10 ottobre 2019

Devil's food mug cake...

Devil's food mug cake...

devil's food mug cake

Una torta in tazza, formato monoporzione, giusto per iniziare...
Le mug cake che magnifica invenzione.
Le mug cake sono delle mini torte semplicissime e velocissime da fare: una mescolata agli ingredienti e poi cottura nel microonde. Totale del tempo di preparazione 5 minuti... Premetto che non sono una fan della cottura al microonde, ma confesso che alcune volte torna utile la velocità con la quale questo elettrodomestico cuoce.
Le mug cake sono perfette in ogni momento, dosi per due tazze, facilità di realizzazione, ideali per una pausa o quella voglia "di qualcosa di buono" che a volte viene... Qui la versione in tazza della golosissima Devil's food cake, ideale per gli amanti del cioccolato... Per una peccaminosa pausa...

Ingredienti per due mug cake
  • 3 cucchiai di farina (io tipo 1)
  • 3 cucchiai colmi di farina
  • 1 cucchiaino raso di lievito in polvere
  • 1 uovo
  • 4 cucchiai di latticello
  • 3 cucchiai e 1/2 d'olio di semi (io ho usato olio extravergine d'oliva dolce)
  • 2 cucchiai di cacao (io amaro)
  • estratto di vaniglia
  • 1 pizzico di sale
  • 100 ml scarsi di panna fresca da montare
  • 1 cucchiaio di zucchero a velo vanigliato
In una tazza sbatto l'uovo con lo zucchero. Unisco l'olio, il latticello e, in seguito, la farina setacciata con il lievito, il sale, l'estratto di vaniglia e il cacao. Divido l'impasto nelle tazze (le mug) desiderate e cuocio le mug cake nel forno a microonde, una alla volta, per circa 1,5-2 minuti. Lascio poi riposare qualche secondo. Monto la panna con lo zucchero a velo, poi con un cucchiaio o una sac a poche decoro le mug cake... non resta che mangiarle...

7 ottobre 2019

Muffin al limone con cuore di confettura di ciliegie

Muffin al limone con cuore di confettura di ciliegie

 muffin al limone con cuore di ciliegia

Riprende il periodo di preparazioni merende e colazioni, e via discorrendo… E il bello è che bisogna variare tutte le settimane, perché si sa che ci si annoia sempre con le stesse cose. Per quetsa settimana la richiesta della merenda è stata muffin... precisamente muffin al limone, con della confettura di ciliegia. E perché no... il problema è come farli arrivare integri alla merenda dovendo metterli nello zaino. Soluzione: mettere il muffin in un piccolo contenitore, tipo tupperware, perfetto per il trasporto muffin.
I muffin sono una classica preparazione anglosassone, hanno una bella cupoletta che sbuca dal pirottino, e un impasto soffice e goloso. Si possono fare sia dolci che salati. La preparazione è semplice e veloce, non serve usare la planetaria, anzi per ottenere la loro caratteristica sofficità non necessitano di essere lavorati a lungo: bastano un cucchiaio o una frusta per mescolare l’impasto, e la temperatura del forno deve essere bella alta all’ingresso della teglia, e solo dopo la temperatura deve essere abbassata a 180-190° C, così si otterrà la classica cupoletta tipo plumcake. Il bello dei muffin, inoltre, è che possono essere personalizzati a piacere secondo i propri gusti.
E per la mia merenda un tipico break english style: un muffin accompagnato con una fumante tazza di tè forte inglese...

Ingredienti per 12 muffin
  • 200 g di farina tipo 1
  • 50 g di fecola di patate
  • 2 uova intere bio
  • 150-180 gr di latte
  • 100 g di zucchero di canna integrale di barbabietola
  • 100 g di burro leggermente salato
  • 1/2 bustina di cremore di tartaro (o 1/2 bustina di lievito per dolci)
  • zest di limone
  • confettura di ciliegie
  • zucchero a velo per decorare
Preriscaldo il forno a 200° C, in modalità statica, e metto i pirottini in una teglia per 12 muffin.
In una ciotola verso tutte le polveri e le mescolo tra loro. In un’altra ciotola metto le uova e le sbatto con una frusta, aggiungo il latte e mescolo sempre con una frusta, unisco il burro sciolto (a bagnomaria o al microonde), e sempre con la frusta continuo ad amalgamare bene tutti gli ingredienti. Ora poco alla volta verso le polveri nei liquidi continuando a mescolare con una frusta. Se l'impasto risultasse troppo asciutto aggiungo uno o due cucchiai di latte. Deve venire una pastella. Per ultimo metto lo zest di limone e mescolo.
Prendo la teglia e verso in ogni pirottino un cucchiaio di impasto, sopra metto un cucchiaino di confettura di ciliegie, e ricopro con un altro cucchiaio di impasto.
Inforno la teglia, abbasso a 180° C e faccio cuocere per circa 20 minuti. Prima di sfornare controllo che il muffin sia cotto. Quando pronto sforno e lascio raffreddare i muffin su una gratella per dolci. Una volta freddi spolvero con lo zucchero a velo e… via…

muffin al limone con cuore di ciliegia aperto

1 ottobre 2019

Dark chocolate cake con namelaka, confettura ai frutti di bosco, glassa a specchio e oro...

Dark chocolate cake con namelaka, confettura ai frutti di bosco, glassa a specchio e oro...

dark chocolate cake con namelaka, glassa a a specchio e confettura

Torta, anzi torte... già sono ben sei torte, tutte uguali, per un compleanno. Mi chiama una cara amica che mi chiede appunto di fare queste sei torte per festeggiare... Un azzardo, una scommessa... io ho solo una piccola cucina... la fiducia che ripone in me mi lusinga, e con tutti i limiti della mia cucina, decido di buttarmi e accettare... Inoltre la sua richiesta e la fiducia che mi accorda mi lusingano. La mia mente si mette già all'opera per superare le difficoltà e i limiti di una semplice cucina di casa. Ne parlo con un caro amico lontano e lui mi fa notare che mi ci vorrebbero 3 frigoriferi per riporle... Già ma io non ho tre frigoriferi ma solo uno, e un semplice forno di misure standard... Ma la soluzione si trova... La richiesta che mi viene fatta è di 6 torte rotonde con cioccolato, frutta e crema... bene, parto da qui e con carta e penna, parto sempre da un progetto scritto, mi creo la ricetta per questi dolci. Ovviamente da una parte dose per una torta, e di lato lista della spesa per le 6 torte. E mentre sono lì intenta a scrivere e studiare gli abbinamenti, mi viene in mente che potrei dare un tocco particolare a queste torte... una nota di colore... decido di usare della polvere d'oro e delle foglie di oro alimentare. Niente scritte... basta questa nota scintallante preziosa per dare un effetto scenografico e prezioso del tutto speciale alle torte...
Ho scelto come base della torta una vegan cake al cacao e vaniglia, che rimane molto umida e quindi non necessita di essere bagnata. Ho farcito la torta al cacao con confettura di frutti di bosco e in mezzo alla confettura una namelaka al cioccolato bianco, ricopro il tutto con glassa a specchio al cacao, e tocco finale pezzetti di foglie d'oro alimentari e spruzzate di polvere d'oro alimentare.
Il risultato finale a me ha soddisfatto molto. E con i rimasugli... non si butta via nulla... con i rimasugli ho fatto delle monoporzioni in barattolo pret a manger...
Ringrazio ancora la mia cara amica per avermi dato questa opportunità e che un buon compleanno scintillante sia.

Ingredienti per una torta
  • 200 gr di farina tipo 0 bio
  • 25 gr di fecola di patate
  • 8 gr di bicarbonato di sodio (circa 8 gr)
  • 3 gr di sale
  • 80 gr di cacao amaro
  • 300 gr di zucchero di canna integrale grezzo demerara
  • 375 ml di acqua calda
  • 80 ml di olio di cocco bio
  • 8 gr di aceto di mele 
  • 6 gocce di estratto di vaniglia
  • confettura frutti di bosco
Ingredienti per la namelaka
  • 340 gr di cioccolato bianco
  • 4 gr di agar agar (o equivalente in gelatina alimentare)
  • 200 gr di latte intero
  • 400 gr di panna fresca al 35% di grassi minimo
  • 10 gr di miele d'acacia bio (o equivalente in sciroppo di glucosio)
Ingredienti per la glassa a specchio al cacao
  • 90 ml di acqua
  • 80 ml di panna fresca liquida
  • 100 gr di zucchero
  • 40 gr di cacao amaro
  • 2 gr di agar agar (o equivalente in gelatina alimentare)
Inizio a preriscaldare il forno in modalità statica a 180°C. Per le dosi indicate si può usare uno stampo da 20/24 cm di diametro. Con una tortiera da 20 cm si possono fare tre strati di farcitura, con quello da 24 la torta si divide solo a metà. Io ho scelto uno stampo da 24 cm e lo fodero con carta da forno.
In una ciotola capiente mescolo la farina, il cacao, il bicarbonato, il sale, setacciati. In un'altra ciotola verso lo zucchero, l’aceto, l’olio di cocco e l’acqua bollente, lavoro il composto con una frusta fino ad amalgamare e sciogliere tutti i componenti. A questo punto aggiungo poco alla volta le polveri ai liquidi, mescolo sempre bene con una frusta per non creare grumi, e infine verso, l'impasto ottenuto, nella tortiera e inforno. Abbasso la temperatura del forno a 160° C, sempre in modalità statica, e faccio cuocere per circa 40 minuti. Trascorso il tempo, prima di sfornare controllo la cottura con uno stuzzicadenti, uno stecchino. Se lo stuzzicadenti esce con dell'impasto ancora attaccato, continuo la cottura per una decina di minuti, se invece lo stuzzicadenti risulta pulito, anche se umido, termino la cottura e sforno la torta. Questo tipo di torta deve rimanere umida all'interno.
Lascio raffreddare la torta nello stampo, e solo successivamente la estraggo e la sistemo su un vassoio o un piatto. E' un impasto delicato, se si estrae da calda si rischia di romperla. Io ho fatto la base della torta in giorno prima (anche due e poi metto in frigorifero, così poi sarà più facile da tagliare).
Preparo la namalaka: trito grossolanamente il cioccolato al latte e lo lascio fondere a bagnomaria. Sciolgo l'agar agar nel latte e in una pentola porto a ebollizione , poi aggiungo il miele e mescolo per farlo sciogliere bene. Verso lentamente un terzo del liquido caldo sul cioccolato fuso. Mescolo energicamente per avere un composto elastico e brillante, incorporo poi il secondo terzo di latte caldo, mescolo di nuovo e infine aggiungo l'ultimo terzo di latte e mescolo ancora. Unisco infine la panna fredda. Affino con un mixer, o minipimer (comodo quello ad immersione), per 30 secondi massimo 1 minuto circa, lo tengo fisso sul fondo e non lo muovo su e giù per non creare bolle e inglobare aria. Nel caso capitasse, con un cucchiaio muoverlo a zigzag sulla superficie per eliminare le bolle.. La crema a questo punto sarà ancora liquida. Metto la pellicola alimentare a contatto con la superficie della crema e la metto in frigorifero per almeno sei ore, meglio se per tutta la notte. Dopo un riposo di almeno 12 ore la namelaka diventa cremosa, se invece si desidera che abbia più struttura, tipo mousse, basterà montarla con le fruste.
Per la glassa a specchio: sciolgo l'agar agar nell'acqua a temperatura ambiente, aggiungo la panna e lo zucchero amalgamando bene. Metto il cacao amaro, setacciato, in una pentola e unisco gli ingredienti liquidi, mescolo bene e sciolgo gli eventuali grumi. A questo punto metto sul fuoco a fiamma bassa la pentola e sempre mescolando porto la glassa alla temperatura di  103°-104° C (quando la panna aumenta di volume, e faccio bollire ancora qualche minuto), e tolgo la pentola dal fuoco. Faccio raffreddare, volendo anche a bagnomaria, continuando a mescolare di tanto in tanto, e aspetto che la temperatura scenda a 40-35° C prima di usarla.
Composizione del dolce: prendo la base al cacao dal frigorifero, la divido a metà e su entrambe le metà spalmo due o tre cucchiai di confettura di frutti di bosco. Su una delle basi faccio uno strato con la namelaka, e chiudo con la metà torta con il lato con la confettura a contatto con la namelaka, e metto a raffreddare nel freezer. Quando la torta è bella fredda la prendo e verso sopra la glassa che a questo punto avrà raggiunto la temperatura giusta. Lo strato della glassa non deve essere spesso, ma solo di pochi millimetri. Ora non resta che decorare con la polvere d'oro e la foglia d'oro alimentare. Metto poi la torta nel frigorifero a rapprendersi.
La torta va servita a temperatura ambiente, quindi va tirata fuori dal frigorifero e lasciata a temperatura ambiente almeno un'ora prima di servirla.
Per la versione del dolce nel barattolo ho stratificato il dolce sistemando sul fondo dei ritagli di torta al cacao sul fondo, ho messo un po' di confettura frutti di bosco, ciliegia o lamponi, sopra della namelaka, e poi ho fatto un secondo strato inserendo torta al cacao, confettura e concludo con la namelaka. Et voilà un dolce al cucchiaio golosissimo e in versione monoporzione.

ark chocolate cake con namelaka e confettura monoporzione nel barattolo



18 settembre 2019

Caprese tiepida

Caprese tiepida

caprese tiepida

Insieme ai pomodori ripieni di riso ho preparato anche questa caprese un po' insolita. In questo modo, seguito anche dalle patate al forno e dal dolce, ho portato a tavola un pranzo gustoso, leggero. Ho trovato questa idea, vista durante una delle puntate di Chef per un giorno molto carina, soprattutto da servita in modo originale. La realizzazione poi è semplicissima e di sicuro effetto. Io avevo in casa una mozzarella di bufala, ma va benissimo un'ottima fiordilatte vaccina.

Ingredienti
  • 4 pomodori tondi
  • mozzarella (io bufala)
  • basilico
  • sale
  • olio extravergine d'oliva
Ho lavato, tagliato la calotta e svuotato i pomodori, lasciando però un po' di polpa. Ho tagliato la mozzarella a dadini. Ho salato l'interno dei pomodori e messo pochissimo olio. Ho riempito i pomodori con la mozzarella, condito con olio d'oliva extravergine, messe delle foglioline di basilico e coperto col coperchio del pomodoro. Sistemato i pomodori farciti su una teglia con un filino d'olio e passati in forno per pochissimi minuti a 200 C, giusto il tempo di scaldarli e far sciogliere la mozzarella.

17 settembre 2019

Brustengo... una frittella di pane...

Brustengo... una frittella di pane...

brustengo
Questa ricetta della tradizione culinaria mi ha ricordato il libro “Tutti pazzi per la pizza”, un testo trovato per caso spulciando tra gli scaffali dei libri per bambini con mia figlia, anche se non direi che sia proprio un libro per piccoli. Un escursus sulla pizza e simili dall’alba dei tempi fino ai giorni nostri, in chiave umoristica. Quando l’ho letto la prima volta ho riso tantissimo, ma a dire il vero mi diverte tutte le volte che lo rileggo, inoltre, leggendo per i bambini, lo interpreto proprio, cambiando le voci, usando accenti e dialetti, e dando cadenza ritmata. In questo modo anche i piccoli, che ancora non hanno i riferimenti storici presenti nel testo, si divertono e sono rapiti dal racconto stando attenti fino alla fine. Insomma un libro adatto a tutti, ed era nascosto lì in mezzo a tanti altri testi su uno scaffale della libreria. Mi piace spostare attenzione su una narrativa diversa da quella classica (che tra l’altro non amo proprio per nulla) e leggere testi singolari, o con punti di vista diversi dal solito, o quelli che reinventano i classici. Insomma anche nella letteratura per i bambini ci deve essere un’evoluzione, ma soprattutto i libro che leggiamo loro devono piacere anche a noi ed essere in linea con le nostre idee. E’ ben diverso leggere volentieri qualcosa, invece che subire il dover leggere qualcosa che non apprezziamo. Poi non c’è nulla di più bello che entrare in libreria con uno spazio attrezzato riservato ai bambini, e poter stare lì a sfogliare e scegliere, e perderci anche delle ore. Ma di sicuro trasmettiamo qualcosa: il piacere della lettura, l’amore per i libri, e il condividere la scelta. Quando ho trovato questo libro sulla pizza l’ho fatto subito vedere a mia figlia, che senza pensarci due volte, lo ha voluto… forse per la pizza? non saprei, ma resta il fatto che a leggerlo ci divertiamo molto.
E mentre qualcuno si cimenta con il blog a ripercorrere tutte le ricette di Julia Child (come nel film Julia&Julia), e altri si dedicano ad altre ricerche e sperimentazioni, io mi diverto a ripercorrere, a volte, e ricercare le ricette tradizionali. Queste hanno un fascino particolare, hanno sempre una storia, parlano della cultura, vanno conosciute e tramandate, soprattutto se sono buone e golose.
Il brustengo è una ricetta tipica umbra, delle parti di Gubbio e dintorni, è molto semplice da fare e con pochissimi ingredienti: infatti ci sono solo farina, acqua e sale (e aromi a piacere come rosmarino tritato). Viene cotto in padella con un po’ di olio d’oliva come una frittata, e anche lo spessore è quello di una frittata. Suppongo che una volta si avesse l’abitudine di far soffriggere della pancetta o altro grasso animale in padella e a questo veniva aggiunta la pastella, in fondo sono piatti poveri della tradizione, e in campagna nulla si buttava. 
Questa frittella di pane è ottima accompagnata da formaggi e salumi, per aperitivo o antipasto, ma anche da solo si lascia mangiare.

Ingredienti per un brustengo
  • 120 gr di farina (io uso la 0)
  • 200 ml di acqua
  • sale
  • rosmarino fresco tritato finemente (facoltativo)
  • olio d’oliva
Mescolare la farina con il sale. Aggiungere acqua tiepida lentamente e mescolando, volendo anche rosmarino fresco tritato. Si deve ottenere una pastella tipo quella per le crêpes. Faccio scaldare l’olio nella padella antiaderente, verso uno strato di pastella, deve avere uno spesso di circa 0,5 cm, faccio cuocere bene entrambi i lati, tolgo dal fuoco e tampono con carta assorbente se sembra tanto unto. Sistemo il brustengo su un piatto, taglio a fette (spicchi) con la rotella per la pizza, farcia a piacere, e si serve e mangia ben caldo.

16 settembre 2019

Le mie girelle...

Le mie girelle...

girelle

Le girelle credo che siano un ricordo di infanzia di molti. Sono fra le più celebri merendine a partire dagli anni ‘70. Per un certo periodo sono state pubblicizzate con celebri personaggi dei cartoni animati e lo slogan era “la morale è sempre quella fai merenda con Girella”… credo che almeno una volta nella vita tutti l’abbiamo mangiata. Farla in casa è abbastanza semplice, l'unica difficoltà è il passaggio nel creare il rotolo, in cui la pasta bisquit deve avere la giusta morbidezza per poter essere arrotolata, diversamente se asciutta o secca il rotolo si romperà. La girella è composta da una pasta bisquit alla vaniglia e al cacao che crea il gioco a spirale, una base e due cotture, e grazie al gioco bicolore si crea questo gioco a spirale una volta che viene arrotolata. La girella viene farcita con una golosa crema spalmabile, che chiamerò “cioccolella” (una crema alle nocciole e cioccolato per intenderci). Libertà di esecuzione se cuocere prima il bisquit al cacao o alla vaniglia. Io ho cotto prima il bisquit alla vaniglia e nel mentre ho aggiunto il cacao amaro nell'altro impasto. Tocco finale una volta farcito e arrotolato e tagliato a fette il rotolo, è creare una base croccante con il cioccolato. Nella mia versione delle girelle ho usato farine grezze macinate a pietra, ridotto dose di zucchero e usato un cioccolato fondente al 72%. Golosi sì ma sempre con attenzione... Così ecco pronta una golosissima merenda fatta in casa, profumata, con addirittura tre consistenze dalla crema, al soffice del bisquit al croccante della base al cioccolato.

Ingredienti
  • 4 uova bio
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 80 gr di zucchero semolato (io ho usato quello grezzo di barbabietola)
  • 80 gr di farina (io tipo 1)
  • 1 pizzico di sale
  • 10 gr di cacao amaro
  • 100 gr di cioccolato fondente (io al 72%)
Monto le uova con lo zucchero e l’estratto di vaniglia, con le fruste o in planetaria, quando il composto risulterà bello soffice spumoso e bianco (e avrà quasi quadruplicato il suo volume iniziale), aggiungo la farina setacciata e il sale,  delicatamente con una spatola, mescolo dal basso verso l’alto, facendo attenzione a non smontare il composto. A questo punto divido l’impasto in due parti uguali in due ciotole diverse. Verso il composto bianco in una teglia rettangolare rivestita con carta forno, lo livello, e metto a cuocere per circa 5-6 minuti in forno statico preriscaldato a 180° C. Nella seconda scodella con l'impasto verso il cacao amaro setacciato e, sempre delicatamente, incorporo bene cercando di non smontare il composto. A questo punto prendo la teglia in forno, verso questo secondo impasto sul primo e cerco di uniformare forma e spessore al primo, di livellarlo il più possibile. Questa operazione sarà un pochino difficoltosa in quanto il primo bisquit è caldo, quindi bisogna essere delicati e veloci allo stesso tempo. Rimetto il tutto in forno e cuocio per altri 6-8 minuti.
Ora ci sono due metodi.
Una volta pronto sforno e rovescio il bisquit su un canovaccio spolverato con dello zucchero semolato lasciando la carta da forno verso l’alto. Rimuovere la carta forno, se serve inumidirla leggermente. Rifinire i bordi con un coltello, se non si ha un rettangolo più o meno preciso. Arrotolare il bisquit nel canovaccio avendo la parte con il cacao sotto, esterna.
Altro metodo, una volta sfornato il bisquit, ricoprire con un altro foglio di carta forno, e sopra mettere un canovaccio, per non farlo seccare, e far raffreddare così la base. Una volta che la base si sarà raffreddata, sfilare delicatamente la carta forno da entrambi i lati del bisquit e pareggiare i bordi con un coltello.
Indipendentemente dal procedimento che si sarà scelto per far raffreddare la base, si procede poi con lo spalmare la “cioccolella” (la crema spalmabile) sul lato chiaro della pasta bisquit. Non resta che arrotolare tenendo verso l’interno la crema spalmabile,  procedendo ad ottenere un bel rotolo. Io ho arrotolato sul lato corto del mio rettangolo aiutandomi con della carta forno. Avvolgo ora il rotolo ottenuto nella carta forno, o nell apellicola alimentare, e metto a raffreddare in frigorifero per 1 ora. Ultimato il tempo di rassodamento riprendo il rotolo e lo taglio a fette spesse di circa 2 cm. Ora faccio sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria (volendo anche nel microonde), e immergo le girelle solo da un lato, solo una base, poi le metto a raffreddare su una gratella per dolci. Non resta che attendere che il cioccolato si solidifichi per impiattare e servire la merenda.
Le girelle si conservano per 2/3 giorni sotto una campana di vetro. Altrimenti si possono congelare ma senza la base di cioccolato.

26 agosto 2019

Dorayaki… con confettura di ciliegie…

Dorayaki… con confettura di ciliegie…

dorayaki

I dorayaki sono tra i dolci più conosciuti della cucina, cultura, giapponese, almeno negli ultimi tempi grazie a cartoni animati, film e letteratura. Si tratta di una doppia frittella, tipo pancakes, al cui interno viene messa la marmellata di azuki, anko, (che potete trovare seguendo il link in un altro mio post), di fagioli rossi, come un panino. L’insieme che ne viene fuori è molto dolce, troppo per i miei gusti. Tempo fa avevo già fatto dei dorayaki  ma scopro che la ricetta non era proprio quella originale, nel senso che spesso le ricette orientali che arrivano a noi sono un po’ modificate e adattate al nostro gusto. Nelle mie ricerche mi imbatto nella storia dei dorayaki:, scoprendo così che i dorayaki non sono dei pancakes giapponesi, ma ne hanno solo la forma, in realtà sono più simili a dei pan di spagna. Inoltre sembrerebbe che la loro ricetta derivi da una torta portoghese, “castella” (in giapponese, kasutera), importata dai missionari nel sedicesimo secolo. Come per la maggior parte delle ricette tradizionali, la sua storia è avvolta da mistero e leggenda. Etimologicamente la parola dora significa “gong” in giapponese, e il nome del dolce verrebbe dalla sua forma rotonda e dal suo colore dorato. Anche se si ritiene che le origini del dorayaki originali siano antiche, ha assunto la sua forma attuale solo all’inizio del 20° secolo, infatti prima assomigliava più a una frittata che a un panino, ed era molto più sottile. L’attuale forma di soffice panino a forma di torta fu creata nel 1914 da una pasticceria di Ueno, Tokyo, chiamata Usagiya (Casa dei conigli). Le teorie in merito al nome dei dorayaki narrano una che l’origine del nome deriva dal fatto che la forma è simile allo strumento musicale giapponese chiamato “Dora” che è simile ad un gong, l’altra teoria è che la torta è stata cotta su questo strumento musicale, quindi è diventata la “Dora Yaki”.
I dorayaki sono facili da preparare, hanno pochi ingredienti e, a seconda se si usa il bicarbonato o il lievito per dolci, del tempo di riposo o meno. La ricetta moderna dei dorayaki è stata molto semplificata, ma se si vuole essere fedeli andrebbe usato nell’impasto il Mirin (che io non ho messo) ed è un condimento particolare giapponese che viene ricavato dal riso glutinoso. Volendo si può anche preparare a casa un condimento che possa sostituirlo facendo cuocere 1 cucchiaino di zucchero con un cucchiaio di sakè o vino bianco dolce, cuocere finché non si scioglie lo zucchero. Come dicevo i dolci giapponesi sono molto dolci, io ho preferito esser un po’ meno fedele e seguire più il mio gusto personale e alleggerire un po’ la dose di zucchero usata, come sempre le mie variazioni le metterò tra parentesi. I dorayaki sono deliziosi, soffici, ho scelto di farcirli con una confettura di ciliegie…

Ingredienti
  • 3 uova bio
  • 140-150 g di farina di grano tenero (io 140 g ho usato il tipo 1)
  • 75-90 g di zucchero (io 60g)
  • 1 cucchiaio di miele
  • 1 cucchiaio di Mirin (io non l’ho usato)
  • 1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio per alimenti o lievito per dolci
  • marmellata, confettura, creme spalmabili a piacere (io confettura di ciliegie)
Sbatto le uova insieme al miele, allo zucchero e al Mirin (se lo avessi usato). Aggiungo la farina poco alla volta e il bicarbonato (che ho sciolto in tre cucchiai di acqua) o il lievito, mescolare bene finché l’impasto non diventa omogeneo, una pastella bella liscia. Nota: se si usa il bicarbonato bisogna far riposare l’impasto una mezz’oretta.
Scaldo una padella antiaderente, la ungo con un po’ di olio usando un pezzo di carta da cucina. Ora prendo la pastella, la mescolo nuovamente, se impasto troppo denso aggiungo un cucchiaio di acqua. Con un cucchiaio o un mestolo verso un po’ di pastella nella padella, allargo tipo pancakes fino ad avere un diametro di circa 8 cm, io sono andata un po’ a occhio. Lo cuocio a fuoco basso fino a quando non si vedono le bolle sulla superficie, poi lo rigiro e lo cuocio per circa un minuto. Lo tolgo dalla padella, lo sistemo in un piatto e lascio raffreddare e procedo nella cottura degli altri dorayaki, fino ad esaurimento della pastella. Una volta completato, e raffreddati o almeno intiepiediti, farcisco con il ripieno preferito tra marmellate, confetture o creme spalmabili.

Created By lacreativeroom