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16 febbraio 2023

Cioccolatini con Provolone Valpadana DOP piccante

Cioccolatini con Provolone Valpadana DOP piccante

Cioccolatini con Provolone Valpadana DOP piccante


"La vita è come una scatola di cioccolatini", diceva Tom Hanks nel film Forrest Gump (di Robert Zemeckis, 1994), "non sai mai quello che ti capita".

In questa scatola, ispirata da "l'irrequieto vento del Nord" di Chocolat (di Lasse Hallström, 2000), troverai dei cioccolatini al Provolone Valpadana DOP piccante.

Questa preparazione nasce per la sfida gastronomica riservata alle socie e ai soci di AIFB dal titolo "L'armonia degli opposti".

La gara rientra nel progetto triennale di “Choose your taste, sweet or spicy, only from Europe”, per il riconoscimento dei prodotti a marchio europeo di qualità tramite una comunicazione e sensibilizzazione di un consumo consapevole e soddisfacente, di cui il Provolone Valpadana e il Consorzio Tutela del Provolone Valpadana sono testimoni. All'interno di questo progetto rientra la collaborazione dell'Associazione Italiana Food Blogger (AIFB)

Con il tema "L'armonia degli opposti" è stato chiesto ad ogni socio di elaborare una preparazione particolare: una ricetta dolce con il Provolone Valpadana DOP piccante, o un piatto salato con il Provolone Valpadana DOP dolce.

La sfida è stata lanciata e a me "il fato" ha assegnato il dolce.

Ma conosciamo meglio il prodotto.

Provolone Valpadana DOP

Il Provolone Valpadana DOP è un formaggio a pasta filata prodotto con latte vaccino ed è stato riconosciuto Denominazione d'Origine Protetta nel 1996. 

La Denominazione di Origine Protetta definisce l’appartenenza a una categoria considerata di eccellenza nell’ambito enogastronomico attraverso disciplinari di produzione, origine e proprietà dei prodotti.

I produttori del Provolone Valpadana DOP, dopo aver scritto protocolli di lavorazione e un disciplinare per la salvaguardia della cultura, della lavorazione, dei luoghi di produzione e da quali territori specifici deve essere il latte usato, ottengono il riconoscimento europeo DOP.
Il disciplinare precisa la definizione di Provolone Valpadana, specificando che si tratta di un “formaggio semiduro a pasta filata prodotto con latte di vacca intero, ad acidità naturale di fermentazione, proveniente da vacche allevate esclusivamente nella zona di produzione selezionata”.

Nel disciplinare si sono espressi anche in merito alla forma, o meglio in questo caso, forme specifiche che può avere questo specifico formaggio: a salame, a melone, a pera, a tronco conico e a fiaschietta.

Il Provolone Valpadana DOP si divide in due tipologie:

  • dolce, prodotto con caglio di vitello e di più breve stagionatura (non supera i 2-3 mesi), si presente con una crosta di colore paglierino, sottile e dura, mentre l'interno è compatto e di colore più chiaro. Dal gusto scioglievole e avvolgente, profumato e delicato;
  • piccante, prodotto con caglio di capretto o agnello, la stagionatura minima è di tre mesi e può superare l'anno. La crosta è dura e sottile, l'interno compatto con sfogliatura marcata, il gusto è deciso, profumo intenso, e il piccante arriva in un secondo tempo.

Il Provolone Valpadana DOP è un formaggio da tavola molto versatile, può essere usato anche come condimento e nella preparazione di molte ricette.

I cioccolatini

L'idea dei cioccolatini è nata un po' per caso. Ho assaggiato il Provolone Valpadana DOP piccante e ho iniziato a pensare con cosa avrebbe potuto abbinarsi bene. Il primo ingrediente è stato facile: un agrume, e la scelta è ricaduta immediatamente sull'arancia. 
Altre idee sono state quelle di accompagnarlo al miele, è un classico, e devo dire che miele e zeste di arancia si sposava alla perfezione, tanto che non sapevo decidermi con quale miele mi piaceva di più: corbezzolo, castagno, acacia. Ci stavano bene tutti e tre e ognuno esaltava un particolare gusto del formaggio.  

Poi improvvisamente, "l'irrequieto vento del Nord" suggerisce l'idea: cioccolatini.

La copertura, la camicia, cioccolato fondente al 70%, facile. 

La scelta più ardua è stata quella di lasciare il formaggio in purezza, ma è stata anche per me la scelta migliore. Ho provato a realizzare una ganache di provolone, per farcire il cioccolatino, e non mi ha soddisfatto. Qualcosa disturbava l'armonia, l'insieme.

Nella sua semplicità invece tutti gli ingredienti vengono valorizzati e trovano "l'armonia degli opposti" e dei sapori. Tre ingredienti, tre sapori, come insegna Gianluca Fusto, dosati, miscelati come Vianne in Chocolat producono una pralina assolutamente insolita e originale. La camicia di cioccolato fondente aromatizzato all'arancia avvolge un cubetto di formaggio. L'arancia dona freschezza pulisce, e allo stesso tempo si armonizza con formaggio con quel suo gusto piccantino, ed esalta il cioccolato. Un insieme che certamente stupirà.

Un vecchio detto popolare recitava "la bocca non è stracca se non sa di vacca", ossia che bisognava finire il pasto con un pezzetto di formaggio per sigillare lo stomaco. Anche la Scuola Medica Salernitana, nel suo massimo splendore tra l'XI e il XIII secolo, affermava "Caseus est sanus quem dat avara manus", ossia che "solo piccole dosi di formaggio non fanno male alla salute".

E allora, seguendo gli antichi consigli, chiudiamo con un piccolo pezzettino di formaggio, trasformato in un cioccolatino, che soddisfa la nostra "voglia di qualcosa di buono".

Ingredienti

  • 100 g di cioccolato fondente al 70% 
  • 50 g di provolone Valpadana DOP piccante 
  • 1 cucchiaino di zeste d’arancia bio non trattata 
  • polvere d’oro alimentare per decorare

Taglia a cubetti il provolone Valpadana DOP.
Trita con un coltello il cioccolato fondente.
Prendi 2/3 del cioccolato e mettilo a sciogliere in una casseruola o bastardella( o polsonetto), su una pentola contenente poca acqua (che non deve raggiungere il fondo della bastardella): a bagnomaria e senza coperchio. Sfruttando il calore indiretto del vapore otterrai un cioccolato liscio, perfettamente sciolto e senza grumi.
Mescola il cioccolato con una spatola in silicone, sempre nello stesso verso, per aiutare la fusione.
Appena l’acqua del bagnomaria arriva a bollore, spegni il fornello.
Quando il cioccolato si è sciolto e ha raggiunto la temperatura tra 45°-48° C max, aggiungi lo zeste d’arancia, e poi comincia ad inserire, poco per volta, il cioccolato tritato tenuto da parte da parte: fai fondere e controlla con un termometro che la temperatura arrivi a 30° C.
Ora prendi uno stecchino, infilza un cubetto di provolone Valpadana DOP e immergilo nel cioccolato. Fai scolare, aspetta un minuto o due e reimmergi nel cioccolato. Scola nuovamente e dopo un minuto metti lo stecchino in un bicchiere con il cioccolatino rivolto verso l’alto.
Procedi con gli altri cubetti di provolone.
Dopo 10 minuti decora con polvere d’oro alimentare.
Dopo circa mezz'ora puoi delicatamente togliere lo stecchino e mettere il cioccolatino su un piatto.

7 gennaio 2017

E arriva la Befana...

E arriva la Befana...

E finalmente arriva la Befana a riempire le calze…
Ovviamente quando ho chiesto a mia figlia quale fosse la sua calza, lei mi ha risposto quella grigia e rossa, ossia quella più grande…
Lei allora mi chiede cosa porta la Befana, se è come Babbo Natale. Che rispondere… le dico che la Befana è un’amica di Babbo Natale, abitano vicini, e questa stramba e simpatica signora che vola a cavallo della sua scopa a riempire le calze dei bambini con dolcetti o carbone, o un po’ un po’, a seconda se i bimbi son stati buoni, cattivi o monelli. Ora qualcuno deve spiegare a me perché queste differenze di trattamento tra la Befana e Babbo Natale, lui un rubicondo allegro signore tutto ben vestito e con sacco di regali e mezzo di trasporto carrozza con renne, la povera Befana che mal vestita sfida le intemperie su una misera scopetta... solite ingiustizie...
Comunque buoni buoni non lo si è mai, meglio essere vivacemente monelli, così la simpatica signora ci donerà anche del carbone insieme ai dolcetti, ma sarà un carbone… goloso e dolce magari.
E allora che preparare per questa ricorrenza per riempire queste calze?
Farò madeleine alla vaniglia, alla crema di marron glacé e al cioccolato fondente, così sperimento le mie teglie nuove e il mio libro sulle madeleine. Però mi serve anche qualcosa che sembri ancora più carbone rispetto alle madeleine al cioccolato. E allora, ecco dei bei panini al cioccolato fondente, panini con un impasto ricco ma poco dolce, così anche se il cioccolato fa venire in mente cose dolci, perché non farcirli con marmellata di albicocche, possiamo anche provare ad azzardare degli accompagnamenti salati…
La casa si trasforma, grandi e piccoli in cucina in armonia: iniziano le basi dell’aiutarci nelle faccende, si gioca, si legge, si impasta… e dolci aromi si sprigionano dalla cucina e profumano tutta la casa. Le nostre tradizioni continuano anche quando smettiamo di credere alla Befana e a Babbo Natale, ci sono momenti, attimi, insegnamenti che ci portiamo dietro per tutta la vita e che diventano una parte di noi, ci formano inconsapevolmente negli adulti che saremo…


Madeleine

madeleinePer Natale mi sono regalata questo simpatico libro “Mini madeleine, dolci o salate…” di Sandra Mahut. L’autrice suddivide il libro in ricette dolci e salate con alcune ricette, ma soprattutto con l’indicazione dei due impasti basi con i quali poi si può giocare liberamente nell’aggiunta degli ingredienti a piacere. La parte carina del libro è che la scrittrice suggerisce anche delle salse di accompagnamento e una piccola sezione in cui rielabora le madeleine in altri dolci. 
Questa volta ho usato solo l’impasto base dolce, a cui, dopo averlo fatto riposare in frigorifero tutta una notte (ma bastano 4 ore, addirittura nel libro si trova indicazione di almeno mezz’ora di riposo), ho diviso poi in tre e ho aggiunto nei tre impasti il cioccolato fondente sciolto, la crema di marron glacé, e infine qualche goccia di estratto di vaniglia.
La parte più difficile delle madeleine è riempire le placche da forno con la giusta dose di impasto: se riempio con troppo impasto in cottura non manterrà la forma, se invece riempio troppo poco, comunque non verrà la classica forma a conchiglia. Personalmente mi piacciono le misure mini  e medie… mini sembrano proprio dei bon bon con i quali accompagnare il tè, il caffè, o un piacevole fine pasto… o adatte in ogni momento della giornata in cui si ha voglia di qualcosina…

Ingredienti per 28 mini madeleine
  • 150 gr di farina (io uso la tipo 0)
  • 125 gr di burro ammorbidito
  • 150 gr di zucchero
  • 2 uova grandi
  • 2 cucchiai di latte
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • 1 pizzico di sale (mia aggiunta)
  • 50 gr di cioccolato fondente, crema marron glacé, estratto di vaniglia (o vanillina)
Ho montato le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto bianco e spumoso. Ho aggiunto lentamente, mescolando con l’aiuto di una frusta, la farina e il lievito setacciati insieme, e infine ho unito il burro ammorbidito, il latte e il pizzico di sale. A questo punto ho diviso l’impasto e l’ho aromatizzato a piacere.
A una dose di impasto base di madeleine ho aggiunto 50 gr di cioccolata fondente sciolta. Un altro impasto è stato aromatizzato con 5-6 gocce di estratto di vaniglia. Un’altra dose è stata arricchita con la crema di marron glacé.
Ho lasciato riposare l’impasto per tutta la notte, ma basta anche solo 30 minuti.
Ho preriscaldato il forno statico a 220° C, ho riempito le placche delle madeleine, ho infornato per 3-4 minuti e poi ho abbassato la temperatura del forno a 180° C e proseguito la cottura per altri 3-6 minuti.
Le mini madeleine cuociono velocemente,circa 6-10 minuti in funzione del forno. Se si colorano troppo velocemente, bisogna abbassare la temperatura.
Terminata la cottura sformarle immediatamente e lasciarle raffreddare su una griglia.


Panini al cioccolato

Eco la mia versione del carbone di questo anno.
Scuro è scuro, anche se non proprio nero.
E’ stato un esperimento: a metà strada tra il pane e il pan brioche, si potrebbe definire un pane ricco anche se poco dolce.
Per questa ricetta ho usufruito dell’aiuto della macchina del pane, così io potevo cuocere le madeleine, ed è stato un valido aiuto. Io ho poi ripreso l’impasto dopo la seconda lievitazione. L’ho rimaneggiato, ho dato la forme che volevo ai panini: alcuni panini tondi, alcuni nodini e alcune girelle, e in ultimo una treccia a 4 capi.

Ingredienti
  • 370 gr di farina tipo 0 (o farina forte per pane)
  • 2 cucchiai di lievito di pasta madre disidratato
  • 50 gr di burro
  • 100 gr di cioccolato fondente
  • un pizzico di vaniglia in polvere
  • 200 gr di latte tiepido
  • 1 uovo
  • 50 gr di zucchero
  • 1 pizzico di sale
  • Latte e un cucchiaio di marmellata di albicocche
Ho sciolto il cioccolato, e scaldato il latte. Ho messo nella macchina del pane la farina e il lievito, azionata la macchina e versato il latte, poi il burro, l’uovo sbattuto, il cioccolato sciolto e infine un pizzico di sale sciolto in poca acqua. Ho selezionato programma solo impasto, e lascio che la macchina faccia il suo lavoro.
Quando l’impasto ha fatto la seconda lievitazione lo tiro fuori dalla macchina del pane e lo lavoro un pochino su un asse poco infarinato. Formo i miei panini e li sistemo sulla teglia rivestita con carta forno, li copro con un panno, e li lascio lievitare per un’altra ventina di minuti.
Mescolo pochissimo latte con 1 o 2 cucchiai di marmellata di albicocche, e spennello la superficie dei panini.
Scaldo il forno a 200° C statico, e inforno i panini per 15-20 minuti, fino a cottura. Sforno e lascio raffreddare si griglia.

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