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10 febbraio 2022

Zuppa di lenticchie nere di Sicilia

Zuppa di lenticchie nere di Sicilia


zuppa di lenticchie nere

 

Adoro le zuppe di lenticchie, è un piatto sano, genuino, semplice, pochi ingredienti per portare a tavola un piatto, che per me, diventa unico, senza tempo, caldo e corroborante.

Qui lo presento in versione gluten free, quindi adatto a tutti e il bello delle lenticchie è che si possono arricchire e insaporire a piacere.

Ho scoperto questa varietà di lenticchie nere di Sicilia, piccole, saporite e molto particolari. Sono un’antica varietà di lenticchie, molto proteica e saporita, io ho provato quelle di Leonforte e anche quelle nere vulcaniche di Pantelleria. La loro coltivazione è molto laboriosa: semina e raccolto viene fatto interamente a mano. Rispetto alle altre varietà di lenticchie questa variante nera è ricca di ferro e vitamina B: se si hanno problemi di pressione bassa possono fare miracoli, inoltre possiede meno grassi e possono rilasciare più fibre.

Hanno sapore e colore intenso: quelle di Leonforte (o delle colline di Enna) Di media grandezza e nere come il carbone quando sono crude, una volta cotte assumono un bell’aspetto brunito, quelle di Pantelleria sono di colore marrone-rossastro, di piccolo calibro, rotondeggianti e hanno bisogno di un terreno vulcanico.

Io le ho usate entrambe e mi hanno conquistato. Sono più care rispetto ad altre varietà di lenticchie, ma confesso che io le preferisco. Inoltre si sposano bene con una varietà di ingredienti, oltre ad essere perfette così da sole come protagoniste.

La zuppa la si può servire più densa, tipo lenticchie in umido, o più brodosa, va a gusto personale.

Per comodità io sciacquo le lenticchie sotto l’acqua e poi le faccio bollire con una costa di sedano, la proporzione che uso è 1:3 ossia per 100 g di lenticchie uso 300 g di acqua. Una volta pronte le divido, porziono, in vasetti e surgelo quelle che non uso.

Pochi e semplici ingredienti per una pietanza sana, gustosa e genuina e adatta anche agli intolleranti del glutine, avendo usato la patata al posto di crostini o pasta.

Ingredienti per 4 persone

200 g di lenticchie nere

1 costa di sedano

600 ml di acqua

4 patate piccole

1 cipolla piccola

1-2 cucchiaini di concentrato di pomodoro (o pomodorini)

2 cucchiai di olio extravergine di oliva

1 piccolo peperoncino (se piace)

1 cucchiaino di curcuma

sale e pepe q.b.

Per prima cosa sciacquo le lenticchie per togliere le polveri. Le metto poi in una casseruola capiente con la costa di sedano pulita e 600 ml di acqua, porto a bollore e faccio cuocere per 20-30 minuti. Poi spengo e lascio intiepidire.

Nel frattempo in una casseruola soffriggo a fuoco dolce nell’olio il peperoncino, la curcuma, la cipolla tritata sottilmente. Quando la base è pronta aggiungo le patate tagliate a pezzetti e le lenticchie già lessate, il concentrato di pomodoro, ricopro con dell’acqua, metto un coperchio e faccio cuocere a fuoco medio basso. Il sale lo unisco all’ultimo per non far indurire le lenticchie. Cuocio finché le patate non saranno pronte. A gusto posso lasciare la zuppa più brodosa o più asciutta. Ora aggiusto di sale. Porto in tavola ben caldo e chi gradisce può aggiungere pepe nero macinato fresco.

18 gennaio 2016

La zuppa della strega Sgranocchia

La zuppa della strega Sgranocchia


Ho preso ispirazione da uno dei tanti libri di mia figlia in cui la strega Sgranocchia prepara una zuppa. Non sto a raccontare la trama del libro, ma mi sono trasformata in strega (non è un grosso sacrificio e non siamo nemmeno poi lontani dalla realtà) anche io, e con gli ingredienti magici e spezie e paioli, eccomi ai fornelli a dar nomi fantasiosi e appetibili ad alcune preparazioni. Sembra incredibile quanto questo aiuti nella presentazione e nel renderli gradevoli: persino i minestroni con le verdure a pezzi, anche se magari i bimbi sono abituati a mangiare le verdure, diventano decisamente più simpatici e gradevoli con il nome  "la zuppa del mago Dudú" (anche questo tratto da un libro), e viene mangiato senza battere ciglio, anzi diventano i piatti preferiti... "squisiti" (come dice mia figlia)...
Così stasera tocca alla zuppa della strega: carote, patate e porri. Naturalmente arricchito con del burro per condire a crudo e parmigiano reggiano, questa la versione bambini. Esiste poi la versione per grandi in cui la zuppa viene arricchita da spezie, per l'esattezza aggiungo curry e curry madras, e volendo anche del pepe macinato fresco e un pizzichino di zenzero. Comunque su una base come questa ci si può sbizzarrire con la fantasia: si possono mettere tocchetti di formaggio, i cui sapori contrastino la dolcezza di base, si può usare yogurt o panna acida o feta (o qualche altro caprino), e via discorrendo.
Ed ecco così un bel confort food per tutte le età...

Ingredienti per due persone
  • 1 porro
  • 2 patate grandi (o 4 medie)
  • 1-2 carote
  • 1 cucchiaio di burro, o olio extravergine
  • parmiggiano reggiano grattugiato
  • spezie: curry, zenzero, pepe
  • sale marino integrale
 Pulisco tutte le verdure, le taglio a pezzi e le metto a bollire con del sale marino integrale. Quando sono cotte e tenere le passo col frullatore ad immersione. A seconda dei gusti posso rendere questa crema più o meno densa, dipende con quanta acqua le faccio bollire.
Condisco con del burro (o olio oliva extravergine), e parmiggiano reggiano. Questa la versione non speziata. Ma se si gradisce la versione speziata, basterà aggiungerle ora prima di impiattare e mescolare bene per farle amalgamare. Una volta impiattato aggiungere parmiggiano, panna acida, o yogurt o quello che si preferisce. Se si è scelto di fare una versione meno cremosa e più liquida, servire anche crostini.

9 dicembre 2015

Compleanno Bilance!

Compleanno Bilance!

Finalmente mi ritaglio del tempo, mi siedo e provo a scrivere e pubblicare, ovviamente con tutta calma, delle preparazioni culinarie della serata dei compleanni Bilance. Ero partita con l'idea di una cena francese, tanto per cambiare un po',  e alla fine di francese è rimasta l'idea, l'ispirazione... è venuta fuori una cena francesa rivisitata con altri sapori e profumi.
Il menu della serata consisteva in antipasto con quiche con zucchine e bufala, una primo con un'immancabile zuppa di cipolle con formaggio stagionato di bufala, e infine ho provato a "sfidarmi" con la costruzione di un dolce famoso per il suo effetto scenografico, il croquembouche con crema al limoncello.

Quiche zucchine e bufala

Ingredienti
  • pasta sfoglia (homemade)
  • 300 gr di zucchine
  • 1 cipolla
  • 300 gr di ricotta di bufala
  • 100gr abbondanti di formaggio di bufala stagionato
  • 40 gr di parmiggiano reggiano
  • 2 uova medie bio
  • 1/2 - 1 cucchiaino di zenzero
  • noce moscata
  • pepe
  • sale
  • olio evo
  • brandy/cognac
Ho pulito e affettato sottilmente la cipolla, messa a stufare in padella con un filo di olio e un filo di acqua.
Ho pulito e affettato le zucchine, aggiunte in padella con la cipolla e lasciate stufare con un po' di sale. Quando sono quasi pronte ho sfumato con del brandy, ho aspettato che  evaporasse, ho spento e lasciato raffreddare le zucchine.
Ho lavorato la ricotta con le uova, il sale, le spezie, aggiunto i formaggi grattugiati, ed infine ho unito la padellata di zucchine.
Ho steso la pasta sfoglia in uno stampo da 24 cm, ho versato l'impasto di zucchine e formaggi, livellato bene, cotto in forno statico a 160°C per circa 30/40 minuti.
Ho servito la quiche tiepida.

Zuppa di cipolle

  • 800 gr di cipolle (ho usato le bionde)
  • 100 gr di burro
  • formaggio parmigiano
  • formaggio di bufala stagionato
  • pane cassetta tostato (fatto con pasta madre, homemade)
  • acqua
  • 1 cucchiaio di farina
  • pepe, sale
  • brandy /cognac
Taglio le cipolle a fettine sottili e le lascio appassire dolcemente nel burro. La rosolatura deve essere lenta, quindi aspetto, con pazienza, che  le cipolle siano quasi sfatte aiutandomi ogni tanto con l'aggiunta di un po' di acqua. Aggiungo un cucchiaio di farina per far fare una cremina, e dopo acqua per completare la cottura.
Intanto grattugio i formaggi e taglio il pane.
Faccio tostare il pane in forno.
Prendo le terrine di coccio da forno quanti sono gli ospiti adagio i crostini di pane, metto i formaggi, ricopro con cipolle e brodo, macinata di pepe, rimetto spolverata di formaggi, sfumo con un po' di brandy e metto a gratinare il forno.
Servo bollente.

Croquembouche

Ecco la mia versione del tutto particolare della piramide del croquembouche, che mi è costata anche bruciatura da caramello sul dito indice... ma a parte gli incidenti di percorso, e la struttura alquanto particolare, il risultato finale a livello gustativo è stato molto soddisfacente: la pasta choux racchiude una leggerissima crema al limoncello, quindi anche fresca, e il caramello dà il croccante che ben contrasta l'interno morbido e la sofficità del bignè. Ci siamo divertiti a spiluccare il dolce prendendo i bigné con le mani, si ritorna un po' bambini, e immancabilmente piace anche di più, e in questo modo, senza che uno se ne accorga, questi bignè diventano come le ciligie, uno tira l'altro e si continua a mangiarli.
Ingredienti
  • pasta sfoglia homemade
Pasta choux classica
  • 250 gr acqua
  • 100 gr di burro
  • 5 gr di sale
  • 150 gr di farina (io uso la tipo 0)
  • 6 uova bio
Crema pasticciera al limoncello
  • 340 gr dilatte fresco intero
  • 4 tuorli bio medi
  • 60 gr di zucchero semolato
  • 20 gr di amido di mais 
  • 10 gr di farina di riso
  • 1 bicchiere di limoncello
  • 100 gr di panna fresca da montare
  • 25 gr di zucchero a velo
caramello
  • 500 gr di zucchero 
  • 1 dl di acqua
Preparazione della pasta choux classica per i bignè. In una pentola scaldo l'acqua e il burro. Quando l'acqua bollirà e il burro sarà completamente sciolto, aggiungo in un colpo solo la farina e il sale. Cuocio a fiamma dolce continuando a mescolare. Il composto si indurisce quasi subito, quindi per i prossimi due/tre minuti servirà un bel lavoro di muscoli. Quando l'impasto si staccherà dalle pareti, lasciando sul fondo e sui bordi della pentola una patina bianca, lo trasferisco nella planetaria con la frusta a foglia e lo lascio raffreddare. Poi aggiungo le uova intere uno alla volta, facendo bene attenzione a non mettere il successivo se il primo non è ben amalgamato all'impasto. Naturalmente si può fare questa operazione anche a mano, lavorando l'impasto in una ciotola e con un cucchiaio di legno, e usando la stessa attenzione nell'incorporare le uova. Trasferisco poi il composto in una sac-à-poche con bocchetta liscia (n.7) e formo i bignè su una placca ricoperta con carta forno. Mantengo una certa distanza tra uno e l'altro, perchè in cottura si gonfieranno. Se si forma un ciuffetto sulla cima mentre si sistemano sulla placca, è consigliabile schiacciarlo con un dito inumidito di acqua. Attenzione anche alle dimensioni che dovranno essere tutte uguali. Cuocio in forno preriscaldato statico per 20 minuti circa a 200°C. Poi faccio raffreddare e farcisco.
Preparazione della crema pasticciera, con il metodo vulcanico del maestro pasticciere Ernst Knam. Scaldo il latte con il limoncello. Nel frattempo lavoro i tuorli con lo zucchero in una ciotola. Quando lo zucchero si è completamente sciolto, butto in un colpo solo la farina e l'amido setacciati insieme, e amalgamo. Prima che il latte bolla, prelevo qualche cucchiaiio e stempero il composto di uova. Quando il latte bolle verso il composto delle uova nella pentola sul fuoco acceso, e non mescolo, lascio che si formi una specie di coperchio. Quando il latte, sotto il coperchio di impasto, inizia a bollire e forma delle bolle, quasi come se eruttasse (stile polenta), inizio a mescolare bene con una frusta per 30/40 secondi. Poi tolgo dal fuoco e verso la crema così ottenuta in una ciotola e coprocon pellicola a contatto, per non far formare la crosticina, e faccio raffreddare.
Stendo la pasta sfoglia, creo un disco spesso massimo 2 mm, la bucherello con i rebbi di una forchetta e metto in forno per 20 minuti a 200°C. Passato questo tempo, tiro fuori la teglia, spolvero con zucchero a velo da entrambi i lati e faccio cuocere a 260°C per massimo 3 minuti. Sforno e faccio raffreddare.
Monto ora la panna con lo zucchero a velo, e la unisco alla crema pasticciera, amalgamando bene. Riempio una sac-à-poche con la crema ottenuta e farcisco i bignè.
Preparo il caramello mettendo in un pentolino, dal fondo spesso, lo zucchero con l'acqua. Faccio sciogliere lo zucchero e assumere un bel colore biondo. Levo dal fuoco per non far scurire troppo il caramello e renderlo amaro. Prendo i bignè farciti e li passo nel caramello uno per uno (facendo attenzione alle dita, come dicevo) immergendo solo metà del bignè, e uno alla volta, li adagio sulla pasta sfoglia, creando un edificio a base circolare e creando così il mio cono. Se il caramello si dovesse raffreddare, basterà scaldarlo su una pentola con dell'acqua calda, a bagnomaria.
Finita la costruzione creare dei fili col caramello avanzato, mi aiuto con una forchetta facendo colare il caramello direttamente sul mio cono di bignè. Volendo fare una cosa particolare, io ci ho provato infatti non si vede in foto, ho usato del fruttosio, l'ho fatto sciogliere esattamente come lo zucchero, creo il caramello e ho aggiunto dei brillantini alimentari.

19 dicembre 2014

Zuppa di porri, con crostini e mozzarella

Zuppa di porri, con crostini e mozzarella

Le zuppe in autunno ed in inverno sono decisamente il mio confort food. Spesso sembrano un piatto "povero", ma c'è qualcosa di più magico di una ciotola fumante e golosa, anche in aromi olfattivi, che scalda corpo e mente, che gratifica ed è anche golosa? Per non fare sempre le solite zuppe, stavolta ho voluto provarne una semplicissima di soli porri. Confesso che ho preso ispirazione da una ricetta letta velocemente sul blog delle sorelle Maci. Ripeto ispirazione, perché naturalmente ho personalizzato la realizzazione ed esecuzione. Il risultato una nuova zuppa da inserire nel mio ricettario, e resa assolutamente golosa dai crostini con la mozzarella, che ben si sposano con la dolcezza del porro. Tra l'altro ho voluto proprio lasciare il porro nella sua purezza, usando solo acqua, non ho voluto nemmeno usare brodo di vegetale (meno che mai di carne) per poterne assaporare in pieno il suo gusto.

Ingredienti
  • 8 porri
  • 500 ml di acqua (o brodo vegetale)
  • 50 gr di burro
  • crostini di pane (ho usato pane casereccio con pasta madre e cotto a legna)
  • sale
  • pepe 
  • mozzarella (o formaggio fresco cremoso)
Lavo e taglio a rondelle sottili i porri e li faccio dorare con il burro. Bagno con l'acqua (ma si può usare anche il brodo vegetale) e un cucchiaio di farina setacciata. Faccio cuocere finché la zuppa non comincia ad addensarsi, a gusto personale più o meno brodosa. Aggiusto di sale e pepe.
Nel frattempo preparo i crostini tagliando il pane e passandolo in padella con burro (o olio).
Taglio la mozzarella.
Impiatto la zuppa, cospargo i crostini e la mozzarella, e servo.

5 ottobre 2014

Zuppa svedese piccante con cozze, vongole, verdure e panna acida

Zuppa svedese piccante con cozze, vongole, verdure e panna acida


zuppa svedese piccante con cozze, vongole e verdure


Ho tratto questa ricetta dal libro che avevo acquistato all'Ikea.... e sì riesco a comprare anche libri all'Ikea, ma già assemblati, anche se in modo molto ecologico. Comunque mi sono lasciata tirare da questo libro, dall'aspetto grezzo, ma pieno di curiosità, e a prezzo scontato. Sfogliandolo ecco che leggo questa particolare ricetta per una bella zuppa con i mitili e le verdure: un bel piatto unico!!!
Metto il segno nella pagina col proposito di provarla, prima o poi... e infatti l'ho fatta ed ha avuto successo, tanto che l'ho inserita tra le ricette di casa.

Le verdure vengono cotte nell'acqua delle cozze e vongole insieme al peperoncino. E' un piatto che sprigiona tutto il sapore di mare, caldo e confortante, soprattutto in questa stagione fredda e umida. Le zuppe si sa scaldano dentro e fuori. 

L'ho servita con fette di pane fatto in casa tostato. Non si usa altro condimento che la panna acida, assolutamente necessaria perché rinfresca e attenua il peperoncino (io ne ho usato uno bello forte affumicato).
I pomodori si possono scegliere quelli che si preferiscono, anche se la ricetta suggerisce pomodori di vari colori, così da rallegrare il piatto, e vengono usati gli spinaci al posto delle bietole, anche se lascia la libertà di sotituirli con queste ultime. Tra spinaci e bietole io preferisco di gran lunga le bietole, più delicate di gusto, e trovo che si armonizzino bene con gli altri ingredienti del piatto.

La ricetta è semplice e veloce da rifare, pochi minuti di cottura. La parte piùunga la pulizia delle cozze e delle vongole, che rigorosamente devono essere freschi.



Ingredienti
per 3-4 persone

  • 1 kg di cozze
  • 1 kg di vongole (io ho usato le veraci)
  • 400 ml di acqua
  • 800 gr di pomodori maturi
  • 1 cucchiaino di peperoncino chipotle in salsa adobo tritato finemente o fiocchi di peperoncino affumicato
  • 200 gr di bietole pulite (vanno bene anche quelle surgelate)
  • panna acida
  • manciata di gambi di aneto o di finocchio (non li ho omessi)
  • sale marino
  • fette di pane per accompagnare leggermente tostato (mia aggiunta)

Sistemo le cozze in una grande padella asciutta e molto calda e faccio saltare le cozze per un paio di minuti, quindi aggiungo 200 ml di acqua fredda e metto immediatamente il coperchio. Quando le cozze cominciano ad aprirsi si può interrompere la cottura (circa 3-5 minuti). Verso le cozze in uno scolapasta con una ciotola capiente sotto per recuperare il liquido di cottura, ed estraggo le cozze dalle conchiglie.
Risciacquo, asciugo e rimetto la pentola sul fuoco. Ripeto la procedura per cuocere le vongole.
Filtro, per eliminare eventuali tracce di sabbia, il liquido di cottura dei mitili (circa 600 ml) con un colino a maglie fitte nella pentola pulita.
Preparo la panna acida mescolando qualche goccia di succo di limone alla panna e lascio riposare per almeno mezz'ora, la panna si addenserà e acquisterà un sapore particolare.
Pulisco e taglio le bietole a strisce sottili (si possono usare anche quelle surgelate). Lavo faccio una dadolata di pomodori. Trito finemente il chiplote o il peperoncino affumicato. Metto tutti questi ingredienti nel brodo dei mitili filtrato, metto il coperchio e porto a ebollizione. Faccio cuocere a fuoco lento per 5-10 minuti o finché le bietole non sono al dente. Aggiungo le cozze e le vongole alla pentola, aggiusto di sale marino.
Nel frattempo tosto le fette di pane.

Non resta che impiattare la zuppa aggiungendo la panna acida e l'aneto tritato (per chi gradisce) e servo ben caldo.


16 giugno 2014

Salmone su crema di patate

Salmone su crema di patate

Mentre preparo le galettes di grano saraceno, faccio anche il ripieno, e ne faccio una bella dose in modo che possa anche essere il pranzo per chi non vuole le galettes. Ed ecco qui un bel piatto unico o un primo, veloce facile e fa anche la sua figura. Unica accortezza, perché a me succede sempre, bisogna fare attenzione alla cottura delle patate nella soluzione acqua-latte perché tende a fuoriuscire facilmente, troppo facilmente, dalla pentola. Per il resto, in pochi minuti è pronto in tavola. Il calore della crema di patate e la dolcezza (salare poco) si contrappone piacevolmente al salmone freddo e dal gusto più sapido e affumicato (poi ogni salmone affumicato è differente). Anche cromaticamente trovo il piatto piacevole. Inoltre è un piatto adattissimo anche agli intolleranti del glutine, e direi anche leggero.
E così ho accontentato tutti (a dire il vero solo figlia, gatti e... me) oggi, in questa uggiosa giornata... ognuno con il suo comfort food...

Ingredienti

  • 500 gr di patate
  • 1 cipolla piccola
  • 1 noce di burro
  • sale
  • pepe
  • 200 gr salmone affumicato
  • latte e acqua 
Ho lavato e sbucciato le patate, tagliate a tocchetti e messe a cuocere in acqua e latte mischiati in parti uguali fino a coprire le patate. Aggiungo alle patate anche la cipolla tagliata fine. Quando le patate sono tenere le schiaccio, passo, o frullo col frullatore ad immersione, e creo una vellutata, una crema di patate con la cipolla insieme. Aggiusto di sale e pepe, aggiungo una noce di burro e mescolo bene. Metto la crema di patate come base del piatto, magari lascio alcune patate a tocchetti. Trito a coltello il salmone e lo metto sulla vellutata. Un pizzico di erba cipollina (se fresca meglio ancora), e servo.

26 febbraio 2014

Zuppa di patate e porri... ovvero la Potage Parmentier

Zuppa di patate e porri... ovvero la Potage Parmentier


Giornata uggiosa, fa freddo, qui ci vuole una bella zuppa calda. Questo piatto mi è sempre piaciuto, anche da bambina. In effetti credo che a tutti i bimbi possa piacere molto: ci son le patate!!! mai conosciuto bimbo che rifiutasse delle patate, a dire il vero nemmeno un adulto.
Questo è uno dei piatti più noti nella tradizione culinaria francese, ma a dire il vero in varianti diverse con gli stessi ingredienti, o minime versioni, è abbastanza noto anche in altri paesi, compreso il nostro. Ad esempio ho trovato una ricetta piemontese di una zuppa simile, che farò nei prossimi giorni piovosi.
Un po' di storia, mi piace inserire trovare quello che si nasconde dietro un piatto. Magari non sarà sempre vero, ma è comunque affascinante. Questa vellutata dal gusto delicato prende il nome da Antoine Parmentier, un farmacista e agronomo francese divenuto famoso, durante la seconda metà del ‘700, per aver compiuto importanti ricerche sulla patata, scoprendone le proprietà e divulgandone i possibili impieghi in cucina, quando questo tubero era ancora considerato un alimento malsano. A diffondere la ricetta oltre il confine francese ha contribuito anche Julia Child, una nota cuoca e autrice di libri di cucina. Durante i suoi anni di vita a Parigi Mrs. Child ha potuto apprendere tutti i segreti della cucina francese, che ha deciso di condividere con il pubblico statunitense attraverso libri e trasmissioni televisive.
La Potage Parmentier è una deliziosa vellutata che si realizza facilmente in poco tempo.
Ci sono moltissime versioni di ricette per fare la zuppa, così mi sono messa alla ricerca della ricetta nativa... ma ahimè ancora nulla, penso che sia come alcuni nostri piatti della tradizione che vengono tramandati dalle famiglie e ognuno ha la sua particolarità.
Di solito io la faccio in maniera molto più semplice di quella che ho provato stasera per la cena: normalmente metto patate e porri in acqua a pezzetti, li faccio cuocere, passo tutto con il frullatore ad immersione, aggiungo la panna, aggiusto di sale e pepe e impiatto accompagnando con crostini, di solito aggiungo anche del parmigiano.
Questa volta ho trovato delle varianti e le ho provate, queste derivano anche dalle ricette di Julia Child (sto ancora cercando il libro) in cui viene usato brodo di pollo, carne o di verdure. Io ho preferito rimanere fedele a una vecchia ricetta in cui impiega solo dell'acqua calda per la cottura: in questo modo trovo che il gusto del porro non venga coperto ed esalti maggiormente.
Per dare colore qualcuno aggiunge a cottura ultimata, insieme alla panna anche il tuorlo d'uovo.

Ingredienti
  • 1 cipolla bionda 
  • 500 gr di patate 
  • 2 porri 
  • 80 ml di panna 
  • 700 ml di acqua 
  • sale e pepe q.b. 
  • olio extravergine di oliva 
  • 30 gr di burro 
  • vino bianco (facoltativo) 
  • parmigiano (facoltativo) 
  • pane per crostini 
Ho preparato tutte le verdure pulite e tritate finemente. Ho pulito e lavato le patate e tagliate a tocchetti (più son piccole più cuociono in fretta). Ho messo due cucchiai di olio extravergine e il burro in una pentola a far fondere, appena inizia a sfrigolare aggiungo le cipolle tritate, le rosolo bene mescolando di tanto in tanto.
Aggiungo i porri tagliati finemente e li faccio cuocere per circa 5 minuti, fino a quando inizieranno ad ammorbidirsi, li sfumo con il vino bianco (se ho deciso di usarlo, o altrimenti con dell'acqua calda) e mescolo bene fino a quando non sarà completamente evaporato.
A questo punto unisco le patate, mescolo velocemente per insaporire il tutto e copro con acqua calda: in questo modo ottengo una zuppa saporita ma più leggera in cui esaltano i gusti delle verdure. Altrimenti si può scegliere di usare un brodo di carne, pollo o vegetale.
Aggiusto di sale e faccio cuocere per circa 30 minuti, o almeno finché le patate non saranno morbide. Frullo bene il tutto, aggiungo la panna, aggiusto di sale e pepe e servo ben caldo accompagnato da crostini saltati nel burro o nell'olio e parmigiano (per chi non ne può fare a meno, ma copre un po' il gusto della vellutata).

17 febbraio 2014

Soup à l'oignon gratinée

Soup à l'oignon gratinée

E' decisamente tra i miei piatti preferiti, e leggendo il libro Manuale pratico di cucina noir&criminale di Montse Clavé nel capitolo dedicato agli investigatori francesi mi sono imbattuta nella zuppa di cipolle gratinata consumata nelle brasseries: come non provarla? Poi cercando ricette sul web di cucina francese (perché in cucina, come nella vita, non si finisce mai di imparare) ho trovato che questa zuppa può essere preparata non solo con brodo di carne, ma anche con brodo di pollo o, per mia somma gioia e gaudio, anche con brodo vegetale. Così eccomi a preparare la mia adorata zuppa usando brodo vegetale!!!
Il risultato è stato favoloso, un sapore semplice e delicato.

Ingredienti
  • 500 gr di cipolle
  • 40 gr di burro
  • 2 cucchiai di farina
  • 1 l brodo vegetale
  • 150 gr di gruyère grattugiato
  • parmigiano (facoltativo)
  • sale e pepe
  • 8 fette di pane (meglio se del giorno prima)
  • cognac o brandy o porto o madera, o vino bianco (facoltativo, io ho scelto cognac)
Preparo il brodo vegetale, Intanto pulisco e taglio sottilmente le cipolle. Faccio sciogliere il burro in un tegame largo e aggiungo le cipolle, lasciandole appassire a fuoco lento per una decina di minuti, mescolando di tanto in tanto, finché risulta trasparente ma non dorata. Se serve bagno con un po' di brodo vegetale per evitare che le cipolle scuriscano. Verso ora la farina, mescolando bene per evitare i grumi, faccio prendere un po' di colore, bagno con un po' di brodo, e lascio sobbollire per circa mezz'ora. Se serve allungo con altro brodo e aggiunto di sale.
Tosto le fette di pane (volendo posso farne dei crostini o lasciare le fette intere, a gusto) e le dispongo sul fondo dei tegamini di terracotta, due per tegamino. Metto sulle fette di pane il gruyère e pepe, e verso la zuppa. Spolverizzo la superficie della zuppa con altro gruyère e, volendo del parmigiano, un'altra macinata di pepe, e come tocco finale, facoltativo, un cucchiaio di cognac (o vino, liquore a scelta). Metto in forno a gratinare a 220°, e,  appena di forma una bella crosticina sulla superficie, servo ben caldo.
Nel caso si volesse usare il vino bianco, questo va aggiunto all'inizio della preparazione quando le cipolle stanno stufando e prima di mettere la farina.

27 gennaio 2014

Zuppa finlandese, lohikeitto

Zuppa finlandese, lohikeitto


zuppa finlandese, lohikeitto

Questa è una stagione in cui avere una bella zuppa calda, bollente, è davvero confortante. Questa ricetta è una ricetta di Ella Kanninen, giornalista originaria della Finlandia, quando è stata ospite nel programma di Benedetta Parodi e il tema era il Menu del Grande Nord. 

La ricetta mi ha incuriosito e ho subito fatto delle ricerche in merito, scoprendo che nel Grande Nord è un piatto molto popolare, che si chiama lohikeitto e viene servito con aneto e pane di segale per accompagnare.

E' una ricetta semplice e facile, ci vuole poco meno di mezz'ora per prepararla, e se non si ha il salmone fresco, si può facilmente sostituire con dei filetti già pronti spellati e sfilettati, o per rendere ancora più veloce con salmone a fette. 

Volendo la panna si può sostituire con del latte e un po' di burro. Ho indicato negli ingredienti una dose di acqua variabile a seconda se si preferisce una zuppa un po' più densa o liquida, in entrambi i casi risulterà comunque un ottimo piatto. 

La zuppa è golosa, avvolgente, ben bilanciata nei sapori, un comfort food.

 
Ingredienti per 2 persone

  • 3 patate
  • 1 cipolla (1/2 se uso anche il porro)
  • 1 porro (mia aggiunta)
  • 1 carote
  • 400-500 ml di acqua
  • 375 gr filetto di salmone
  • 150 ml panna
  • sale e pepe q.b.
Taglio a cubetti le patate, affetto sottilmente la cipolla e il porro, e taglio anche le carote a pezzetti e metto tutto a lessare. Mentre la verdura cuoce taglio a tocchetti il salmone. Se uso salmone fresco devo togliere la pelle e le lische.
Quando le verdure sono cotte aggiungo per pochissimi minuti il salmone e la panna, mescolo e cuocio ancora per 5 minuti afuoco moderato. Prima di servire, ben caldo, nei piatti fondi aggiusto di sale e pepe.

24 gennaio 2014

Zuppa di cipolle

Zuppa di cipolle

Confort food per una giornata fredda e uggiosa.
Mi sono ispirata, per questa ricetta, a quella di Ugo Tognazzi pubblicata nel suo libro Il Rigettario fatti misfatti e menu disegnati al pennarello. Il testo attualmente è introvabile, e io moltissimi anni fa, prima ancora di sapere che la mia strada sarebbe stata in cucina, grazie a una zia (bravissima cuoca, anche se eccede  con l'uso dell'aglio), l'avevo letto e mi ero copiata qualche ricetta...
La Sister non aveva assaggiato ancora e quindi ecco l'occasione giusta per condividere.
Mi sono ritrovata ad avere in casa un pane, vecchio di qualche giorno, integrale, fatto con lievito madre, senza sale e cotto nel forno a legna... che altro si può chiedere?

Ingredienti (diciamo per 4 persone, ma ci abbiamo mangiato in due)
  • 500 gr di cipolle (ho usato le bionde)
  • 50 gr di burro
  • brodo di carne
  • formaggio parmigiano
  • formaggio gruviera
  • pane raffermo
  • pepe, sale
  • brandy (facoltativo)
Taglio le cipolle a fettine sottili e le lascio appassire dolcemente nel burro. La rosolatura deve essere lenta, quindi aspetto, con pazienza, che  le cipolle siano quasi sfatte aiutandomi ogni tanto con l'aggiunta di un po' di brodo di carne.
Intanto grattugio i formaggi e taglio il pane raffermo (se voglio esagerare passo il pane a tostare in una padella con un po' di burro).
Unisco al brodo caldo le cipolle ormai appassite, e lascio insaporire a fuoco lento un bel po', diciamo 10-20 minuti, e aggiusto di sale.
Dopodiché posso usare o tante terrine da forno quanti sono gli ospiti, o una terrona grande (o pentole e pentolini di coccio, io uso quelli, e sono eccezionali), adagio il pane, metto i formaggi, ricopro con cipolle e brodo, macinata di pepe, rimetto spolverata di formaggi.
Se sono in vena di raffinatezze faccio sciogliere un po' di burro in un pentolino finché non diventa dorato, sfumo con un po' di brandy e lo metto sulla zuppa.
Metto il tutto a gratinare e servo bollente.

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