Dolce per l'8 dicembre, dice la tradizione, vogliano essere i Viccilli, nel Cilento. Non so se sia proprio così, non mi ricordo che fossero legati a qualche ricorrenza particolare, ma forse ero troppo presa dal mangiarmeli.
In realtà una storia familiare tradizionale di moltissimi anni fa c'è: mia madre ricorda, quando era bambina, che questi dolci venivano fatti quando c'era il lievito di birra. Già proprio così! Sembra strano ma una volta in casa si aveva la pasta madre per panificare e il lievito di birra era l'eccezionalità. Quindi quando si aveva questo particolare ingrediente si usava subito per fare questi dolci di pasta di patate lievitata, aromatizzata con buccia di limone, che venivano poi fritti e passati nello zucchero semolato con cannella. Immaginatevi i profumi e la bontà.

Ovviamente anche la realizzazione dell'impasto cambia. Mentre nella ricetta tradizionale si usa impastare subito patate, farina, uova etc. e si mette a lievitare fino al raddoppio e poi subito in cottura. Con la pasta madre ho fatto prima un'impasto brioche, a cui successivamente, in un secondo tempo e dopo prima lievitazione, ho aggiunto le patate (per non farle diventare nocive).
- 250 gr di farina (io ho usato tipo 0)
- 250 gr di purea di patate
- pasta madre
- 2 uova bio
- 50 gr di zucchero
- 50 gr di burro
- 5 gr di sale
- buccia di un limone grattugiata
- zucchero e cannella
