

Ha origini molto antiche legato alla tradizione medievale contadina partenopea. Un tempo veniva preparato con il miglio (migliaccio gluten free), poi è stato sostituito dalla semola rimacinata di grano duro (rimacinata, ossia macinata due volte e quindi di grana fine) ossia il semolino.

Con le dosi indicate negli ingredienti si può usate una tortiera da 20 a 24 cm, a seconda di quanto vi piace alto il dolce. Io ho usato la misura da 20 cm, ed è venuto molto alto, tipo un cheesecake, con la conseguenza che ho allungato i tempi di cottura.

Il migliaccio va poi fatto riposare tutta una notte, io l’ho lasciato dentro lo stampo su una gratella per dolci. Il giorno dopo, molto delicatamente, l’ho sformato e sistemato su un piatto da portata.

Ora a voi la scelta se completare come un cheesecake mettendo della marmellata di arance, o altro… o seguire la tradizione e spolverare con abbondante zucchero a velo prima di servire.

Personalmente, amando il ripieno delle sfogliatelle, ho scelto di seguire la tradizione.

Il migliaccio si conserva poi in frigorifero.

migliaccio fetta

Ingredienti

500 ml di latte intero

500 ml di acqua

40 g di burro

1 presa di sale

una stecca di cannella

buccia grattugiata di 2 arance

buccia grattugiata di 2 limoni

200 g di semola rimacinata di grano duro

3 uova

250 g di zucchero

250 g ricotta (io di pecora)

1 cucchiaino di essenze di millefiori

In una casseruola scaldo il latte e l’acqua con la buccia grattugiata degli agrumi, il burro, una presa di sale e la stecca di cannella. Quando sfiora il bollore spengo e lascio in infusione per qualche minuto. Poi tolgo la stecca di cannella e verso a pioggia il semolino mescolando con una frusta velocemente per non creare grumi (in caso se ne formassero puoi poi passare al setaccio o frullare con frullatore ad immersione). Riporto sul fuoco per 2 o 3 minuti, fino ad ottenere un impasto liscio che si stacca dalla pentola. Metto da parte per far intiepidire, e ogni tanto lo mescolo per non far creare l’odiosa pellicina.

Monto le uova con lo zucchero fino ad avere un composto chiaro e spumoso. Aggiungo la ricotta setacciata e mescolo bene per ottenere una crema. Unisco la crema di ricotta al semolino, in più volte, fino ad ottenere un impasto omogeneo, bello liscio. Per ultimo metto l’essenza di millefiori, mescolo per amalgamare bene il tutto.

Trasferisco ora l’impasto in una tortiera, foderata con carta forno, e inforno per 60 minuti circa in forno preriscaldato statico a 175°-180° C. Prima di sfornare controllo la cottura con uno stecchino e se serve prolungo la cottura. Il dolce deve rimanere un po’ umido all’interno,ma solo leggermente, lo stecchino non deve uscire con impasto attaccato. I tempi di cottura poi possono aumentare o diminuire in base alla dimensione della tortiera.

Il migliaccio va fatto riposare tutta una notte. Poi lo sformo dallo stampo, lo sistemo su un bel piatto e prima di servire spolvero con abbondante zucchero a velo.

5 gennaio 2022

Flan parisien ai fiori d’arancio e vaniglia del Madagascar, senza base...

Flan parisien ai fiori d’arancio e vaniglia del Madagascar, senza base...

Ho voluto iniziare l'anno col botto, come mi è stato detto.

In realtà ho voluto semplicemente rispettare le tradizioni legate al capodanno e i vari detti su "chi...  per tutto l'anno"...  

Amo la consistenza del flan, nella sua semplicità trovo che sia un dolce sublime che avvolge con i suoi profumi e coccola con la sua consistenza cremosa, ma quello che mi disturbava della ricetta classica era la base di brisée, che appesantiva l'insieme anche se dava al dolce una consistenza croccante a contrasto con il ripieno morbido. Poi per puro caso scopro che il maestro pasticcere Christophe Michalak ha rivisitato questo grande classico della pasticceria francese, e lo rende più digeribile e leggero proprio levando la pasta base. La base di brisée nella ricetta tradizionale è essenziale al dolce, e anche se scioccante per molti, per il maestro il flan è senza la pasta! E io sottoscrivo in pieno questa scelta, e anche per me, d'ora in avanti, il flan sarà senza pasta.

Riporto alcuni consigli di Christophe Michalak per la buona riuscita della ricetta: pesare tutti gli ingredienti, la maizena si può sostituire con un altro amido ma non con la farina che renderebbe il flan troppo fermo, usare la pellicola a contatto per evitare la formazione della pellicina e della condensa sulla crema. 

Il mio 2022 inizia proprio con questa semplice ricetta, ma attenzione proprio le cose che sembrano più semplici possono nascondere delle insidie... Dicevo l'anno comincia con questo speciale e profumatissimo flan del colore dell'oro brillante, che avvolge con i suoi aromi, coccola e rapisce con la sua consistenza e il suo sapore... 

"Less is more", e questo flan lo rispetta in pieno con la sua eleganza...

 
flan parisien senza pasta ai fiori d'arancio e vaniglia

Ingredienti per un flan da 18 cm di diametro

500 ml di latte fresco intero

250 ml di panna fresca liquida

100 g di zucchero

100 g di tuorli d’uovo

50 g di frumina (o altro amido)

1 cucchiaino di essenza di fiori d’arancio

semi di una bacca di vaniglia del Madagascar

una presa di sale

Incido la bacca di vaniglia con un coltello nel senso della lunghezza, la apro e raschio i semi all’interno. In un pentolino porto a bollore la panna, il latte, l’essenza di fiori d’arancio e i semi della bacca di vaniglia. In una ciotola capiente sbatto con una frusta i tuorli con lo zucchero (fino ad imbianchire), poi aggiungo la frumina, amalgamo bene il tutto, non devono esserci grumi. Prelevo due cucchiai di latte caldo e lo verso sui tuorli per stemperare il composto ed evitare che il calore faccia cuocere le uova, mescola bene. Prendi altri due cucchiai di latte e li metto sui tuorli, mescolo bene. Verso ora il latte caldo sulla preparazione di uova, amalgamo bene, riverso il composto nel pentolino, porto sul fuoco fino a far bollire per 30 secondi, mescolando continuamente. Tolgo dal fuoco, verso la crema in una ciotola di vetro, o un altro contenitore, frullo con il frullatore ad immersione. Conservo coperto con pellicola alimentare a contatto con la crema fino a completo raffreddamento.

Quando la crema sarà fredda frullo nuovamente e poi lo verso in una pirofila, o uno stampo, da 18 cm di diametro e alta 4 cm, precedentemente imburrata e infarinata. Cuocio in forno statico a 180° C per circa 35-45 minuti, fino a quando la superficie diventa color caramello con qualche macchia più scura, nera. Sforno e lascio raffreddare su una gratella. Ho usato uno stampo a cerniera così, prima di sformare il dolce, ho passato sui bordi un coltello, poi levo l’anello, e infine, delicatamente, faccio scivolare un disco di cartone adatto sotto il flan prima di sistemarlo sul piatto da portata. Ho messo il dolce in frigorifero per almeno un paio di ore prima di servire.

 
 
flan parisien senza pasta ai fiori d'arancio e vaniglia

7 dicembre 2021

Torta di mele... l’ancienne

Torta di mele... l’ancienne


torta di mele l'ancienne

Un’antica ricetta francese per una particolare torta di mele. Sul web si trovano molte preparazioni simili, ma quale sia quella originale… chi lo sa? Tra le molte che ho letto quella che mi ha ispirato maggiormente l’ho trovata sul blog di Cristina Saglietti

Ne ho realizzate due versioni una semplice e una integrale, e sono state entrambe molto apprezzate. Per seguire proprio gli aromi francesi avrei dovuto usare il Cognac o il Calvados, ma non avendoli ho ripiegato sul Brandy. Ho scelto una varietà di mele locali antiche, le grigie di Torriana, che per gusto e consistenza assomigliano alle renette, ma si possono usare quelle che si preferiscono donando così alla torta consistenze, sapori e aspetto diversi. 

Altra cosa che è possibile variare in base al gusto e, perché no al periodo, sono gli aromi. Siamo in periodo natalizio e io ho voluto profumare tutto con la cannella, regalando così alla torta il colore della spezia sullo strato superiore, ben diverso se invece si usa solo la vaniglia.

Sono consapevole che in pasticceria cambiare le ricette è sempre un rischio, e potrebbe sembrare una mancanza di rispetto a chi ha lavorato per crearle e trovare il giusto equilibrio. Ma le mie modifiche sono minime (o forse no) e ben calcolate, diciamo delle personalizzazioni e me ne assumo la responsabilità e il rischio. 

Tornando alla torta, si comincia preparando un composto base tipico di tutte le torte, si decora con le fette di mele e si inforna. Poi, però, dopo una ventina di minuti, si aggiunge sopra a quella, che pare già una bella e golosa torta in cottura, un altro composto, molto morbido e spumoso che negli altri minuti in forno si scioglierà per farsi assorbire e per mescolarsi alla texture più compatta del primo strato.
Risultato?
Un mix di consistenze e di profumi e sapori delicati decisamente interessanti…un dolce perfetto da accompagnare con una bella tazza di tè caldo e fumante... In autunno e in inverno non c'è niente di meglio che una bella torta alle mele che sa di casa e ricette della nonna... un classico dolce da credenza insolito...

Mi domando come sarà stata davvero l'originale ricetta di questa torta...


Ingredienti

Per la torta base 

120 g farina per dolci (tipo 0 o integrale)

95 g zucchero di canna

3 mele grandi grigie di Torriana

2 uova

60 ml latte

30 ml olio d’oliva extravergine dolce

10 g lievito per torte

½ limone per scorza

un pizzico di sale

Parte sopra

90 g zucchero semolato

90 g burro

1 uovo

2 cucchiai Brandy

½ stecca vaniglia o la punta di un cucchiaino di cannella


Per prima cosa accendo il forno a 180° C ventilato.

Procedo con l'impasto base: lavoro le uova con lo zucchero sino ad ottenere un composto molto spumoso e denso. Aggiungo l'olio e il latte e continuo a lavorare con le fruste elettriche. Unisco la farina e il lievito setacciati, il sale e la scorza di limone grattugiata, e continuo a lavorare a bassa velocità per far incorporare bene la farina. Fodero una tortiera a cerniera dal diametro di 18-20 cm con della carta da forno e verso il composto. Livello leggermente la superficie e decoro con le mele, precedentemente sbucciate e tagliate a fette non troppo sottili, sistemandole in cerchio.

Inforno e cuocio per 20 minuti.

Intanto procedo con il secondo strato della torta. Faccio fondere il burro a fiamma dolce. Monto l'uovo con lo zucchero fino ad avere un composto molto spumoso e denso.
Aggiungo il Brandy e dopo il burro fuso, a filo distanziando molto il pentolino dal contenitore mentre lo si versa, continuando a montare il composto con la frusta. L'impasto dovrà essere molto vellutato e spumoso.

Terminati i 20 minuti di cottura, tolgo la torta dal forno e velocemente verso il secondo composto.

Inforno nuovamente e cuocio per 20 minuti. Se dopo 10 minuti di cottura vedo che la superficie della torta si colora troppo, la copro con della carta da forno e continuo la cottura.

Sforno e lascio raffreddare. Prima di servire cospargo la superficie con dello zucchero a velo. 

torta di mele l'ancienne

 

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