13 aprile 2014

E per un compleanno.... torta Caprese...

E per un compleanno.... torta Caprese...

Avevo chiesto suggerimento alla Sister: dammi un ingrediente base per il dolce, che io poi mi attivo.
Lei mi risponde, si può avere qualcosa con il cioccolato? Come no! Pensa che ti pensa, sfoglia appunti e ricette... e poi nei meandri della mia mente torna sempre... In più mi serve come torta di compleanno per la mia bimba, che a per la scuola ne ha già una apposta... e allora, sicura comunque di trovare il suo gusto... si fa la torta Caprese!
Questa torta prende il nome dal suo luogo di origine, Capri, e secondo la leggenda, sarebbe nata da un'involontaria creazione di un pasticcere nel 1920: sembra che il pasticcere avesse dimenticato di mettere la farina nella torta che stava preparando. Il risultato, comunque, fu così buono che il pasticcere chiamò la torta con il nome di "caprese" e iniziò a produrla con regolarità, ottenendo in poco tempo grande successo.
Nel corso degli anni ho fatto molte versioni della ricetta della torta, e assaggiato tante capresi. Leggendo in vari testi di cucina e vagando nel web emerge un solo dato certo: non esistono due ricette uguali della caprese! Anche le ricette dei maestri pasticceri sono sempre diverse: chi usa il cacao al posto del cioccolato fondente, chi fa la versione anche bianca al limone (tra l'altro buonissima e presto posterò), chi aggiunge farina o fecola, chi infine usa un pizzico di lievito.
Ma non mi sono arresa, e ho continuato le ricerche, finché non sono approdata ad una ricetta che non prevede l’uso né di farina né di lievito, possono variare le quantità degli ingredienti ma è basilare l'assenza di farina, lievito, fecole o altro. La caprese perfetta ha un cuore morbidissimo e umido, si deve quasi sciogliere in bocca, mentre questo effetto non si ottiene se fosse presente la farina.Questo non toglie che comunque anche le altre ricette, in cui è previsto l'uso di farina o fecola, siano molto buone.
Qui ho voluto la vera storica caprese, adatta anche per coloro che sono intolleranti al glutine data la mancanza di farina. Le mandorle sappiamo che come frutto oleoso sono un valido aiuto al nostro organismo, sono un alimento energizzante e ricco di vitamine,  ferro, calcio, magnesio, potassio, rame, fosforo, zinco, vitamina E, e importanti aminoacidi, acidi grassi polinsaturi Omega 3 e 6. In merito al cioccolato, in questo caso fondente al 70% (ho usato parte di tavoletta all'80% e parte di quella al 50%) recenti studi hanno dimostrato effetti benefici sull'organismo, e quindi rivalutiamolo, soprattutto noi donne, ovviamente senza eccedere nelle calorie.
E quindi eccola impastata e in forno, pronta per essere consumata in famiglia, e l'ho adattata anche  come torta di compleanno della mia piccola. Ho messo le candeline, ha soffiato, canzoncina, e divorato la torta.
Confesso che in realtà preferiamo festeggiare i "non compleanni", ce ne sono di più e non si contano...

Ingredienti
  • 150 gr di mandorle (io ho usato farina di mandorle)
  • 125 gr di cioccolato fondente di ottima qualità
  • 125 gr di burro
  • 3 uova bio
  • 100 gr di zucchero semolato fine
  • un pizzico di sale
  • zucchero a velo per guarnire
Ho usato la farina di mandorle che avevo già, diversamente me la faccio tritando le mandorle con un po' di zucchero, in questo modo lo zucchero assorbe l'olio che le mandorle possono perdere mentre vengono tritate per essere ridotte il più finemente possibile, ossia in polvere. Comunque sarà una polvere grossolana, non verrà mai come una farina, e nemmeno quella acquistata sarà mai così fine. E' proprio una caratteristica.
Ho fuso il cioccolato fondente con il burro nel microonde (si può fare anche a bagnomaria), l'ho mescolato bene per renderlo bello lucido e liscio e ho lasciato intiepidire.
Ho separato gli albumi dai tuorli. Ho montato a neve ben ferma gi albumi con un pizzico di sale. Ho sbattuto i tuorli con lo zucchero. Nel frattempo il cioccolato si è intipiedito e ho unito la farina di mandorle e mescolato molto bene, aquesto punto ho aggiunto i tuorli con lo zucchero e amalgamato bene. Molto delicatamente, in due o tre volte, unisco gli albumi montati a neve, mescolando dal basso verso l'alto e girando la ciotola, per evitare di smontare il composto.
Rivesto con della carta forno bagnata e strizzata uno stampo da 20 cm, verso l'impasto, e metto a cuocere in forno statico preriscaldato a 180° per 30/35 minuti.
Trascorso il tempo sforno la torta e la lascio raffreddare nel suo stampo su una griglia per dolci. Poi delicatamente la trasferisco su una gratella per dolci e la faccio raffreddare completamente.
Servo la torta su un piatto di portata spolverizzata con zucchero a velo. Quella originale fanno anche gli stencil con la scritta, io non ho lo stencil per fare i fariglioni e la scritta Caprese.
La torta si conserva a temperatura ambiente, sotto una campana di vetro, preferibilmente, per 3/4 giorni. Si adatta ad ogni occasione: sia per il fine pasto che per il tè del pomeriggio.

11 aprile 2014

Plumcake ricotta, pistacchi e semi di papavero

Plumcake ricotta, pistacchi e semi di papavero


Oramai sono nel pieno delle mie sperimentazioni dolciarie, e ho scoperto che non mi dispiace affatto il pistacchio. Tra l'altro cerco di variare molto e integrare alimentazione anche con i frutti oleosi che sono preziosi per il nostro organismo, sempre in certe quantità. Alcuni principi di nutrizione (oramai sono persa in questi studi, mi piacciono moltissimo): i pistacchi sono ricchi di vitamina A, B1 (o tiamina), B2, B3, B5, B6, C, E, oltre a ferro, fosforo e manganese, potassio, rame, e grassi polinsaturi (i grassi buoni), è un'ottima fonte di antiossidanti in grado di contrastare la formazione di radicali liberi e proteggere quindi il nostro corpo dall'invecchiamento cellulare (e anche prevenendo la degenerazione maculare).
Usandoli come farine riesco a farli mangiare anche ai bimbi. Questo dolce è nato per caso, tra l'altro volevo fare un piccolo pensiero alla Sister, amante dei plumcake ma non se lo fa perchè poi le avanza, e del pistacchio. Volevo un qualcosa di leggero e in cui il pistacchio si sentisse, e così le mie mani prendono gli ingredienti e li mischiano nella ciotola con fare chimico, trascrivendo su un foglio volante qualsiasi riciclato ingredienti e dosi. Con le dosi indicate ho fatto tre plumcake della misura di 12x7 cm circa. Non avendo usato farina di frumento questo dolce è indicato anche per coloro che sono intolleranti al glutine. Unico consiglio è ridurre la quantità di semi di papavero, per i miei gusti si sentivano un po' troppo sotto i denti, e aggiungerei dello zest di limone.


Ingredienti
  • 40 g di farina di pistacchi
  • 60 g di fecola di patate
  • 120 g di ricotta vaccina
  • 50 ml di panna
  • 1 uovo
  • 80 g di zucchero
  • 10 g di semi di papavero (ma forse ho un po' esagerato, ne bastano meno)
  • succo di 1/2 limone
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
Ho lavorato la ricotta con la panna e lo zucchero. Ho aggiunto l'uovo, unito le farine e il lievito e amalgamato bene il tutto. Infine ho incorporato i semi di papavero e il succo di limone.
Ho versato il composto nello stampo del plumcake ( io ne ho usati 3 piccoli). Ho scaldato il forno statico a 180° e cotto per circa 20/30 minuti (fare sempre prova stecchino). Sfornato e lasciato raffreddare su gratella.

10 aprile 2014

Fusilli con pesto di zucchine

Fusilli con pesto di zucchine

Un primo fresco, delicato, e veloce da fare. Piacerà di sicuro a tutti in quanto le zucchine fresche sono delicatissime e dolci. Volendo sta benissimo anche una spruzzata di zenzero. Le zucchine a casa mia ci sono spesso, ma invece dei soliti piatti in cui si cuociono, ho voluto provare un qualcosa di nuovo, aggiungiamo che ero in super ritardo nella preparazione del pranzo ed ecco l'idea. Essendo tutto a crudo non si perdono tutte le proprietà degli alimenti con la cottura. Per la ricetta mi mancavano solo i pinoli, che non ho messo nella mia preparazione e ho aggiungento più mandorle. Di solito mi piace usare le trofie o la pasta lunga, ma la mia bimba ancora con la pasta lunga ha difficoltà, così per farle cosa gradita ho usato i fusilli bucati, quelli che sembrano una molla per intenderci. Ecco essendo lei ancora piccola, nel suo piatto lo zenzero non l'ho messo. La versione speziata allo zenzero l'ho fatta solo per me con la pasta avanzata del pranzo, e devo dire (vabbé a me lo zenzero piace) che quella particolare nota stava proprio bene e dava quello che la critica enogastronomica Fiammetta Fadda chiama lo "Zing" in più.
Volendo arricchire questo piatto si possono aggiungere dei gamberi o gamberetti, dopo averli fatti saltare e aromatizzare in padella magari con del brandy o delle spezie.

Ingredienti
  • 250 gr di zucchine piccole verde chiaro fresche
  • una manciata di mandorle (tra quelle pelate e quelle no)
  • una manciata di pinoli
  • 30 ml di olio extravergine d'oliva (anche meno se allungate con acqua cottura pasta)
  • sale e pepe
  • 10 foglie di basilico fresco (quello del mio balcone prima che...)
  • parmigiano grattugiato
  • 400 gr di pasta ( io ho usato i fusilli)
Ho lavato le zucchine e tagliate a pezzi e messe nel bicchiere del minipimer. Ho aggiunto le mandorle, i pinoli (io non li avevo quindi ho aggiunto più mandorle), le foglie di basilico e l'olio e iniziato a frullare. Quando ho reso tutto una crema aggiusto di sale e pepe, e aggiungo parmigiano. 
Intanto cuocio la pasta, quando è al dente la scolo tenendo da parte acqua di cottura, la condisco con la crema di zucchine e mi aiuto con acqua di cottura per amalgamare bene. Ancora un filino d'olio, spolverata di parmigiano e giro di pepe e porto in tavola.

8 aprile 2014

Gamberi tra curry e tandoori con riso thai

Gamberi tra curry e tandoori con riso thai

Voglia di cose speziate e piccanti, profumi e aromi particolari. Era da un po' che meditavo cibo indiano, in particolare la marinatura e cottura in tandoori. Avevo dei gamberi che giravano per il congelatore, lo so non sono il massimo, ma li avevo e così dovevo pur farli in qualche modo. Inizialmente pensavo a dei ravioli al vapore, e invece oggi ecco l'idea: provo a marinarli come nello yogurt e paprika e spezie varie che posso scegliermi in base al mio gusto, ben consapevole che mi accontenterò di cuocerli in padella visto che non ho un forno tandoori. E così ecco una fusion tra curry e tandoori, ma in fondo la cucina è anche questo, inventare, mescolare, sperimentare.
In questa mia versione son venuti molto speziali e piccanti, ma gustosi. Il riso thai, profumatissimo, nella sua versione semplice bollita, accompagna benissimo l'insieme, e viene condito dalla salsa dei gamberi. Un bel contrasto anche cromatico, che purtroppo nel mio piatto bianco risalta poco, scusate ma al momento sono sprovvista di tutte le porcellane delle trasmissioni culinarie e delle maggiori food blogger.

Ingredienti

  • 200 gr di gamberi da pulire (i miei erano congelati con carapace)
  • 3-4 cucchiai di yogurt (di mia produzione)
  • 2 cucchiaini di paprika piccante
  • la punta di un cucchiaino di zenzero
  • salsa di soia
  • peperoncino
  • una punta di pasta wasabi
  • olio d'oliva
  • riso thai
  • sale
Ho scongelato e pulito i gamberi. Ho preparato la marinata mescolando yogurt, paprika, salsa di soia, peperoncino, lo zenzero e la pasta wasabi. Ho messo i gamberi puliti nella salsa ottenuta, li ho mescolati e lasciati a marinare per 4 ore circa (ma possono marinare anche più ore in questo modo si insaporiranno ancora di più, diciamo che senza esagerare si possono preparare anche il giorno prima, o la mattina per la sera...). 
Ho lessato il riso thai mettendolo in un pentolino e coprendolo con acqua fredda, un po' di sale e l'ho messo a cuocere, mescolando ogni tanto per non farlo attaccare. Quando l'acqua di cottura del riso si è ritirata, il riso dovrebbe essere pronto e al dente, se non fosse così aggiungete ancora poca acqua e continuate l'ebollizione fino a cottura.
Ho scaldato l'olio extravergine d'oliva (ma va bene anche olio d'oliva o di semi, come si preferisce) in una padella, giusto un filo. Ho messo in  padella i gamberi con la salsa in cui l'ho marinati e fatto cuocere. Quando sono pronti e la salsa si è un po' ritirata, aggiusto di sale e spezie.
Impiatto il riso thai con accanto i gamberi con il condimento, e servo caldo.

7 aprile 2014

Japanese cheesecake

Japanese cheesecake



Mi piacciono i cheesecake, ma non amo molto le basi di biscotto e burro, così eccomi a ricercare ricette di questo dolce senza base di biscotto. Ho trovato una ricetta dello chef Gordon Ramsey che posterò in seguito, ho provato una volta a dedurne la cottura e gli ingredienti guardando la trasmissione americana del Boss delle Torte... alcuni conoscenti me ne hanno parlato. Finchè navigando in rete mi imbatto in questo nome particolare pubblicato sul blog Il pranzo di Babette. Mi ha subito incuriosito, e mi sono segnata la ricetta. Finché ecco arrivare il giorno per provarla. Prometto a un mio caro amico che gli avrei preparato la cheesecake, uno dei suoi dolci preferiti, ed ecco l'occasione per questa ricettiva, in questo modo se mi avanza la torta la posso dare anche alla mia bimba per merenda, essendo diciamo leggera. Naturalmente rispetto alla ricetta originale io non uso formaggio spalmabile ma solo ricotta vaccina, così sarà sicuramente più leggera.
Risultato direi eccellente, approvata in pieno. E' ottima sia da sola che accompagnandola con coulis di lamponi o fragole, a seconda di quanto dolce vi piace. Unica cosa mi mancavano i miei amatissimi limoni d'Amalfi, la torta ne avrebbe guadagnato sicuramente in più sia in sapore che profumo. Nell'insieme la torta è leggera, soffice, appena umida e usando la ricotta il gusto di formaggio non si sente proprio.
Sicuramente questa ricetta verrà rifatta molte altre volte, unica cosa cottura molto lunga, quindi prendetevi del tempo, anche perché deve restare di colore chiaro, la sua bellezza è proprio questa.

japanese cheesecake
Ingredienti
  • 150 g di ricotta vaccina
  • 50 g di burro
  • 3 uova
  • 80 g di zucchero
  • 40 g di farina
  • 50 ml di latte
  • un cucchiaino di succo di limone (io ho messo il succo di un limone naturale piccolo piccolo)
  • buccia grattugiata di un limone (il mio era quello che ho spremuto dopo, quindi piccolo anche se naturale)

Lascio il burro a temperatura ambiente finché non si ammorbidisce. Poi lo metto in una ciotola con la ricotta e lavoro bene fino ad avere una crema densa e liscia. Senza smettere di mescolare aggiungo il latte, i tuorli, il succo e la scorza grattugiata di un limone. Unisco la farina setacciata e amalgamo bene. Monto a neve ben ferma gli albumi con lo zucchero. Delicatamente unisco i due composti: metto prima 1 o 2 cucchiai di albumi a neve nella crema, in gergo si direbbe "a perdere", e mescolo dal basso verso l'alto per incorporarli, poi aggiungo il resto degli albumi e, sempre mescolando dal basso verso l'alto per non smontarli, amalgamo i due composti. Verso l'impasto in una tortiera di 22 cm di diametro foderata con carta da forno. Ho messo la tortiera a bagnomaria (usando una teglia con acqua calda) e messo il tutto in cottura nel forno statico a 150° per 55 minuti. Trascorso questo tempo ho controllato la cottura, e siccome la mia torta necessitava ancora l'ho lasciata per altri 30 minuti. Ho poi sfornato e lasciato raffreddare il dolce dentro la teglia su una gratella per dolci. Quando è fredda, la tolgo dalla teglia e posiziono su piatto da portata.
Posso servire questa torta così semplice al naturale, ed è delicatissima, oppure fare un coulis di frutta come lamponi o fragole, in cui i primi saranno decisamente più aciduli mentre la fragola sarà più dolce e delicata. O anche, nel massimo della golosità, con cioccolata. Ideale da accompagnare con una tazza di tè, nella sua versione senza creme...
japanese cheesecake
 

5 aprile 2014

Mozzarella in carrozza

Mozzarella in carrozza

Oramai vedo che tutti propongono la propria versione della mozzarella in carrozza. Mi ricordo che da bambina la mangiavo. E' un piatto semplicissimo e veloce, che incontra anche il gusto dei bambini.
Questa è la mia versione, se così vogliamo definirla, in quanto non uso pancarrè confezionato, uso pane casalingo, può essere un pancassetta (volendo anche del panettiere, quindi quello buono) casalingo, o in questo caso avevo il mio brown soda bread, che ben si presta come sostituto del pancassetta. Poi uovo, un po' di latte, mozzarella e burro, ed ecco una cena bella che fatta in "emergenza".

Ingredienti
  • 1 uovo ogni 2 persone
  • fette di pane (dipende dalla grandezza)
  • un po' di latte 
  • mozzarella
  • sale e pepe
  • burro
Taglio fette il pane e la mozzarella. In una ciotola, o piatto fondo, sbatto le uova con il latte (il latte lo uso per ammorbidire un po', quindi ne basta poco). Metto la mozzarella tra due fette di pane, e lo immergo nell'uovo sbattuto: sopra, sotto e anche i lati. Nel frattempo metto a sciogliere una noce di burro abbondante in una padella e vi adagio le mozzarelle in carrozza. Faccio dorare bene e servo ben caldo aggiustando di sale e pepe.

3 aprile 2014

Peperoni ripieni

Peperoni ripieni

Voglia di puparuoli mbuttunati!
Vado a fare la spesa e trovo questi splendidi peperoni di piccoli dimensioni, di forma direi perfetta conica che sembrano delle cornucopie da farcire, colorati... e li compro per soddisfare il mio desiderio goloso. Ma non solo la gola, anche la voglia di ripercorrere le ricette familiari materne che riemergono nella mia memoria. E' proprio vero che ci sono delle cose che rimangono dentro in noi, anche inconsapevolmente. E' l'educazione alimentare che una volta veniva impartita inconsapevolmente, e che adesso invece bisogna andarla a cercare per una sana alimentazione. E' anche questa una ricetta povera ma gustosa. Mia nonna materna faceva dei fantastici puparuoli mbuttunati, mia mamma anche, ed entrambe mettevano aglio e usavano molto condimento. Poi, causa mia, hanno iniziato a fare la versione senza aglio: scusate ma io non lo sopporto proprio e non riesco a digerirlo. Stavolta, invece di aspettare che fosse mia mamma a farli e mangiarli da lei, avendoli in casa ho deciso di cucinarmeli da sola. Gli ingredienti li avevo tutti e nessuno stavolta può dirmi nulla su aglio sì o aglio no. Così prendo i pomodorini, l'olio, l'acciuga, il mio pane fatto in casa, ma si può tranquillamente usare del pane raffermo, anzi è un buon modo per riciclarlo, i capperi sotto sale, e ovviamente i peperoni. La mia è una versione un po' più leggera rispetto a quella familiare storica: sono parca nell'uso del condimento, ma nulla vieta che voi possiate abbondare.
Questo piatto è buono anche se viene consumato da "riposato" in quanto si insaporisce. Io comunque lo preferisco sempre tiepido. Altro consiglio, io la salsa di pomodoro a pezzi, che viene "fritta", io l'ho usata tutta per farcire i peperoni, ma se ne fate di più è ottima come accompagnamento e da "pucciare" con il pane.

Ingredienti
  • peperoni rossi e gialli
  • pane raffermo (io ho usato del pane integrale)
  • pomodorini
  • alici sott'olio
  • olio extravergine d'oliva
  • capperi (io ho usato quelli sotto sale lavati)
  • origano, basilico
  • sale e pepe
Lavo e taglio a pezzi i pomodori che metto in una padella con dell'olio a disfarsi e friggere per farne una salsa grossolana a pezzettini. 
Aggiungo i capperi, e poi scelgo se far sciogliere i filetti di alici sott'olio nei pomodori per un sapore più delicato, o invece aggiungerli a pezzetti (in questo modo l'alice si sentirà molto di più) a freddo e in ultimo prima di farcire i peperoni. Dipende dai gusti. 
Trito grossolanamente il pane che vado ad aggiungere al pomodoro, amalgamo bene e levo dal fuoco.
Lavo i peperoni, e levo il torsolo e i semi interni e risciacquo. Riempio i peperoni con la farcia di pane, pomodoro, alici e capperi. 
Prendo una padella che possa contenere i peperoni farciti e mi consenta di rigirarli comodamente per la cottura. Metto l'olio, lo faccio scaldare e quando pronto metto i peperoni, attenzione che olio schizza, quindi mi aiuto con un coperchio. Rigiro su tutti i lati dei peperoni e quando son ben rosolati su tutti i lati, sono pronti. 
Impiatto e servo, volendo e se ce n'è ancora, accompagno con i pomodori a pezzetti fritti che ho usato anche per il ripieno. 

Created By lacreativeroom