6 gennaio 2019

Carbone della Befana

Carbone della Befana

carbone dolce della befana

Stanotte la Befana, adorbile vecchia streghetta, passò, e un sacchetto di doni nella calza lasciò... ma quali golosità ha lasciato questa volta qui? Nella calza ben confezionato abbiam trovato carbone colorato... Un carbone colorato dolce e profumato: aroma di vaniglia, si scioglie in bocca, e i colori tutti naturali son anche invitanti. Il nero è il mio preferito, confesso, e il bianco è vanigliato, quello che rimane più acidulo è il rosso, dato dalla polvere di barbabietola. Ma che importa, il bello è lo stupore di chi lo trova, e quando poi si scopre che è fatto in casa, lo stupore aumenta. La ricetta è semplice e abbastanza veloce da fare, meno di mezz’ora, e poi si spezzetta. Non volendo fare troppi dolciumi, ed essendo solo un omaggio simbolico, ho diviso la glassa fatta in tre parti e poi colorata, e come spero si veda nella foto, viene un bel piatto pieno di carbone colorato.   

Ingredienti
  • 1 albume d’uovo bio
  • 500 gr di zucchero semolato
  • 100 gr di zucchero a velo (io vanigliato)
  • Carbone vegetale in polvere
  • Barbabietola in polvere
  • Acqua
Metto 300 gr di zuccherop semolato in una casseruola ampia, verso l’acqua a coprire lo zucchero, mescolo e sciolgo. Poi faccio bollire per 15 minuti circa, deve venire un caramello chiaro. Nel frattempo monto l’albume unendo poco alla volta i restanti 200 gr di zucchero. Quando la glassa è pronta bella liscia aggiungo lo zucchero a velo e il colorante. Di colorante in polvere ne metto poco alla volta fino a raggiungere l’intensità di colore che mi piace. Quando il caramello è pronto, abbasso la fiamma e unisco la meringa colorata. Mescolo bene per amalgamare il tutto, lascio riposare qualche secondo e poi trasferisco in uno stampo da plumcake antiaderente (o di silicone), livello bene col dormo del cucchiaio, lascio raffreddare completamente prima di spezzettare e impacchettare.

3 gennaio 2019

Tortelli ai gamberi su crema di piselli e stracciatella di bufala

Tortelli ai gamberi su crema di piselli e stracciatella di bufala

tortelli ai gamberi su crema di piselli e stracciatella di bufala

E dopo l’antipasto ecco il primo del cenone di Capodanno. Un piatto che ha elementi in comune con l’antipasto, una sorta di legame tra le varie portate di una cena, e il filo conduttore di questa cena sono dati dalla stracciatella e dal lime. Questo è un primo bello a vedersi, colorato, saporito e profumato. Così come viene realizzato è anche fresco, perché a parte i tortelli gli altri alimenti che lo compongono son tutti messi a temperatura ambiente o freddi. Se si gradisce un maggiore contrasto, soprattutto d’inverno, si potrebbe servire la crema di piselli calda che creerebbe contrasto termico con la stracciatella, e non raffredderebbe troppo la pasta. La sfoglia della pasta è bella ricca, corposa, una sfoglia all’uovo che racchiude un ripieno gustoso e agrumato. Ho voluto insaporire l’acqua di cottura dei tortelli facendovi bollire gli scarti dei gamberi. Un piatto davvero particolare, delicato, ben bilanciato nel suo insieme di sapori…

Ingredienti

Per la pasta fresca
  • 120 gr di farina (io tipo 1)
  • 100 gr di semola rimacinata
  • 1 uovo intero bio
  • 2 tuorli bio
  • una presa di sale integrale fine
  • acqua se serve
Per il ripieno
  • 200 gr di code di gambero sgusciato (possibilmente fresco, o gamberetti)
  • zest di 1 lime
  • olio extravergine d’oliva
  • sale integrale marino
Per la crema di piselli
  • 500 gr di piselli freschi sgusciati (o surgelati)
  • sale integrale
  • olio extravergine oliva
Per decorare
  • 120 gr di stracciatella di burrata (io di bufala)
  • 8 pomodori ciliegino
  • sale integrale
  • pepe arcobaleno
Inizio con il preparare la sfoglia dei tortelli. Verso le due farine e il sale in una ciotola e le mescolo tra loro. Formo una fontana e al centro aggiungo l’uovo e i tuorli. Con una forchetta inizio a sbattere le uova incorporando pian piano la farina. Successivamente impasto a mano in modo da ottenere una sfoglia liscia e omogenea, se serve mi inumidisco le mani per lavorare l’impasto. Copro l’impasto con pellicola e lascio risposare almeno per 30 minuti.
Per la crema di piselli li faccio cuocere per circa 7 minuti in acqua bollente salata, poi li scolo, li frullo con poca acqua di cottura e un filo di olio extravergine d’oliva. Passo la crema al setaccio.
Pulisco i gamberi, elimino carapace, budello (il filamento nero presente sulla schiena) e le teste. Le teste le metto a bollire in acqua salata per aromatizzarla. Con un coltello riduco la polpa in piccoli pezzi, la metto in una ciotola e condisco con olio extravergine d’oliva, zest e poco succo di lime e sale. Mescolo e lascio insaporire.
Ora stendo la sfoglia per i tortelli, tiro la pasta ad uno spessore molto fine (tacca numero 6 o 7 della macchina per la pasta, poi va un po’ a gusto). Creo dei cerchi di pasta con un coppapasta rotondo (ho scelto diametro 7-8 cm), al centro metto un po’ del ripieno di gamberi marinati, chiudo a mezzaluna (se serve inumidendo il bordo della pasta) eliminando l’aria all’interno. Ruoto le punte e le unisco tra loro. Procedo così per i restanti tortelli.
Lavo e taglio a metà i pomodori ciliegini, li condisco con olio e sale. A dire il vero per fare il vero pomodoro confit dovrei spolverarli con un po’ di zucchero, ma io non amo usare troppo zucchero e non lo metto. Cuocendoli già così in forno si assapora appieno la bontà del pomodoro senza doverlo caramellare con altro zucchero. Metto i pomodori conditi su una teglia rivestita con carta forno e faccio e cuocere in forno preriscaldato a 160°-180° C, per i tempi, vado un po’ ad occhio, comunque circa 15-20 minuti. Quando pronti tengo da parte.
Filtro l’acqua in cui ho bollito le teste di gambero. Porto questa acqua aromatizzata a bollore e vi cuocio i tortelli al dente.
Nei piatti fondi verso la crema di piselli, al centro faccio colare un cucchiaio generoso di stracciatella. Scolo i ravioli li adagio sulla stracciatella. Sulla crema di piselli sistemo i pomodori confit, una macinata di pepe arcobaleno e servo.

2 gennaio 2019

Tartare di spada, tonno e salmone affumicati profumati al lime su stracciatella

Tartare di spada, tonno e salmone affumicati profumati al lime su stracciatella

Tartare di spada, tonno e salmone affumicati profumati al lime su stracciatella

Per finire e iniziar bene l’anno niente di meglio che sperimentare con alambicchi e pozioni in cucina. Ma questo non sarebbe stato sufficiente. Se è vero che quello che si fa a Capodanno si fa poi per tutto l’anno, niente è meglio di studiare, provare, e fare quello che piace, nel mio caso mettermi alla prova in cucina a prepare piatti da presentare qui sul mio amato blog... ma non solo... ho voluto impegnarmi davvero nel presentare bene le mie preparazioni, e magari realizzare qualche bel scatto, o almeno provarci... così chi ben comincia, chissà... ma basta pensieri in libertà e vengo al dunque con le preparazioni del cenone... Inizio a parlare dell’antipasto. Un piatto con pochi ingredienti, semplice da fare, leggero, elegante e sofisticato. Su piatto scuro risalterebbe cromaticamente meglio, ma non avendolo sono rimasta sul classico elegante semplice bianco. Una tartare insolita, fatta anche per i bambini, quindi non proprio pesce crudo, che non a tutti piace, ma un tris di pesci affumicati, che vengono tritati a coltello e semplicemente conditi con olio e lime (ma va bene anche limone), su una crema di stracciatella di bufala (o vaccina). Il lime col suo profumo e gusto rinfresca, alleggerisce il gusto della stracciatella. Un antipasto davvero speciale e delizioso...  

 Ingredienti
  • 100 gr di salmone affumicato
  • 100 gr di tonno affumicato
  • 100 gr di pesce spada affumicato
  • Olio extravergine oliva
  • 2 lime, succo e zest
  • 4 cucchiai di Stracciatella di bufala
  • 1 o 2 cucchiai di panna fresca
  • Pepe arcobaleno macinato fresco
Ho tritato a coltello i tre tipi di pesce, sistemati ogni tipo di pesce in una ciotola per condirli con olio extravergine d’oliva, succo di lime e un po' di zest. Copro con pellicola e lascio marinare in frigorifero. Prendo la stracciatella di bufala, unisco il succo di lime e un pochino di panna liquida e creo una crema fluida col frullatore ad immersione, metto da parte coperta in frigorifero fino al momento di impiattare.
Composizione del piatto: metto la stracciatella di bufala lavorata in una sac à poche, o con un cucchiaio, e creo il disegno che preferisco sul piatto, io ho fatto una spirale. Prendo le tartare e con le mani creo delle palline un po’ compatte, vengono 4 palline per tipo di pesce, poi dipende quanto grandi o piccole si fanno. Sistemo le palline sulla crema di stracciatella, decoro con del zest di lime e una macinata di pepe arcobaleno. Non resta che servire. Bon appétit...

30 dicembre 2018

Presents for Christmas...

Presents for Christmas...


Nel pacchetto nascoste eran… piccole golosità decorate per Natale.
Trovo che sia bello accompagnare i regali, o regalare proprio, delle cose fatte in casa. Mi da un senso di cose buone, calore… un significato un po’ speciale per i regali natalizi. La casa nella preparazione è profumata, calda e in fermento, in cucina non so più dove sistemare le cose, la stanchezza un pochino si fa sentire tra una corsa e l’altra, ma che soddisfazione… ovviamente chi risente di più di questo periodo è il mio caro blog che attende periodo di calma per potermi mettere davanti al pc per scrivere in tranquillità… anche se non si è mai completamente tranquilli… Tornando ai miei omaggi golosi questo anno ho preparato biscotti alla panna, al cacao, i classici gingerbread, poi mi son lanciata in meringhe classiche e aromatizzate al tè matcha, e dulcis in fundo cioccolatini fondenti ripieni con crema di marroni. Il tutto, quando si può, si decora con temi natalizi, con glassa di zucchero o cioccolato anche bianco. Questo assortimento può essere usato anche come segnaposto per cene e pranzi, segnaposti commestibili…
Un piccolo omaggio è stato poi lasciato sul tavolo insieme a un bicchiere di latte il 24 sera… si sa mai Winking smile

  Biscotti alla panna

 

biscotti alla panna decorati

 

biscotti alla panna decorati renna

 

biscotti alla panna decorati pupazzo di neve


Ingredienti

  • 250 g di farina tipo 1
  • 50 g di fecola di patate
  • 80 g di burro
  • 1 uovo intero
  • 100 g di zucchero semolato
  • 100 ml di panna fresca
  • 2 cucchiaini di lievito per dolci (facoltativo)
  • Aroma a piacere

  • Setaccio la farina con la fecola e il lievito (se lo uso), aggiungo lo zucchero e il burro freddo tagliato a pezzetti. Volendo si può usare la planetaria. Lavoro fino ad ottenere un impasto sabbioso (la sablé), unisco l’uovo intero e la panna fresca versandola a filo, e impasto fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Formo un panetto un po’ schiacciato e faccio riposare la pasta avvolta nella pellicola per un’ora in frigorifero. Trascorso questo tempo infarino un piano di lavoro e stendo l’impasto a uno spessore di 10mm, poi taglio con le formine da biscotto. Sistemo i biscotti su teglia ricoperta di carta forno e cuocio per circa 20 minuti a 180° C. quando pronti sforno e lascio raffreddare prima di decorare.


    27 dicembre 2018

    Struffoli stregati

    Struffoli stregati

    struffoli stregati

    Quando penso al Natale immediatamente penso agli struffoli, da sempre. Da piccola amavo solo le palline di pasta, poi crescendo ho apprezzato anche la frutta secca… ora il testimone/tradizione di fare gli struffoli è passata a me… Però ho rivisitato la tradizione, ho ripreso antiche ricette facendo un impasto all’olio (riportato da più ricette cilentane), in fondo era un dolce povero, e invece di friggere passo al forno. Lo so i cultori e i tradizionalisti inorridiranno a questa idea, ma vi posso assicurare che vengono buoni, diversi, sicuramente, ma buoni, leggeri, e profumati. Se invece volete restare fedeli alla tradizione, provate comunque la frolla all’olio e friggete. Per il resto nulla vien modificato, tanto miele in cui farli insaporire e tanta frutta secca, e… tocco finale, le codette o i diavolini colorati che danno colore. Le forme da dare a questo dolce sono svariate: sistemato a corona su piatto di portata, in modo disordinato, ad albero, in verticale… e io questo anno tra l’albero o meglio la forma a Vesuvio, vulcano… Si taglia tipo croccante, o si spilucca direttamente con le mani, resta il fatto che è un dolce infido, se il piatto resta a tavola non si smette di mangiarlo. Perché stregati? semplice ho aromatizzato con liquore Strega… e allora Buon Natale…

    Ingredienti
    • 500 gr di farina di grano tenero (io tipo 1)
    • 3 uova bio intere
    • 2 e 1/2 cucchiai di zucchero
    • 1/2 bicchiere piccolo di olio extravergine d’oliva
    • buccia grattugiata di 1 limone
    • 1/2 bicchiere piccolo di liquore Strega
    • 200 gr di mandorle pelate
    • 500 ml di miele bio
    • 100 gr di pinoli
    Impastare a mano o in planetaria la farina, le uova, l’olio, lo zucchero, il liquore e la buccia di limone, lavorare fino a quando la pasta non attacca più (se la pasta attacca ancora continuare a lavorare senza, e ribadisco senza, aggiungere altra farina). Quando l’impasto è pronto stenderlo a piccoli pezzi a forma di cordoncino e tagliare dei dadini grandi come il nocciolo di una ciliegia, devono essere piccoli, e possibilmente tondeggianti, anche se non proprio tutti uguali. Sistemo le mie palline su teglia rivestita con carta forno e cuocio in forno preriscaldato a 175° C per circa 15 minuti. Tosto la frutta secca passandola al forno o in padella. Verso il miele in un tegame capiente, lo faccio sciogliere scaldare (se troppo liquido unisco anche due cucchiai di zucchero), verso poi le palline di pasta e la frutta secca, mescolo, rigiro e amalgamo bene e lascio che si insaporisca tutto ben bene. Verso poi il tutto su piatto da portata e cerco di dare una forma per presentare poi il dolce. tradizionalmente sarebbe una corona, ma io ho voluto dare una forma verticale che somigliasse un albero, anche se sembra più il Vesuvio. Decoro infine con i diavolini colorati e le codette.

    11 dicembre 2018

    Cocco & cacao vegan cake

    Cocco & cacao vegan cake

    Cocco vegan cake

    Mi sono offerta d’aiutare un amico che doveva preparare un dolce vegano per un evento beneficenza e non aveva la minima idea di come muoversi. Così mi faccio avanti. Chiedo se ha preferenze, propongo vari gusti e opzioni, ma mi lascia carta libera... ad esser sinceri il su citato amico era molto depresso e sfiduciato all'ideadi un dolce vegano, come se per forza di cose l'esser vegano doveva voler dire perforza qualcosa di non gradevole...  Ignoro il suo umore e mi metto all’opera e decido di usare il cocco disidratato che avevo in casa. Diciamolo mangiato così secco il cocco disidratato non è proprio buonissimo, almeno non incontra il mio gusto. Nelle mie ricerche trovo il modo di far rinvenire questo povero cocco: si mette a bagno. Non solo ma appena messo in acqua bisogna tritarlo col frullatore in immersione. Il suggerimento è quello di lasciarlo almeno un'ora in ammollo per poter fare l'acqua di cocco, però viene anche detto che più resta in acqua più l'acqua si insaporisce di gusto e profumo. Così io lo lascio quasi tutta una giornata: preparo al mattino per poi fare la torta la sera. Quindi base torta sarà cocco, dolcificata con zucchero di cocco, materia grassa olio di cocco (ma si possono tranquillamente usare olio di oliva dolce o di semi che si preferisce e zucchero normale). Niente lievito ma bicarbonato con aceto di mele, va bene anche aceto di vino bianco, ma io preferisco quello di mele. Però questa torta va completata, e così faccio una glassa al cacao, anche questa senza alcun ingredientedi origine animale, leggermente profumata al rhum e speziata con peperoncino... pochi ingredienti che stiano bene fra loro...
    Non contenta rifinsco con scaglie di cioccolato fondente e realizzo due ricci in pasta di zucchero colorati con cacao amaro. La decorazione ricniama il tema dell’evento. Il tutto poi bene impacchettato e infiocchettato, con etichetta degli ingredienti scritti, e consegnato al dubbioso e scettico amico...
    Mentre la relizzavo ho ovviamente assaggiato. La torta è soffice, leggera e umida al punto giusto, si sente il gusto di cocco, aveva un suo sapore senza però essere invadente o stucchevole. Ho poi realizzato la glassa, e assaggiata anche quella sia durante la realizzazione che dopo insieme alla torta. Anche la glassa leggera, profumata, il rhum rilascia la sua nota aromatica, ho avuto però l'accortezza di far evaporare l’alcool, in questo modo tutti e dico proprio tutti possono assaggiare la torta. La nota piccante del peperoncino usata anche questa in modo lieve e non invadente in modo che il tutto sia giustamente bilanciato e non ci sia un gusto
    prevaricante. L’insieme molto piacevole, profumato, leggero e equilibrato nei sapori. Un buon dolce si potrebbe definire... pensate che ho consegnato la torta allo scettico amico bella confezionata e infiocchettata nel sua scatola, con tanto di etichetta e ingredienti scritti, e lui non ha potuto assaggiare prima... ma una volta provata si è dovuto ricredere e non solo è rimasto piacevolmente sorpreso, ma mi ha detto che "se non avesse saputo che era vegana non si sarebbe accorto della differenza talmente era buona"... quindi che dire, missione compiuta...


     Ingredienti 
    • 160 gr di cocco disidratato
    • 500 gr di acqua
    Per la torta
    • 375 di acqua 
    • 300 gr di farina tipo 1
    • 300 gr di zucchero di cocco
    • 50 gr di olio di cocco solido
    • 1/2 tsp di sale integrale marino fine
    • 1 1/2 tsp di bicarbonato di sodio
    • 1 1/2 tbs di aceto di mele
    Per la glassa
    • 100 g di cacao amaro
    • 100 gr dizucchero di cocco
    • 60 gr di olio di cocco solido
    • 1 pizzico di peperoncino
    • 4 tbs di rhum
    • 260 ml di acqua
    • 3-5 gr di agar agar
    Decorazione
    • Scaglie di cioccolato fondente
    • Pasta di zucchero
    • Cacao amaro
    Metto il cocco disidratato a bagno nell’acqua e frullo il tutto col frullatore ad immersione, lascio riposare almeno un’ora (io lasciato tutto il giorno), più sta più l’acqua prende profumo e sapore del cocco. Trascorso il tempo scolo e raccolgo l’acqua del cocco. Peso l’acqua e se serve aggiungo dell'acqua naturale. In una ciotola capiente metto gli ingredienti secchi, al centro il bicarbonato, sopra il bicarbonato l’aceto di mele che subito fa reazione facendo schiuma, poi l’acqua e l’olio di cocco che avrò fatto sciogliere. Mescolo bene, e in ultimo unisco all’impasto il cocco tritato. Mescolo bene e verso in una tortiera foderata da carta forno. Se voglio una torta alta scelgo tortiera con cerniera da 20-24 cm, in questo caso ho scelto tortiera più grande accontentandomi di una torta bassa da non farcire. Metto a cuocere in forno preriscaldato statico a 180° C per circa 40-50 minuti. Prima di sfornare fare sempre la prova visiva e stecchino. La torta rimane umida come impasto, ma cotta, non molle. Una volta pronta, sforno e lascio raffreddare su gratella, aspetto che si intiepidisca prima di toglierla dallo stampo. 
    Preparo la glassa mescolando in un pentolino con l’acqua tutti gli ingredienti, poi porto lentamente il tutto a bollore, deve raggiungere i 92° C. Tolgo dal fuoco e faccio raffreddare sempre mescolando, porto la temperatura a 42° C prima di versarla sulla torta (che deve essere fredda). Una volta versata la glassa sulla torta posso lasciarla bella liscia, o come ho fatto io ho dato un aspetto "stropicciato" battendo leggerissimamente sulla superficie, aspetto due minuti prima di rifinire il bordo e spostare il dolce su piatto da portata. Lascio raffreddare. Completo poi sparpagliando le scaglie di cioccolato fondente e sistemando le mie decorazioni iun pasta di zucchero e colorate con cacao amaro.

    cocco vegan cake

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