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18 agosto 2016

Pasta e patate con scamorza affumicata, dello chef Antonino Cannavacciuolo

Pasta e patate con scamorza affumicata, dello chef Antonino Cannavacciuolo


Dopo una prolungata assenza dovuta a causa forze maggiori, oggi, finalmente mi riaccingo a scrivere e a ridarmi delle scadenze per continuare a dare vita a questo blog. Di certo ho molto arretrato, e la cartella bozze si riempie di tutte le cose fatte e provate finora. 14 Agosto:  giorno in cui ci si dovrebbe preparare al Ferragosto, ho deciso di fare una ricetta dello chef Antonino Cannavacciuolo. Giusto per il pranzo della domenica con la Sister e per stare leggeri. Questo è un piatto molto appetitoso e cremoso. Qui troverete anche la versione della mia famiglia cilentana della pasta e patate, ma è un'interpretazione più brodosa, a zuppa, almeno a noi piace così. In effetti come la maggior parte delle ricette tradizionali, tramandate dalle famiglie, ognuno ha la sua versione, e queste possono differire.
Mi era capitata di vedere questa interpretazione dello chef durante una delle sue trasmissioni, mi ha incuriosito e ho deciso di provarla, anche perchè pasta e patate è uno dei piatti che in casa preferiamo. Proprio come si userebbe nel piatto tradizionale si usa la pasta mista, che in cottura avrà consistenze diverse dovute ai diversi formati di pasta. La patata viene tagliata a cubetti regolari in modo che cuocia ma rimanga "croccante", la provola o scamorza affumicata (viene usata soprattutto la parte affumicata, quindi più esterna della scamorza) conferisce quel gusto particolare che rende l'insieme molto appetitoso, per tacer dell'olio che viene profumato con il rosmarino. A dire il vero qui ho optato per una variante: lo chef usa olio all'aglio, ma essendo intollerante all'aglio, non l'ho usato, e ho preferito aromatizzare l'olio extravergine d'oliva con un rametto di rosmarino mentre lo scaldo, invece che mettere aghetti di rosmarino dopo con le patate. Inoltre lo chef rifinisce il piatto con del prezzemolo tritato e un filo di olio all'aglio, anche questa parte non l'ho seguita. Ma il bello delle ricette è che si possono personalizzare un pochino, no?
Questo è un piatto, se vogliamo, semplice, con pochi ingredienti, ma di successo assicurato, goloso e profumato, adatto a tutti, sia per grandi che per piccini...


Ingredienti per 4 persone

  • 300 gr di patate
  • 200 gr di pasta mista
  • 80 gr di scamorza/provola affumicata
  • 90 gr di parmigiano reggiano
  • 1 l brodo vegetale
  • olio extravergine oliva
  • sale
  • pepe
  • rosmarino
Preparo il brodo vegetale.
Ho versato un filo di olio in una casseruola con un rametto di rosmarino e lo faccio scaldare. Sbuccio le patate e le taglio a dadini il più possibile regolari in modo che si cuociano velocemente ma, allo stesso tempo, rimangano croccanti. Quando l'olio inizia a soffriggere aggiungo le patate.
A questo punto tolgo il rametto di rosmarino e verso una parte del brodo vegetale sulle patate portando a bollore. Verso la pasta mista e la faccio cuocere aggiungendo altro brodo quando necessario. Nel frattempo taglio la scamorza, le parti esterne più vicine all'affumicatura, e le affetto sottilmente con il coltello, riducendole a un trito grossolano in modo che durante la mantecatura si sciolgano prima.
Una volta che la pasta è cotta, spengo il fuoco, spolverizzo con pepe macinato fresco e aggiusto di sale, se serve aggiungo anche un filo d'olio extravergine d'oliva, e mescolo bene facendo addensare il fondo di cottura fin quasi ad asciugarlo. A questo punto spolverizzo con il parmigiano grattugiato e unisco la scamorza affumicata, continuando sempre a mescolare. Se serveaggiungere ancora un filo di olio.
Una volta terminata la mantecatura, distribuisco nei songoli piatti, guarnisco con un rametto di rosmarino e una macinata di pepe, e volendo un filino d'olio.
Servo in tavola e si mangia caldo filante, prima che i formaggi si rapprendano.


10 febbraio 2014

Pasta e patate... cilentana

Pasta e patate... cilentana

Questa ricetta è decisamente scritta tra i miei comfort food, e non solo per me credo.
E' una ricetta delle miei radici, della mia infanzia, della casa della nonna che profumava sempre di qualcosa di buono, e il cui profumo si sentiva ai piedi delle scale dell'androne. E' il piatto che avrei mangiato sempre, non importa se estate inverno, ogni momento è buono per una pasta e patate. Questa ricetta viene trascritta anche nel libro di Luciano Pignataro nella sua raccolta di ricette cilentane.  Ma, come succede a tutte le ricette della tradizione, esistono diverse versioni e ogni famiglia ha la sua. Qui riporto quella della mia famiglia, quindi "non abbiatevene a male se si differenzia dalla vostra", non credo che esista una più buona o la ricetta perfetta, ognuno "tiene la propria". Come spesso succede per le ricette tradizionali, anche la pasta e patate ha avuto sue evoluzioni e rielaborazioni: chi aggiunge il pesce, chi la salsiccia, chi provole che la rendono filante... Insomma non c'è che l'imbarazzo della scelta e trovare la propria preferita.
Ma ora torniamo alla mia ricetta della nonna, estremamente semplice, molto colorata e profumata. Si può sceglierla se farla più o meno brodosa, se poi schiacciare le patate nel piatto che creeranno cremosità che avvolgerà iltutto, o lasciarle a pezzetti, oltre che profumare con pepe o peperoncino. Ognuno è libero di personalizzare come preferisce. Per il formato della pasta da usare, anche qui abbastanza libero, purché sia una buona pasta. Per quanto riguarda la mia versione della ricetta ho scoperto da qualche tempo che mi piace usare la pasta mista: trovo che le diverse consistenze e i diversi formati di questa pasta diano una nota divertente all'insieme. Un classico della cucina mediterranea che non stancherà mai, e non avrà mai fine...
La tradizione di tramandare continua: la mia "mini me" l'apprezza e la ama tanto quanto la sottoscritta...

Ingredienti
  • 1 cipolla
  • 2 pomodori pelati (o una decina di pomodorini freschi)
  • 300 gr patate
  • un pezzo di sedano (facoltativo, io non sempre lo uso)
  • 1 pezzo di crosta di parmigiano
  • 300 gr di pasta mista (ma vanno bene anche altri formati)
  • olio extravergine d'oliva
  • parimigiano grattugiato q.b.
  • sale integrale marino grosso
  • pepe
Esistono due metodi per cucinare la pasta e patate, quello tradizionale e poi la mia piccola variazione. Li riporto entrambi. Quello tradizionale: si mettono in una pentola capiente la cipolla tagliata fine, i pelati spezzettati (o i pomodorini), la costa di sedano, le patate tagliate a pezzetti più o meno regolari, olio, acqua e una manciata di sale grosso e la crosta di parmigiano pulita e lavata. Si porta tutto ad ebollizione, si aggiunge la pasta. Quando la pasta sarà cotta al dente, si aggiusta di sale e di pepe, si elimina la costa di sedano, si impiatta e si serve ben caldo con parmigiano grattugiato.
Secondo metodo, il mio: in una pentola capiente faccio stufare la cipolla tagliata finemente con un po' di acqua. Taglio a pezzi le patate, i pomodori, pulisco la costa di sedano e di parmigiano. Quando la cipolla sarà diventata trasparente unisco pomodori, sedano, patate, olio, acqua, una manciata di sale grosso e la crosta di parmigiano. Quando la minestra raggiunge il bollore unisco la pasta. A cottura ultimata della pasta aggiusto di sale e pepe, e servo ben caldo con del parmigiano grattugiato.
Una nota, se si vuole creare cremosità all'insieme basterà schiacciare qualche patata.

24 gennaio 2014

Zuppa di cipolle

Zuppa di cipolle

Confort food per una giornata fredda e uggiosa.
Mi sono ispirata, per questa ricetta, a quella di Ugo Tognazzi pubblicata nel suo libro Il Rigettario fatti misfatti e menu disegnati al pennarello. Il testo attualmente è introvabile, e io moltissimi anni fa, prima ancora di sapere che la mia strada sarebbe stata in cucina, grazie a una zia (bravissima cuoca, anche se eccede  con l'uso dell'aglio), l'avevo letto e mi ero copiata qualche ricetta...
La Sister non aveva assaggiato ancora e quindi ecco l'occasione giusta per condividere.
Mi sono ritrovata ad avere in casa un pane, vecchio di qualche giorno, integrale, fatto con lievito madre, senza sale e cotto nel forno a legna... che altro si può chiedere?

Ingredienti (diciamo per 4 persone, ma ci abbiamo mangiato in due)
  • 500 gr di cipolle (ho usato le bionde)
  • 50 gr di burro
  • brodo di carne
  • formaggio parmigiano
  • formaggio gruviera
  • pane raffermo
  • pepe, sale
  • brandy (facoltativo)
Taglio le cipolle a fettine sottili e le lascio appassire dolcemente nel burro. La rosolatura deve essere lenta, quindi aspetto, con pazienza, che  le cipolle siano quasi sfatte aiutandomi ogni tanto con l'aggiunta di un po' di brodo di carne.
Intanto grattugio i formaggi e taglio il pane raffermo (se voglio esagerare passo il pane a tostare in una padella con un po' di burro).
Unisco al brodo caldo le cipolle ormai appassite, e lascio insaporire a fuoco lento un bel po', diciamo 10-20 minuti, e aggiusto di sale.
Dopodiché posso usare o tante terrine da forno quanti sono gli ospiti, o una terrona grande (o pentole e pentolini di coccio, io uso quelli, e sono eccezionali), adagio il pane, metto i formaggi, ricopro con cipolle e brodo, macinata di pepe, rimetto spolverata di formaggi.
Se sono in vena di raffinatezze faccio sciogliere un po' di burro in un pentolino finché non diventa dorato, sfumo con un po' di brandy e lo metto sulla zuppa.
Metto il tutto a gratinare e servo bollente.

24 novembre 2013

Pasta e piselli

Pasta e piselli

Questa ricetta evoca ricordi familiari, arriva dalla mia nonna materna, grande cuoca e dalla quale, a quanto pare, ho ereditato la passione per la cucina. La ricetta è molto semplice, fa parte della tradizione povera e contadina, ma in pieno regime dieta mediterranea, inoltre è possibile riciclare i piselli stufati che magari ci sono avanzati (in cucina non si butta via nulla, o quasi). Piaceva, e tutt'ora, mi piace molto, piatto "confort food" qualcuno direbbe. Piace a mia figlia, ne va matta... e piaceva a una persona a me molto cara che ora abita in un altro Continente, negli States, e che per molti anni mi ha chiesto la ricetta...

Mio caro eccola qui, dopo molto anni, trascritta per te.

Ingredienti
  • una cipolla
  • 2 pomodorini datterini o ciliegini (insomma quelli che si preferiscono purché piccoli)
  • pisellini (freschi o surgelati)
  • una crosta di formaggio (io uso parmigiano)
  • ditalini rigati 1/2 pugni a persona
  • olio extravergine d'oliva
  • sale e pepe
Pulisco e affetto e trito una cipolla, la metto in una pentola. Unisco i pomodorini tagliati grossolanamente, i piselli (quantità almeno 2 pugni a testa, o anche più dipende dai gusti), metto acqua fredda a coprire, da fare una minestra, e aggiungo anche la crosta di formaggio pulita.
Aggiungo sale grosso. Porto lentamente a bollore così la crosta di formaggio si ammorbidisce, aspetto che i piselli siano quasi a cottura e, a quel punto, aggiungo la pasta.
Una volta raggiunta la cattura al dente della pasta, tolgo dal fuoco, aggiungo olio extravergine e pepe.
Per i più golosi porto il parmigiano a tavola da grattugiare sopra.
Nel caso si usino i piselli stufati avanzati, non è necessario aggiungere olio, e ridurre la dose di pancetta.
Non ho dato delle dosi precise perché in queste ricette si va un po' "a sentimento" e soprattutto a gusto.
A proposito, per gli amanti del formaggio, la crosta cotta è commestibile, attenzione solo a non ustionarsi perché va mangiata calda.

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