5 luglio 2021

Charlotte ai frutti di bosco

Charlotte ai frutti di bosco

 

charlotte ai frutti di bosco

Una torta facile, semplice da preparare, pochi ingredienti, ma sicuramente scenografica e bella da presentare: sembra un cestino di frutti di bosco.

Questa è una torta, per mia scelta, poco dolce, ma assolutamente piacevole da mangiare, fresca, cremosa e con la nota croccante data dai frutti di bosco freschi.

Questo dolce mi ha dato l’opportunità di imparare un nuovo metodo di lavorazione per fare un pan di spagna soffice e a regola d’arte.

Innanzitutto la regola base da seguire è usare una farina povera di proteine di tipo 0 o 00, una farina debole così il pan di spagna diventa soffice e non elastico. Il peso delle uova deve essere il doppio del peso dello zucchero e della farina.

Per fare il pan di spagna di questa torta uso il metodo delle uova montate a bagnomaria, della montata a caldo, ma per utilizzare questa procedura è importante usare un termometro per alimenti, bisogna essere molto precisi con la temperatura per non ritrovarsi delle uova stracciate invece che aiutare a montare. A parte questa accortezza, posso dire che le uova montate vengono una meraviglia…

La torta è composta da una base di pan di spagna, una mousse ai lamponi leggerissima, a cui viene data una nota di freschezza insolita con delle foglie di basilico, mirtilli e lamponi come inserto e come decorazione finale. Il basilico si può sostituire con zest di limone o foglie di menta.

Un dolce estivo perfetto, fresco e leggero, poco dolce, ideale come fine pasto, o per merenda, o con un tè aromatico fresco.


Ingredienti

Base pan di spagna

  • 150 gr di uova (3 uova)
  • 75 gr di zucchero
  • 75 gr di farina 0 debole

Mousse alla fragola

  • 250 gr di panna fresca liquida al 30% di grasso
  • 20 gr di zucchero a velo
  • 250 gr di polpa di lamponi
  • 5 - 6 gr di agar agar
  • qualche foglia di basilico

Montaggio

  • 1 cestino di mirtilli
  • 1 cestino di lamponi
  • sciroppo di lamponi
  • zucchero a velo

Per prima cosa preparo il pan di spagna. Nella ciotola della planetaria ( o in una ciotola capiente) metto le uova con lo zucchero. Porto la ciotola su una pentola, a bagnomaria, e con una frusta inizio a lavorare le uova con lo zucchero. Mentre lavoro il composto controllo con un termometro la temperatura che deve arrivare a 40°, massimo 45° C. Quando il composto raggiunge i 40° C, tolgo immediatamente la ciotola dal fuoco e monto, con le fruste, fino a quando l’impasto non scriverà: cioè, alzando la frusta, versando a filo, l’impasto resterà qualche secondo a galla senza sprofondare. Il volume del composto sarà raddoppiato o triplicato. A questo punto incorporo la farina setacciata, poco alla volta e delicatamente, con un movimento dal basso verso l’alto con una spatola, per non far smontare le uova. Ricopro con carta forno una teglia rettangolare (una placca (30x40 cm), verso l’impasto, e con leggerezza lo spalmo nella teglia, lo livello. Inforno per 5-7 minuti a 230° C in modalità statica (210°C se ventilato). Appena sarà pronto lo sforno, lo lascio un minuto o due su una gratella per dolci, poi lo stacco dalla carta forno, quando è ancora tiepido, e l’avvolgo nella pellicola alimentare, così mantengo la morbidezza.

La polpa di lamponi la realizzo frullando i lamponi lavati e tamponati dall’acqua, con qualche foglia di basilico. La polpa ottenuta la passo al setaccio per togliere i semi dei lamponi.

Sciolgo l’agar agar con un cucchiaio di latte in un pentolino, aggiungo la panna e porto a bollore mescolando per non far formare grumi. Quando raggiungo il bollore (la temperatura di 85°-90° C), tolgo dal fuoco, e traferisco il composto in una ciotola per far intiepidire leggermente. Unisco lo zucchero a velo e quasi tutta la polpa di lampone (ne tengo da parte un cucchiaio), emulsiono e monto il composto.

Non resta che comporre la torta.

Prendo un cerchio da dessert (un ring) e metto tutto intorno una striscia di pan di spagna, poi taglio il cerchio per la base e lo inserisco. Allungo la polpa di lampone con un po’ di acqua e zucchero e bagno la base inferiore. Verso uno strato di mousse, livello, metto i lamponi e i mirtilli lavati e asciugati, copro con altra mousse e metto in frigo a rassodare e riposare per almeno 2-3 ore.

Prima di servire tolgo l’anello da dessert (il ring) e sistemo sulla superficie i restanti frutti di bosco lavati e asciugati. Spolvero con zucchero a velo e non resta che servire.

29 giugno 2021

Pappa al pomodoro e... le sue varianti...

Pappa al pomodoro e... le sue varianti...

pappa al pomodoro

La pappa al pomodoro è un primo piatto povero di origine contadina, tipicamente toscano, preparato con pane toscano raffermo, pomodori pelati, aglio, basilico e abbondante olio extravergine di oliva. Originariamente veniva realizzato come piatto di recupero del pane avanzato.

E’ ottima d’inverno come zuppa calda, ma è altrettanto invitante e gustosa d’estate a temperatura ambiente, irrorata con ottimo e abbondante olio extravergine d’oliva e foglie di basilico spezzettate.

Come sempre accade con i piatti della tradizione, anche di questa ricetta esistono innumerevoli varianti, dettate dalle scelte delle famiglie, dalla disponibilità dei prodotti e dalla fantasia

A seconda delle consistenza desiderata si può aggiungere o togliere il brodo vegetale, e questo dipenderà anche da quanto è raffermo il pane.

Per fare la pappa al pomodoro si possono usare i pomodori freschi oppure si può ripiegare sui pelati o una passata di pomodoro. Molto dipenderà anche dal tempo che si ha a disposizione per la preparazione.

Per la mia pappa al pomodoro uso, a seconda della stagione, sia i pomodori freschi che pelati o passata. Come pane ho il mio pane, fatto in casa con pasta madre, senza sale che lascio seccare per due o tre giorni, e non uso aglio.

A questa preparazione base si possono aggiungere degli altri ingredienti, ad esempio nascondere sotto la pappa della stracciatella vaccina o di bufala rende il piatto meraviglioso con temperature diverse e una delicatezza particolare. Oppure si può aggiungere una nota croccante sapida facendo saltare in padella dei cubetti di prosciutto crudo (magari toscano) reso croccante in padella. Altra scelta aggiungere una spolverata di formaggio grattugiato, a me piace con cacioricotta, ma anche il parmigiano o un pecorino.

Insomma una zuppa adatta a tutte le stagioni e che si presta, con pochi ingredienti, a golosi, sani pranzi.

Il pomodoro: un ingrediente prezioso che basta poco a renderlo protagonista di ottimi piatti… difficile non amarlo.

pappa al pomodoro con stracciatella

Ingredienti

  • 800 gr di passata di pomodoro, oppure 500-600 gr di pomodori freschi o di pelati
  • 300 gr di pane senza sale raffermo
  • 1 l di brodo vegetale
  • 1-2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 1 mazzetto di basilico
  • sale q.b.
  • pepe nero a piacere
Per completare, se si vuole
  • formaggio grattugiato, o prosciutto crudo o stracciatella


Per preparare la pappa al pomodoro comincio mettendo su il brodo vegetale.

Affetto e taglio in tocchetti, pezzetti il pane.

Prendo un tegame antiaderente con i bordi alti (l’ideale sarebbe una pentola in coccio) metto l’olio extravergine d’oliva e lo scaldo, poi aggiungo i pomodori tagliati a pezzi (volendo spellati) o la passata o i pelati e faccio cuocere a fuoco moderato per circa 20 minuti. Ora unisco il pane e aggiungo un po’ di brodo vegetale. Lascio che il pane assorba e diventi morbido. Mescolo e spappolo il pane con un cucchiaio, deve diventare, appunto, una pappa. 

Confesso che a me piace che resti qualche pezzetto di pane, giusto per avere consistenze diverse nel piatto.

Aggiusto di sale e pepe macinato fresco, e a cottura ultimata, spengo il fuoco e lascio riposare qualche minuto mentre preparo i piatti o le fondine di coccio in cui servire.

Ora posso lasciare la pappa al pomodoro semplice e decorare con foglie di basilico fresco e olio extravergine d’oliva.

Posso renderla più golosa aggiungendo del formaggio grattugiato, va bene parmigiano, pecorino, ma il mio preferito è il cacio ricotta.

Poi si possono fare delle varianti più "ricercate": si possono mettere dei dadini croccanti di prosciutto. Faccio saltare il prosciutto in padella. In questo caso attenzione a non aggiungere troppo sale alla zuppa, in quanto il prosciutto sarà anche sapido dopo la cottura.

Oppure mettere sul fondo del piatto una stracciatella vaccina (o di bufala) e ricoprire il tutto con la pappa al pomodoro. Il calore della zuppa renderà ancora più cremosa e filante la stracciatella fredda, e allo stesso tempo nel piatto si avranno anche temperature diverse, e la pappa diventa, semplicemente, meravigliosa.

La pappa al pomodoro può essere conservata per massimo 2 giorni in frigo riposta in contenitore ermetico.

pappa al pomodoro con prosciutto croccante


17 giugno 2021

Pasta, fagioli e cozze…

Pasta, fagioli e cozze…

Pasta fagioli e cozze

 

Un grande classico della cucina partenopea e della tradizione campana che unisce i sapori di terra e di mare, legumi e mitili. Ogni famiglia ha la sua ricetta, questa è la mia.

A differenza di quello che si pensa normalmente, questo è proprio un piatto che viene fatto con la bella stagione, da maggio ad agosto, il momento migliore per le cozze. A tal proposito un detto popolare diceva che non bisogna consumarle nei mesi in cui non è presente la "R". Ecco quindi che si può dire che le cozze più buone e saporite si trovano in primavera e in estate.

A me piace usare pasta mista, ma si possono usare anche i tubetti o i cavatielli, l’importante è che sia pasta corta, da mangiare rigorosamente con il cucchiaio. La pasta mista è tra le mie preferite e trovo che doni al piatto, più o meno brodoso, quel qualcosa in più: la particolarità è data dalle diverse consistenze dei diversi formati di pasta corta. L’acqua di cottura delle cozze regala quell’inconfondibile gusto di mare. Le cozze le aggiungo all’ultimo, così restano morbide e succulente, mantengono la giusta consistenza e non diventano gommose.

Per la preparazione di questo piatto si possono seguire due metodi: cuocere la pasta a parte e poi unirla ai fagioli per la mantecatura, o cuocere tutto insieme per un risultato molto più cremoso, con la lenta cottura della pasta che assorbe tutti i profumi e i sapori… come si faceva una volta, sporcando un solo tegame. A voi la scelta.

Per la mia ricetta io uso tutti ingredienti freschi, tranne i fagioli cannellini che li avevo secchi e li ho messi a bagno la sera prima. Uso i fagioli cannellini perché sono di gusto più delicato e ben si armonizzano nell’equilibrio del piatto. Le cozze, rigorosamente fresche, pulite e raschiate e di cui uso anche l’acqua di cottura filtrata.

L’insieme è un piatto succulento, cremoso, profumato… e il fatto che sia caldo passa in secondo piano dopo il primo assaggio… vince assolutamente la golosità.


Ingredienti

  • 200 gr di pasta mista
  • 400 gr di fagioli cannellini cotti
  • 500 gr di cozze già pulite con la loro acqua filtrata
  • 10 pomodori datterini
  • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro (facoltativo)
  • 1 cipollotto rosso piccolo
  • 1 peperoncino
  • olio extravergine d’oliva
  • sale

Ho messo a bagno i fagioli cannellini secchi, per reidratarli, per tutta la notte. Li ho sciacquati per togliere le impurità, messi in una pentola capiente, coperti con l’acqua, messo il sale grosso e una costa di sedano. Li ho cotti per un’ora, un’ora e mezza: il fagiolo deve essere tenero ma intero, intatto.

Nel frattempo pulisco e lavo le cozze, le metto in una padella senza aggiungere acqua, copro con un coperchio e, a fuoco dolce, le faccio aprire. Come cominciano ad aprirsi le tolgo con una pinza per non cuocerle troppo, così restano morbide e succulente. Filtro l’acqua di cottura delle cozze con un colino a maglie strette e lo metto da parte, sguscio le cozze e le aggiungo al liquido filtrato per mantenerle morbide.

Pulisco e trito il cipollotto, lavo e taglio grossolanamente i pomodori.

In un tegame faccio soffriggere nell’olio extravergine d’oliva il cipollotto tritato, il peperoncino (tritato o intero, come preferite) e il concentrato di pomodoro. Dopo un po’ unisco anche i pomodori tagliati e li faccio ammorbidire, infine unisco i fagioli con il loro liquido di cottura e l’acqua delle cozze filtrata. Attendo che arrivi a bollore per buttare la pasta. Cuocendo tutti gli ingredienti insieme, e non separati, il risultato sarà un piatto molto più cremoso. Quando la pasta sarà cotta, al dente, aggiungo le cozze tenute da parte, cuocio ancora per un minuto o due e spengo.

Non mi resta che impiattare e servire ben caldo. A chi piace si può aggiungere un po’ di prezzemolo fresco, e, o del pepe macinato fresco.

14 giugno 2021

Tabulè a modo mio...

Tabulè a modo mio...

tabulè di cuscus

 

Il tabulè o tabbouleh è una ricetta di origine medio orientale, ma molto diffuso anche nel nostro meridione. E’ un piatto fresco, colorato e aromatizzato, una ricetta facile e veloce, un insalata di bulgur o cous cous (in francese, in italiano cuscus) e verdure, perfetto anche per coloro che seguono una dieta vegetariana.

Il bulgur e il cuscus sono simili, ma hanno delle differenze importanti. Anche se entrambi derivano dal grano, il bulgur si ottiene dal grano duro, preventivamente fatto germogliare, quindi essiccato e spezzettato in grani compatti e grossolani. E’ originario della Turchia, è un ingrediente tipico della cucina mediorientale e, in quelle zone, si consuma generalmente freddo. I diversi tipi di bulgur che si comprano nei negozi specializzati e nei supermercati più forniti, dipendono dalla grandezza dei grani.

Il cuscus è un piatto tipico dei paesi nord-africani di tradizione araba. A causa delle dominazioni è anche molto diffuso sia in Sicilia che in Spagna e, in questi luoghi, si consuma generalmente tiepido o caldo. Si ottiene dalla semola di grano duro impastata a mano fino a formare minuti granelli successivamente cotti a vapore in apposite pentole forate. La versione più diffusa in commercio è quella precotta, decisamente pratica; inoltre è possibile trovare cuscus semi-integrale e integrale

Ho realizzato il mio tabulè con il cuscus pomodori, cipollotto rosso, menta, basilico, e aggiunta di filetti di tonno: un piatto unico e completo.


Ingredienti

  • 150 gr di cuscus (precotto)
  • 20 pomodori pachino o datterini o ciliegini
  • 1 cipollotto rosso piccolo
  • filetti di tonno
  • 2-3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • succo di 1/2 limone bio
  • sale marino integrale
  • acqua calda q.b.
  • foglie di basilico

Metto il cuscus in una ciotola capiente, aggiungo l’olio e con le mani (o una forchetta, ma meglio con le mani), faccio assorbire l’olio al cuscus con un movimento di sgranatura. Metto il sale e poi verso l’acqua calda fino a coprire e metto da parte.

Intanto pulisco e affetto finemente il cipollotto, pulisco e taglio i pomodori e spremo il limone.

Nel frattempo il cuscus avrà assorbito tutta l’acqua, lo sgrano con le mani o una forchetta. Aggiungo il cipollotto, i pomodori, i filetti di tonno, foglie di menta fresca tritate e foglie di basilico, condisco con olio extravergine di oliva, succo di mezzo limone. Mescolo bene, aggiusto di sale… e non mi resta che servire.

27 maggio 2021

Brioche alla ricotta

Brioche alla ricotta


brioche alla ricotta

Coccole a colazione… anche quando bisogna seguire un regime alimentare controllato… si può, anzi si deve.

Ed ecco che prendono vita questi deliziosi intrecci di pasta brioche alla ricotta, con pochi grassi e pochi zuccheri, soffici e profumati.

Proprio la ricotta dona una morbidezza e una golosità particolari all’impasto. I sensi vengono appagati, il profumo dello zest di arancia (o aroma che si preferisce) non fa sentire la mancanza del burro o dello zucchero.

Ho realizzato queste brioche usando la pasta madre e lavorando a mano, così faccio anche esercizio, ma si possono fare anche usando il lievito di birra mettendo 550 gr di farina e 5-10gr di lievito di birra da far sciogliere e attivare nel latte tiepido zuccherato, e usando la planetaria.

La particolarità di questa ricetta è data dalla lucidatura finale in cui spennello con il latte le brioche appena sfornate e le spolvero con zucchero a velo.

Una vota raffreddate surgelo le brioche e le scaldo al mattino, o le tiro fuori la sera mettendole in un sacchetto di carta per il pane, per trovarle al mattino belle morbide, da mangiare così al naturale, o per i più golosi da farcire con quello che si preferisce da confetture, creme… e perché no anche con il salato.

brioche alla ricotta


Ingredienti

  • 400 g di farina
  • 150 g di pasta madre rinfrescata
  • 100 g di zucchero
  • 200 g di ricotta vaccina
  • 2 uova bio
  • 50 g di burro (io leggermente salato)
  • 140-150 ml di latte più quello per spennellare
  • zest di limone o arancia (o aroma a piacere)
  • zucchero a velo

Per preparare l’impasto delle brioche ho messo la farina in una grande ciotola, creo una fontana al centro dove metto lo zucchero e lo zest di limone o arancia, e la pasta madre. Scaldo leggermente il latte e lo verso sulla pasta madre, lentamente la sciolgo insieme con lo zucchero, poi, poco alla volta, inserisco nell'impasto la farina. Aggiungo la ricotta e impasto bene. Unisco le uova leggermente sbattute, e le faccio assorbire dall’impasto. Infine, per ultimo metto il burro morbido, e un pizzico di sale. Impasto bene fino a far assorbire tutto il burro e ottenere una pasta lucida ed elastica. L’impasto comunque rimane di consistenza morbida. 

brioche alla ricotta

Metto l’impasto a lievitare nella ciotola, coperto con pellicola alimentare, e attendo fino al raddoppio del suo volume. 

Quando l'impasto è lievitato lo rovescio sul piano di lavoro spolverato con un po’ di farina. Faccio due giri di pieghe, poi divido la pasta in parti uguali e creo i miei intrecci di brioche, che metto poi a lievitare sulla teglia rivestita con carta forno. Sistemate tutte le brioche le copro con pellicola alimentare e le lascio nuovamente lievitare.

Quando le brioche saranno lievitate, elimino la pellicola alimentare, spennello la superficie con del latte e inforno in forno caldo preriscaldato statico a 180° C per 20-25 minuti.prima di infornare.

Appena sfornate spennello la superficie delle brioche, ancora calde, per due volte con il latte e spolvero con lo zucchero a velo, in questo modo si formerà una bella lucidatura.

20 maggio 2021

Gnocchi di ricotta su crema di piselli

Gnocchi di ricotta su crema di piselli


gnocchi di ricotta su crema di piselli

 

Stare a dieta… che brutta espressione. Non so perché ma alla parola dieta la mente si chiude e prospetta immagini e idee non piacevoli. Però a volte un regime controllato è necessario.... e non solo per gli adulti.

Ma chi lo dice che i piatti dietetici devono essere per forza tristi? Penso che proprio in questa occasione si ha bisogno di piatti allegri, profumati e gustosi, leggeri e ridotti nelle porzioni. Perciò è necessario soddisfare, appagare i sensi visivi, olfattivi, e ovviamente quelli del gusto. Sensi appagati, mente appagata... tutti felici e soddisfatti.

Oggi, complice una ricotta da finire, ho pensato di preparare degli gnocchi su crema di piselli. Ho preso ispirazione da una ricetta dello chef Cannavacciuolo che ho trovato in rete. Dico ispirazione perché l’ho cambiata alleggerendola. Il risultato finale è stato un piatto semplice da fare, delicato e dai gusti freschi.

 

Ingredienti

Per gli gnocchi per 4 persone

  • 250 gr di ricotta (io vaccina)
  • 150 gr di farina (ho usato farina 0 bio e un po’ di farina tipo 1)
  • 25 gr di parmigiano reggiano grattugiato
  • 25 gr di ricotta salata grattugiata
  • 1 uovo intero bio
  • sale

Per la crema di piselli

  • 250 gr di piselli (freschi sgusciati o surgelati)
  • un filo di olio extravergine d’oliva
  • acqua calda q.b.

Faccio sbianchire (o sbollentare per pochi minuti) i piselli e poi li raffreddo in una ciotola di acqua gelata. In questo modo manterranno tutte le loro proprietà e il loro colore verde brillante.

Una volta raffreddati i piselli nell’acqua fredda, li faccio rosolare in padella, unisco anche un mestolo di acqua di cottura. Quando saranno cotti li riduco in crema con un frullatore ad immersione, aggiungo un po’ di olio extravergine di oliva, e se serve di sale.

Per gli gnocchi impasto in una ciotola la ricotta con la farina, i formaggi grattugiati, un pizzico di sale e l’uovo. Una volta formata la pasta di ricotta mi sposto a lavorare su una spianatoia (il piano di lavoro) leggermente infarinato. Lavoro ancora un po’ l’impasto, poi lo divido in diverse parti creo un serpentello con ogni parte. Divido il serpentello in tocchetti per formare gli gnocchi.

Porto a ebollizione l’acqua in una pentola (io ho usato la stessa che mi è servite per sbollentare i piselli), quando l’acqua bolle metto gli gnocchi, e appena saliranno a galla saranno pronti per essere scolati e fatti saltare in padella con un filo di olio extravergine di oliva.

Nei piatti a fondina metto la crema di piselli e sopra vi adagio gli gnocchi. Servo con formaggio grattugiato a parte, un filo di olio extravergine d’oliva e una macinata di pepe nero del Madagascar.

2 maggio 2021

Brioches parisiennes a modo mio, con gocce di cioccolato…

Brioches parisiennes a modo mio, con gocce di cioccolato…

brioches parisiennes con gocce di cioccolato

La brioche parisienne, una pasta brioche lievitata poco dolce, burrosa, molto burrosa, soffice, profumo intenso, presenta una texture leggera e un aspetto “filante”

Ho un pochino modificato la ricetta base personalizzando la forma: resta il formato monoporzione ma invece di assomigliare alla brioscia col tuppo (brioche con la testa, o brioche a tete) faccio una semplice forma rotonda a cui aggiungo gocce di cioccolato e zest di arancia… Ho cambiato anche le dosi del lievito di birra, la ricetta prevede 10 gr di lievito di birra fresco, io ho usato 2 gr di lievito di birra secco (avevo quello)… personalmente preferisco pazientemente allungare i tempi di lievitazione diminuendo la dose di lievito di birra. Sono scelte personali anche in base a come il nostro organismo reagisce ai lieviti.

Per realizzare questo impasto bisogna armarsi di pazienza, sia che si lavori a mano (come me) sia che si usi una planetaria con gancio ad uncino. L’importante è rispettare i tempi di inserimento degli ingredienti e far incordare bene l’impasto.

Consiglio: se si impasta a mano è utile avere un piano freddo come marmo, granito, sul quale lavorare. In questo modo l’impasto non si scalderà, si staccherà bene dalla superficie di lavoro e non sarà necessario usare altra farina per spolverare, rovinando l’equilibrio della ricetta. Impastare a mano non è impresa impossibile, e non è necessario avere braccia “forzute” (però sicuramente l’esercizio di impastare aiuta a mantenerle toniche), ma ci vuole pazienza, tanta e non avere fretta.

Queste brioches sono ottime servite tiepide, in cui fragranza e aromi si sprigionano al meglio. Qui in casa piacciono con una spolverata di zucchero a velo… così che anche la più triste, grigia e uggiosa giornata prende tutto un altro sapore…

 Ingredienti

  • 250 g di farina 0 forte (W230 almeno, io ho usato W 370/390)
  • 30 g di zucchero
  • 2 cucchiai di latte (circa 30 ml)
  • 2 g di lievito di birra secco (o 10 gr di lievito di birra fresco)
  • 150 g di uova bio (3 uova intere)
  • 165 g di burro morbido (io leggermente salato)
  • 1 cucchiaino di sale (io non l’ho messo)
  • zest di arancia (mia aggiunta)
  • 50 g di gocce di cioccolato (mia aggiunta)
  • uovo e burro per spennellare (io uovo e latte)

In una ciotola metto la farina, al centro lo zucchero, il lievito e il latte. Mescolo latte, zucchero e lievito con una forchetta. Poco alla volta aggiungo le uova leggermente sbattute ed inizio ad impastare incorporando la farina. Quando le uova saranno ben assorbite mi sposto a lavorare sul piano di marmo. Ora, un pezzetto alla volta, inserisco burro morbido, avendo l’accortezza di mettereil pezzo successivo solo dopo che il precedente sia stato incorporato nell’impasto. Lavoro l’impasto fino a quando non risulterà liscio ed elastico. Ora sistemo la pasta in una ciotola capiente, copro con pellicola alimentare e lascio lievitare a temperatura ambiente fino al raddoppio del volume.

Quando l’impasto è ben lievitato lo sgonfio e unisco le gocce di cioccolato facendo delle pieghe in ciotola. Rovescio il tutto sul piano di lavoro, procedo a fare delle altre pieghe e infine divido in 8 parti. Lavoro ogni pezzo di impasto facendo delle pieghe e pirlando per ottenere una pallina. Metto a lievitare le palline ottenute su una teglia coperta con carta forno. Copro con pellicola alimentare e faccio lievitare fino al raddoppio.

Prima di infornare le brioches, in forno statico preriscaldato a 170°-180° C, spennello la superficie con uovo sbattuto con un cucchiaio di latte. Metto poi a cuocere per circa 12-20 minuti. Sforno, lascio intiepidire su una gratella per dolci.

Servo calde, tiepide, con una spolverata di zucchero a velo.

Una volta fredde si possono congelare e scaldarle prima di consumarle, così saranno sempre come appena sfornate.

brioches parisiennes con gocce di cioccolato

 

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