18 novembre 2014

Compleanno Sister!!! Canederli o Knödel al puzzone di Moena e Torta Alessandra...

Compleanno Sister!!! Canederli o Knödel al puzzone di Moena e Torta Alessandra...

Per il compleanno della cara amata Sister ovviamente si fanno piatti a lei graditi, quindi questo anno andiamo di canederli! Per farli un po' particolari o ricercati ho voluto farli con il Puzzone di Moena, così assaggiamo anche una cosa nuova, e li condisco in modo semplice, se vogliamo, con del burro fuso color nocciola e parmigiano... decisamente piatto montano.
Per la torta di compleanno, stavolta abbandoniamo, momentaneamente l'amato cioccolato, e le faccio la specialissima torta del maestro Ernst Knam che ha creato per la moglie. Durante una puntata di "Bake Off Italia" l'aveva usata come prova tecnica, e quindi ho pensato che fosse appropriata per il compleanno della mia speciale Sister, poi a lei piacciono le amarene.... e allora indosso il mio grembiulino, il cappello come vuole la mia bimba che mi segue nelle preparazioni, e via cominciamo a preparare...

Knödel, canederli, al Puzzone di Moena

Li chiamano piatti poveri della tradizione e di recupero.... sarà, ma che buoni. Terapeutica anche la preparazione: tutti con le mani in pasta. E' decisamente un piatto dove nella preparazione bisogna sporcarsi le mani, ma è proprio qui il bello, almeno per me. Il tutto accompagnato dagli occhi vigili dei bimbi che possono anche partecipare, si divertiranno tantissimo. E quindi diventa anche un piatto che coinvolge tutti, come i piatti della tradizione in cui tutti davano il loro contributo, e in questo modo si creavano legami, affetti, chicchere, e ricordi... tempo insieme, il prezioso tempo che ci si dedica...
Ma a parte queste riflessioni, questo piatto è un confort food decisamente montano, sia per gli ingredienti usati sia perché ideale nelle giornate fredde, così scalda. E quindi anche se non si ha il Puzzone di Moena e lo si sostituisce con altro formaggio, vale la pena ritagliarsi del tempo per preparare una versione casalinga per i canederli. E mi raccomando il pane, è fondamentale. In cucina non si butta via nulla, tutto si può recuperare... o quasi...

Ingredienti
  • 300 gr di pane raffermo ( ho usato tutta la mollica di un pane tipo toscano a lievitazione naturale con pasta madre)
  • 300 gr di Puzzone di Moena
  • 1 bicchiere di latte
  • 1 cucchiaio di farina
  • 3 uova
  • 1 cipolla
  • erba cipollina
  • noce moscata
  • sale
  • pepe
  • burro
  • parmigiano reggiano grattugiato
Verso il latte tiepido sul pane tagliato a dadini, e aspetto che il pane si ammorbidisca.
Nel frattempo taglio e soffriggo la cipolla con poco burro o olio.
Taglio il formaggio Puzzone di Moena a piccoli dadini, e lo unisco al pane insieme alla farina, le uova sbattute, l'erba cipollina, la noce moscata, sale e pepe, e la cipolla soffritta. Amalgamo bene il tutto, e formo degli gnocchi nel palmo della mano bagnata, avendo cura di strizzarli bene.
Faccio bollire, o meglio sobbollire, i canederli per 15 minuti in acqua salata.
Faccio fondere il burro in una padella, lo faccio imbiondire, o colorare un pochino, scolo i canederli e li passo nel burro, completo con parmigiano.
Impiatto e completo con una macinata di pepe fresco e spolverata di parmigiano e servo ben caldo.

Torta Alessandra del maestro Ernst Knam


Come dicevo la torta che il maestro ha creato e dedicato alla sua amata moglie... Io mi limito a farla per la mia specialissima Sister in occasione del suo genetliaco. Lei dice che l'ho usata come scusa per potermi mettere alla prova... ma che importa... il risultato è che per il suo compleanno ci voleva qualcosa di speciale. Così ecco una torta particolare, che mi ha consentito di imparare nuove tecniche. In particolare per la crema pasticciera in cui il maestro usa il metodo vulcanico, in questo modo la crema rimane più soffice e vellutata. Tra l'altro trovo il metodo molto veloce e semplice, tanto che mi viene naturale adottarlo anche per altre preparazioni. E' una torta indicata per coloro che amano le amarene, un insieme di sapori e profumi molto particolari.

Ingredienti per la torta
  • 300 gr di pasta frolla
  • 100 gr di crema pasticciera
  • 200 gr di crema frangipane
  • 150 gr di confettura amarene extra (o, io ho usato amarene sciroppate)
  • 50 gr di mandorle a bastoncino
  • 100 gr di gelatina di albicocche (io non l'ho usata)
Ingredienti per la crema frangipane (800 gr circa)
  • 200 gr di burro
  • 200 gr di zucchero semolato
  • 4 uova
  • 60 gr di farina 00 (io ho usato farina 0)
  • 200 gr di farina di mandorle
Ingredienti per la crema pasticciera (500 gr circa)
  • 340 gr di latte intero
  • 1 stecca di vaniglia
  • 4 tuorli
  • 60 gr di zucchero semolato
  • 20 gr di amido di mais
  • 10 gr di farina di riso
Ingredienti per la pasta frolla (900 gr circa)
  • 250 gr di burro
  • 250 gr di zucchero semolato
  • 2 uova
  • 4 gr sale
  • 1 stecca di vaniglia
  • 10 gr di lievito in polvere
  • 480 gr di farina 00 (io ho usato farina 0)
Preparo la pasta frolla:impasto in planetaria, o a mano, il burro, lo zucchero e la polpa di vaniglia. Quando gli ingredienti saranno ben amalgamati, unisco velocemente le uova sbattute, quindi la farina, il lievito e il sale. Appena la farina è incorporata, smetto di impastare, formo una palla schiacciata, avvolgo nella pellicola e lascio riposare in frigo (almeno 3 ore).
Per la crema pasticciera: verso il latte in una casseruola, incido la bacca di vaniglia, ne estraggo la polpa e la mischio ai tuorli, mentre la bacca la metto in infusione nel latte, mescolo e lascio scaldare. Verso lo zucchero nella ciotola con i tuorli e li monto. Quando lo zucchero si sarà sciiolto completamente, unisco in un sol colpo la farina e l'amido setacciati e li amalgamo. Prima che il latte cominci a bollire, ne prelevo qualche cucchiaiata e stempero il composto. Aspetto che i liquidi raggiungano l'ebollizione, e, sempre con il fuoco acceso sotto la pentola, verso il composto di uova e non mescolo. Si formerà come un coperchio. Quando "farà le bolle" (erutta tipo quando bolle la polenta) mescolo bene con una frusta per 30-40 secondi. E' importante non mescolare finchè il composto non "fa le bolle". Tolgo poi dal fuoco, la verso in una scodella, e copro con pellicola alimentare a contato per non far creare la pellicina, e faccio raffreddare.
Per la crema frangipane monto con una frusta il burro con lo zucchero, finché non ottengo un composto bianco e spumoso. Aggiungo a filo le uova sbattute. Quando gli ingredienti saranno ben amalgamati, con una spatola unisco le farine, rigirando dal basso verso l'alto e dal centro verso l'esterno, per incorporare aria. L'impasto dovrà risultare liscio e omogeneo. A questo punto la crema è pronta per essere utilizzata.
Imburro una tortiera da 20-22 cm di diametro. Stendo la pasta frolla in modo da ottenere un disco spesso circa 3 mm, col quale fodero lo stampo.
Comincio a farcire con metà della crema frangipane, arrivo poco dopo la metà della tortiera. Stendo uno strato di confettura di amarene (o le amarene sciroppate), e siccome lo strato deve essere omogeneo, lo livello con il dorso di un cucchiaio.
Mescolo la crema frangipane rimasta con la crema pasticciera e la verso sopra la torta in modo uniforme. Sulla sommità dispongo le mandorle a lamelle in modo disordinato, e inforno,con forno statico, a 165° C per circa 45 minuti.
Una volta fredda, il maestro la lucida con gelatina di albicocche.

15 novembre 2014

Sardenaira

Sardenaira

La focaccia versione italiana della pissaladière che si fa in tutta la Liguria più o meno allo stesso modo. La sardenaira, o come spesso si ritrova storpiata in "sardenaria" è una denominazione di origine comunale di Sanremo. Il comune denominatore di questa focaccia è il condimento: salsa al pomodoro che la ricopre, e in passato le sarde (da qui il nome), oggi sostituite con le acciughe sotto sale. L'attuale ricetta non prevede l'uso della pasta madre, però funziona benissimo, e ormai io uso prevalentemente la pasta madre per i miei impasti. L'impasto lo si deve lasciare alto in teglia, perché questa particolare focaccia deve essere alta e soffice. Prima della fase di lievitazione va condita, e al posto delle acciughe sotto sale io ho usato le acciughe sott'olio, vanno bene lo stesso.

Ingredienti
  • 100 g di pasta madre rinfrescata
  • 300 g di farina tipo 2
  • 200 g acqua
  • olio extravergine d'oliva
  • 2 pomodori maturi
  • 1 scalogno o 1 cipolla
  • una manciata di capperi sotto sale
  • una manciata di olive taggiasche
  • origano
Inizio con impastare la pasta per la focaccia. Metto in una ciotola la farina, inizio a mescolare l'acqua, aggiungo la pasta madre rinfrescata, l'olio e amalgamo, in ultimo aggiungo il sale sciolto in un po' d'acqua. Impasto bene e aggiungo tanta acqua tiepida, quanto serve per ottenere un impasto liscio e compatto, omogeneo, elastico. Lascio lievitare l'impasto coperto in luogo caldo e riparato da correnti d'aria. Quando l'impasto avrà raddoppiato il suo volume lo rilavoro e lo stendo nella teglia.
Mentre la pasta lievita preparo il condimento. Inizio facendo un soffritto con la cipolla o lo scalogno tritati o affettati sottili, e insieme sciolgo un paio di acciughe. Unisco il pomodoro spellato e tagliato a dadini. Trito parte dei capperi e li aggiungo al sugo. La salsa deve risultare molto cremosa e omogenea.
Spennello la superficie della focaccia stesa nella teglia con poca acqua tiepida. Distribuisco poi la salsa in modo uniforme, spargo il resto dei capperi, le acciughe, le olive taggiasche, l'origano e un filo d'olio. Lascio lievitare nuovamente a lungo. Inforno a 200° C per circa 20 minuti. In genere si taglia a quadretti ed è ottima come aperitivo.

11 novembre 2014

Torta Mocaccina del maestro pasticcere Ernst Knam

Torta Mocaccina del maestro pasticcere Ernst Knam

Mi ero già prepara il menu per il brunch domenicale, quando guardando la trasmissione "Bake Off Italia" il maestro Ernst Knam mostra e spiega la sua torta Mocaccina ai concorrenti. Ecco che rivoluziono nel giro di pochi secondi il menu domenicale. C'è poco da fare, fino a quando avrò il maestro da guardare non riuscirò a fare a meno di mettermi alla prova... le altre preparazione dovranno attendere la fine della trasmissione...
La Mocaccina è una torta in bilico tra dolce e amaro, morbido e croccante: la crema al cioccolato e caffè è amara, ma la ganache al cioccolato bianco la contrasta, creando un equilibrio di gusti, la frolla è croccante e la crema morbida. Lo stesso maestro scrive che "non esiste momento ideale per gustarla: direi sempre". Inoltre non è per nulla stucchevole e, sorprendentemente, leggera, anche se non è per nulla light. Inutile dirlo è stato un successone e non ne avanzerà.

Ingredienti
  • 300 gr di pasta frolla al cacao
  • 250 gr di crema pasticciera
  • 250 gr di ganache al cioccolato
  • 30 gr di caffè solubile
  • 100 gr di panna fresca liquida
  • 200 gr di cioccolato bianco tritato
Pasta frolla al cacao (450 gr circa)
  • 125 gr di burro
  • 125 gr di zucchero semolato
  • 1 uovo
  • 2 gr di sale
  • 1/2 stecca di vaniglia (o estratto di vaniglia)
  • 5 gr di lievito in polvere
  • 200 gr di farina 00 (io ho usato farina 0)
  • 40 gr cacao amaro in polvere
Crema pasticcera (250 gr circa)
  • 170 gr di latte fresco
  • 1/2 stecca di vaniglia
  • 2 tuorli d'uovo bio
  • 30 gr di zucchero semolato
  • 10 gr di amido di mais
  • 5 gr di farina di riso
Ganache al cioccolato (per circa 250 gr)
  • 110 ml di panna fresca liquida
  • 150 gr di cioccolato fondente al 60%

Ho iniziato preparando la pasta frolla al cacao: prima ho lavorato il burro ammorbidito con lo zucchero e la vaniglia (si può usare anche la planetaria con gancio, io ho fatto a mano). Quando gli ingredienti sono amalgamati aggiungo l'uovo, poi la farina setacciata, il cacao setacciato, il lievito e il sale. Appena tutto è incorporato smetto di impastare, formo una palla schiacciata, avvolgo nella pellicola e metto a riposare nel frigorifero come minimo 30 minuti.

Proseguo facendo la crema pasticciera: verso il latte in una casseruola, incido la bacca di vaniglia e ne estraggo i seimini che aggiungo ai tuorli. La bacca incisa la metto in infusione nel latte, mescolo e lascio scaldare. Verso lo zucchero nella ciotola con i tuorlie i semi di vaniglia e comincio subito a lavorare il composto con la frusta (o uno sbattitore). Quando lo zucchero si sarà completamente sciolto unisco in un sol colpo l'amido e la farina setacciati e amalgamo. Prima che il latte cominci a bollire ne prelevoqualche cucchiaiata che mi serve per stemperare il composto. Quando il latte bolle elimino la vaniglia e verso l'impasto di tuorli e farina. Proseguo la cottura senza smettere di mescolare finché il composto non sarà denso e cremoso. Più la si lascia cuocere più diventa solida: la consistenza giusta si raggiunge dopo circa 2 minuti dal bollore. Infine metto la crema in un altro contenitore, copro con pellicola alimentare a contatto per non far creare la pellicina, e metto a raffreddare.

Infine preparo la ganache al cioccolato: ho portato a bollore in un pentolino la panna, quindi unisco il cioccolato (spezzetato, tritato o in gocce) e amalgamo con una frusta fino a quando la ganache non sarà del tutto emulsionata.

Con una frusta mescolo la crema e la ganache al cioccolato fondente con il caffé, fino ad ottenere una crema liscia e mordiba. Prima però di mescolare la ganache con la crema, tengo da parte un paio di cucchiai di ganache al cioccolato fondente che mi serviranno per la decorazione.

Stendo la frolla fino a uno spessore di 3 mm e fodero con questa una tortiera imburrata.
Riempio metà dello stampo con la crema al cioccolato e inforno in forno preriscaldato statico a 175° C per 35 minuti. Sforno e faccio velocemente raffreddare mettendo lo stampo in freezer (anche se non si dovrebbe fare) o immergendolo in una ciotola piena di acqua e ghiaccio.

Preparo la ganache al cioccolato bianco: in un pentolino porto a bollore la panna, unisco il cioccolato bianco fatto a pezzetti (o tritato o in gocce) e amalgamo fino a quando la ganache bianca non sarà del tutto emulsionata.

Quando la torta sarà ben fredda vi verso sopra la ganache al cioccolato bianco. Poi,  con l'aiuto di un cornetto di carta in cui avrò messo la ganache al cioccolato fondente, e uno stuzzicadente, realizzo il decoro che preferisco sulla ganache al cioccolato bianco.
Metto il tutto in frigorifero per circa un'ora.

4 novembre 2014

Halloween! Torta cioccolato e zucca, muffin e biscottini...

Halloween! Torta cioccolato e zucca, muffin e biscottini...


Torta di cioccolato e zucca

Tempo di Halloween e quindi festeggiamo, anche se in modo casalingo, preparando cena e dolcetti. Non ho fatto decorazioni particolari, ma sono cose commestibili per casa. Presa dalla curiosità ho deciso di provare a preparare una torta con la zucca. Prendendo ispirazioni da più cose messe insieme, ecco quanto è venuto fuori. Una frolla al cacao farcita con un flan di zucca alla vaniglia. Un insieme molto particolare, e devo dire insolito. Io non sono abituata a fare dolci con la zucca, anzi questo è decisamente il primo esperimento. La croccantezza poco dolce della frolla al cacao ben compensala dolcezza del morbido flan del ripieno. Per il flan io ho usato 500 gr di zucca, in quanto mi serviva poi la crema per un'altra preparazione.
Ingredienti
  • 200 gr di farina (io ho usato la tipo 0)
  • 50 gr di cacao amaro
  • 50 gr di zucchero a velo
  • 125 gr di burro
  • 1 uovo bio (possibilmente grande)
  • un goccio di latte
  • 1 pizzico di sale
  • 1 zucca da 500 gr pulita e tagliata a cubetti
  • 500 ml di latte intero
  • 1 baccello di vaniglia e i semi del baccello
  • 2 uova bio (possibilmente grandi)
Ho preparato la frolla setacciando la farina, il cacao amaro, lo zucchero a velo in una ciotola. Aggiungo un pizzico di sale. Io poi impasto a mano, a me piace, ma si può fare anche con il robot da cucina. Incorporo alle polveri il burro morbido fino ad ottenere un composto sbricioloso. Unisco l'uovo sbattuto, e se serve un po' di latte, e impasto fino ad ottenere una palla, che appiattisco un po', e che metto a riposare in frigorifero per mezz'ora avvolto nella pellicola. 
Fodero con carta forno uno stampo da crostata da 25 cm con cerniera apribile (o ungo con un filo di olio) e preriscaldo il forno statico a 180° C.
Riprendo la frolla al cacao riposata, la stendo, la tiro delicatamente col mattarello fino ad avere un disco dello spessore di 0.5 cm, e la metto nello stampo, facendola aderire bene ai bordi. Lo stampo da crostata prevede i bordi scanalati, ma io ho usato uno stampo rotondo classico a cerniera. Tolgo la pasta in eccesso, la ricopro con la pellicola alimentare e rimetto in frigorifero (o meglio in freezer) per 30 minuti.
Nel frattempo, in un pentola con i bordi alti, faccio cuocere la zucca nel latte con il baccello e i semi di vaniglia e lo zucchero. Mescolo spesso per evitare che si attacchi, poi appena inizia a bollire abbasso la fiamma. Faccio sobbollire per almeno 15 minuti mescolando di tanto in tanto, poi copro con coperchio e continuo la cottura per altri 15 minuti o finché la zucca sarà tenera e ben cotta. Tolgo dal fuoco, elimino il baccello di vaniglia e passo tutto con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una consistenza liscia e vellutata. Faccio raffreddare il purée dolce di zucca nella pentola, coprendo con il coperchio per non far formare la pellicina.
Prendo un pezzo di carta forno e con questo fodero il guscio di frolla, posiziono dei pesi (io uso delle palline di ceramica, ma si possono usare riso, fagioli, etc) sopra la frolla foderata e inforno, facendo la cottura "in bianco" o "a vuoto" per 10 minuti. Poi tiro fuori, levo i pesi e la carta forno e rimetto il guscio a cuocere per altri 10 minuti, o finché non sarà quasi croccante,  biscottata. Lascio raffreddare il guscio di frolla, e abbasso la temperatura del forno a 160° C, sempre statico.
Sbatto le due uova e le aggiungo al purée di zucca, e frullo nuovamente. Verso il composto nel guscio di frolla, (io ho messo anche le decorazioni di frolla sulla superficie della crema di zucca, ma è facoltativo) e cuocio per circa 30 minuti, o finché il composto si sarà rassodato ma risulterà ancora un po' "tremolante". Lascio raffreddare la torta.
Volendo la posso servire con un ciuffetto di panna o crème fraîche (panna acida).

Muffin zucca e castagne

Con la crema di zucca avanzata dal ripieno della torta ho fatto questi particolari muffin. Avevo questo stampo fatto come delle piccole zucche intagliate, e ce l'ho da anni, me l'ero regalato secoli fa, e quale occasione migliore per usarlo se non la festa di Halloween
Così prendo la crema di zucca, aggiungo 45 gr di farina di castagne e 45 gr di farina tipo 0, un cucchiaino scarso di lievito, mescolo bene il tutto e riempio lo stampo dei mini muffin, dopo averli spennellati con un po' di burro. 
Inforno a 200° C in forno statico per 15-20 minuti. Faccio raffreddare e decoro con cioccolato fondente fuso.
Sono soffici, dal gusto particolare e decisamente autunnale con zucca e castagne. I bimbi l'adoreranno, qui sono andati a ruba.

Biscotti Halloween

Con la frolla al cacao avanzata della torta ho creato questi bei biscottini che ho decorato con del cioccolato bianco sciolto. Il biscotto non è molto dolce, ma sfizioso, e il cioccolato bianco si presta bene per dipingere, peccato a non avere attrezzatura adeguata. Comunque questa frolla poco dolce sarebbe perfetta come base anche per le decorazioni in pasta di zucchero.







3 novembre 2014

Panettone gastronomico

Panettone gastronomico

In una delle puntate di Bake Off Italia, il maestro Knam ha messo come prova il panettone gastronomico. Mi segno insieme alla Sister che questa bella preparazione è da fare per le prossime feste, da gustare mentre siamo insieme. Poi mentre rinfresco la mia pasta madre penso a cosa fare dell'esubero... proprio come nei fumetti mumble mumble... perché non provare a fare il panettone? Ed eccomi qui ad impastare e a usare una pentola in ghisa come stampo, visto che ovviamente non sono provvista degli sgambi da panettone. Il risultato è stato promosso, anche se non è stato consumato subito ma dopo qualche giorno. L'aver usato la pasta madre ha fatto sì che il panettone si conservasse bene, anche se un pochino si è asciugato. Naturalmente ho farcito il giorno stesso che ho servito il panettone per brunch. Visto il risultato per le prossime feste verrà replicato sia versione salata, che versione dolce del panettone. Mi scuso ma nella foto erroneamente ho tagliato la calotta superiore del panettone, ma è corretto invece lasciarla intera in questo modo aiuterà la composizione a restare in piedi.


 Ingredienti
  • 120 gr pasta madre rinfrescata
  • 240 gr farina forte (io ho usato farina tipo 2, ma va bene anche 0)
  • 150 ml latte
  • 1 uovo
  • 20 gr di burro
  • 35 ml olio extravergine d'oliva
  • 5-10 ml miele acacia
  • 5 gr sale
Ho impastato la farina con la pasta madre rinfrescata, il latte, l'uovo, l'olio, il miele, il burro e il sale, fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Metto l'impasto ottenuto in una ciotola con coperchio ermetico e faccio riposare in frigorifero per una notte. Il giorno dopo tiro fuori la ciotola con impasto e faccio lievitare lentamente a temperatura ambiente per un paio d'ore. Poi prendo l'impasto, lo lavoro un pochino e lo sistemo nello stampo e lascio lievitare fino al raddoppio del volume. Spennello la superficie con il tuorlo d'uovo e inforno a 180° C, forno statico, per 20-30 minuti. Faccio raffreddare il panettone prima di sfornarlo, possibilmente a testa in giù senza schiacciare la calotta superiore.
Taglio poi la calotta superiore e la metto da parte. Taglio ora il panettone in 10 fette circa orizzontali (devono venire dei tramezzini). Farcisco i tramezzini a piacere, io ho usato maionese homemade, maionese con senape o solo senape, salmone affumicato, foglie insalata, mozzarella, pomodori, prosciutto, burrata, etc... Ricompongo poi il panettone senza la calotta e lo taglio in 4 parti. Riposiziono la calotta e infilo i quattro spiedini per tenere fermi i tramezzini del panettone. 












28 ottobre 2014

Marmellata di Azuki

Marmellata di Azuki


Ho preparato questa marmellata di fagioli azuki, o fagioli di soia rossi, per fare uno scherzo a un mio caro amico. Gli ho confezionato un bel vasetto da regalargli. Non ne ho fatta tanta anche perché non sapevo bene come sarebbe venuta, è iniziato come esperimento scherzoso. La caratteristica di questi fagioli di soia rossi è che sono dolci, e la marmellata detta Anko, viene davvero dolce. Io non sono un'amante del legume fagiolo, ma davvero questa marmellata mi ha fatto ricredere. Naturalmente non ne consumo in grandi quantità, però detto da una che non ama il gusto dei fagioli, questa Anko mi è piaciuta. Ho trovato due modi per preparare questa marmellata: una versione un po' più grezza chiamata Tsubuan in cui si riconoscono ancora qualche fagiolo di soia, e una versione più omogenea e amalgamata chiamata Koshian. La versione più grezza di solito in Giappone viene utilizzata per farcire i Dorayaki. La preparazione è un po' lunga, ma diciamo semplice... ci vuole solo un po' di pazienza, il colore della marmellata è molto particolare...

Ingredienti

  • 200 gr di fagioli di soia secchi (azuki)
  • 200 gr di zucchero semolato (stesso peso degli azuki)
  • acqua q.b.
  • un pizzico di sale
Lavo i fagioli due o tre volte, cambiando l'acqua ogni volta in modo da attenuare il sapore tipico dei fagioli, e li lascio a mollo per una notte.
Metto poi i fagioli in una pentola e li faccio bollire a fuoco medio per circa 5 minuti. Li scolo dall'acqua di cottura e rimetto i fagioli nella pentola.
Aggiungo acqua per 3 volte il peso degli azuki: ad esempio 200 gr di azuki = 600 gr d'acqua.
Comincio la cottura a fuoco medio-basso. Aggiungo 1/3 dello zucchero, in questo caso 60/70 gr e mescolo. Una volta sciolto lo zucchero, ne aggiungo ancora e continuo a mescolare. I fagioli assorbiranno l'acqua, ma bisogna fare attenzione che non l'assorbano tutta. Quando i fagioli inizieranno ad ammorbidirsi spengo il fuoco e faccio riposare per altre 10 ore nella pentola con l'acqua di cottura. A me di acqua non ne era rimasta molta e durante il riposo i fagioli se la sono assorbita. Se invece rimane molta acqua, dopo le ore di riposo, si scolano i fagioli, si rimettono in pentola e si cuociono sempre a fuoco basso, aggiungendo acqua solo per tenere in umido i fagioli e non farli attaccare al fondo della pentola. Mescolo e schiaccio finché il tutto non diventa della consistenza di una classica marmellata. Metto poi la marmellata nei barattoli di vetro, lascio raffreddare, e conservo in frigorifero come una normale marmellata di frutta.

27 ottobre 2014

Torta Saint'Honoré... ricetta originale storica

Torta Saint'Honoré... ricetta originale storica

Sto seguendo il programma Bake Off Italia e non posso che ammirare coloro che si sono messi in gioco partecipando al programma. Confesso che io non penso riuscirei, mi piace la calma nelle preparazioni e la mia rassicurante cucina, lo stare concentrata senza avere ansia e pressioni. Inoltre per me è la mia cucinoterapia e sotto i riflettori e con ansie legate al tempo questo aspetto terapeutico verrebbe meno, oltre che il mio divertimento nel fare. In una delle prove è stato richiesto di fare la torta Saint'Honoré in modo creativo. Guardando la trasmissione mi sono chiesta come l'avrei fatta io, e non potevo rispondermi perché per personalizzare una ricetta, secondo me, bisogna conoscerne l'originale. Mi sono allora messa a cercare e ho scoperto che nel corso del tempo esistono diverse versioni del dolce, che ben poco hanno conservato della ricetta. A dire il vero in questa ricerca storica, e di esecuzione, viene fuori che la versione della pasticceria italiana di questo dolce, è ben diversa da quella originale francese: presenza di pan di spagna, crema chantilly o pasticcera, spesso aromatizzata al cacao e alterna le due creme, alcuni usano anche pasta frolla e pan di spagna...
La torta Saint'Honoré è una delle fondamentali della pasticceria francese. Si pensano i suoi natali nel 1843 nella pasticceria Chiboust (da cui prende il nome della crema originale usata per la farcia). Non è una torta facile da realizzare, soprattutto a casa: è una torta sontuosa, ricca. Per la cronaca, in alcune versioni anche la crema Chiboust viene aromatizzata al cacao.
Decido di mettermi alla prova e fare questo dolce nella versione della pasticceria francese, quindi l'originale, per festeggiare, come direbbe un mio caro amico, "il mio genetliaco"...
Armata dei miei fidi attrezzi di molta pazienza, e sotto la supervisione di mia figlia a casa malata, inizio a mescolare e impastare. Naturalmente tutto è fatto homemade: pasta sfoglia, pasta choux, e naturalmente la crema Chiboust, e infine il caramello.
Risultato finale mi sento soddisfatta. La crema Chiboust è particolare, un sapore delicato, equilibrato nell'insieme, e, passatemi il termine, leggera, ariosa. La pasta sfoglia molto friabile, e nonostante la presenza di burro, alcuni l'hanno definita leggera confrontandola a quelle che si possono acquistare e senza retrogusti. La pasta choux è poi stato il successone, piaciuta anche ai palati più difficili. Il caramello, che mi è servito per fissare i bignè e glassarli, non l'ho voluto scuro e da un piacevole contrasto croccante.

Ingredienti 

per la pasta sfoglia
per il pastello
  • 350 gr di farina 00 (io ho usato la 0)
  • 150 gr di burro
  • 10 gr di sale
  • 150 gr di acqua
per il panetto
  • 150 gr di farina 00 (io ho usato farina 0)
  • 350 gr di burro
per la crema Chiboust
  • 6 tuorli, uova bio
  • 5 albumi, uova bio
  • 250 ml latte
  • 100 gr zucchero
  • 25 gr amido di mais (maizena)
  • 1 baccello di vaniglia
  • 3 gr agar agar (anche un po' di più - oppure colla pesce o gelatina 5 gr)
per la pasta choux
  • 250 ml acqua
  • 100 gr di burro
  • 5 gr di sale
  • 150 gr di farina 00 (io ho usato farina 0)
  • 6 uova
per il caramello
  •  300 gr zucchero

Inizio con il preparare la pasta sfoglia, che necessita di molti riposi.
Inizio a fare il pastello lavorando la farina con il burro, il sale e l'acqua fredda. Impasto bene il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Copro con la pellicola l'impasto e lascio riposare in frigorifero per 30 minuti.
Per il panetto: lavoro il burro e la farina e creoun panetto, e ripongo in frigorifero per 20 minuti. Con l'aiuto del mattarello tiro il panetto ad uno spessore di 2 cm. Stendo il pastello in forma rettangolare in modo che possa contenere il panetto. Posiziono al centro del pastello il panetto e lo avvolgo completamente. Stendo il tutto con il mattarello a 1 cm. Effettuo la "piega a tre". Ristendo l'impasto e ripiego in 4 (a libro), copro con pellicola e metto a riposare in frigorifero per 30 minuti un'ora. Ripeto l'operazione delle piegature un'altra volta (alcuni spiegano anche di fare questa operazione per tre volte). Copro con pellicola e lascio sempre riposare in frigorifero.
Stendo poi la sfoglia a 1,5 cm, la ritaglio con la circonferenza della tortiera da 20-22 cm e buco la sfoglia con i rebbi di una forchetta o con la bucasfoglia, e metto a riposare in frigorifero fino a quando non mi servirà.

Preparo ora la pasta choux: metto a scaldare l'acqua e il burro in una pentola. Quando l'acqua bolle e il burro è completamente sciolto aggiungo, in un colpo solo, la farina mescolata con il sale. Cuocio a fiamma dolce continuando a mescolare. Il composto si indurisce quasi subito, quindi per qualche minuto ci vuole un po' di lavoro di braccia. Quando l'impasto si stacca dalle pareti, lasciando sul fondo e sui bordi una patina bianca, lo trasferisco in planetaria con la frusta a foglia e lascio rafferddare. Se non si ha la planetaria si può anche lavorare a mano in una ciotola con un cucchiaio di legno. Quando il composto si è raffreddato unisco le uova, incorporandole una alla volta. Faccio attenzione che il primo uovo sia bene amalgamato prima di unire al composto il successivo. Trasferisco poi il composto ottenuto in una sac-à-poche con bocchetta liscia (n. 7) e formo prima un bordo lungo la circonferenza della pasta (mi tengo lontana dal bordo della pasta sfoglia 1-2 cm perché la pasta choux in cottura cresce), poi faccio i bignè su una placca ricoperta con carta forno.
Metto a cuocere la sfoglia con il bordo di pasta choux in forno preriscaldato statico a 180° C per 20-25 minuti. Cuocio poi i bignè a 200° C, sempre in forno statico,per 20 minuti.

Preparo la crema Chiboust: metto a scaldare il latte con la bacca di vaniglia. Nel frattempo monto i tuorli con 50 gr di zucchero (metà dose), e unisco l'amido. Quando il latte sta per raggiungere il bollore, tolgo la bacca di vaniglia e lo verso nelle uova montate. Mescolo bene, aggiungo l'agar agar, e rimetto il tutto sul fuoco, a fiamma bassa, per fare addensare, sempre mescolando. Una volta che la crema sarà rappresa tolgo dal fuoco.
Monto gli abumi con i 50 gr di zucchero rimasti, devono avere consistenza pastosa.
Incorporo, mescolando delicatamente, gli albumi montati alla crema calda.Oppure procedere facendo una meringa all'italiana, ossia montare gli albumi con uno sciroppo di zucchero caldo. Unire la meringa alla crema che si è intanto raffreddata.
Monto la panna con pochissimo zucchero a velo. Farcisco i bignè con la panna.
Preparo ora il caramello facendo sciogliere lo zucchero in un pentolino, volento si può mettere un cucchiaio di acqua. Quando lo zucchero è completamente sciolto e ambrato, lo sposto dal fuoco.
Composizione del dolce: con l'aiuto di un pennello metto il caramello sui bignè che attacco, incollo con il caramello, sul bordo della pasta choux della base della torta. Spennello anche la superficie dei bignè in modo che siano belli lucidi e ambrati (io ho scelto questo colore di caramello in modo che non diventi amaro scurendo troppo). Verso poi la crema chiboust nel centro, e completo decorando con panna.










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