Croustillants au chocolat... Simil macaron cacao...

Croustillants au chocolat... Simil macaron cacao...

Croustillants au chocolat... Simil macaron cacao...

Capita abbastanza spesso che per preparare alcuni dolci e non solo, si debbano usare solo i tuorli, e così rimangono sempre gli albumi. Però, fedele al dictat che in cucina non si dovrebbe buttare mai nulla, cerco un modo per poterli usare. Sfoglio un libro in francese, Macarons et cookies, su macaron e biscottini vari, e tra le varie ricette scelgo di preparare questi biscottini chiamati croustillants. La foto sul libro mi fa venire in mente che sembrano prprio delle palline decorative natalizie, direi adatte da confezionare e regalare.
La preparazione è abbastanza facile e veloce, la consistenza croccante ma non dura, lo so sembra un paradosso ma li definirei croccanti esternamente e morbidi allo stesso tempo. Questi biscotti, più di altri, subiscono la temperatura esterna e soprattutto l'umidità, in fondo sembrano un po' delle meringhe, quindi si conservano bene  per un due/tre giorni chiusi in una ciotola ermetica, poi rimarranno buoni di gusto ma cambieranno consistenza. Tra l'altro sono dei bei bon bon da dare anche ai bimbi, ma senza esagerare...

Ingredienti
  • 3 albumi
  • 70 gr di zucchero a velo
  • 140 gr di farina di mandorle
  • 3 cucchiai di cacao amaro
  • 15 gr di maizena
  • 2 cucchiai di zucchero a velo per decorare
Setaccio la farina di mandorle, il cacao amaro e la maizena. A parte setaccio lo zucchero a velo. Monto gli albumi con uno sbattitore, quando iniziano a montare aggiungo un po' per volta lo zucchero a velo. Quando gli albumi sono ben montati, unisco le farine, e amalgamo con movimenti lenti e mescolando dal basso verso l'alto, con una spatola.
Pre-riscaldo il forno, statico, a 180°C.
Metto il composto in una sacca da pasticcere, e con bocchetta tonda, formo i biscotti su placca rivestita con carta forno. Spolvero con zucchero a velo e inforno per circa 18 minuti.
Quando pronti sforno, lascio raffreddare e se serve rispolvero con zucchero a velo.

Panettone con licoli (pasta madre)... mignon

Panettone con licoli (pasta madre)... mignon

Panettone con licoli (pasta madre)... mignon


Eccoci, come tutti gli anni, arrivati alle feste natalizie. Rieccomi impegnata nella preparazioni di dolci tradizionali, biscotti da regalare, e nuove sfide...
Questa volta la sfida sono i panettoni, in formato mignon, da poter regalare, da usare anche come segnaposto... Ne ho fatti di due versioni tradizionali con arancia candita fatta a casa, e uvetta, e con gocce di cioccolato. Ho scelto come lievito il licoli, la forma più liquida della pasta madre, rinfrescata più volte per renderla attiva e addolcirne il gusto. Già il licoli ha un aroma più morbido della pasta madre, ma comunque il gusto è ben diverso dal lievito di birra, comunque un pochino si sente. Come per tutte le preparazioni di impasti lievitati e per di più con pasta madre, bisogna armarsi di pazienza e partire per tempo nella preparazione, in quanto nella lavorazione vengono richiesti più rinfreschi e più impasti, oltre i tempi di riposo da rispettare... ma i risultati ripagano di questo scandire del tempo alternativo a cui non siamo più molto abituati. E' un ritorno ai ritmi "naturali". E confesso che non trovo nemmeno faticoso rispettare orari dettati dagli impasti... viene imposto un atteggiamento zen e paziente... Nella mia cucina aleggiano profumi di arancia e vaniglia, di impasti che lievitano, ciotole sotto varie coperte sono ben visibili sparse sui ripiani al caldo...
Per i miei panettoni ho usato degli stampini da muffin, quindi li ho lasciati raffreddare per 12 ore, ma purtroppo non sono riuscita a metterli capovolti, come vorrebbe la procedura. Inoltre ho diviso l'impasto in due pezzature per avere due condimenti diversi: per chi ama i gusti tradizionali con uvetta e canditi, e gocce di cioccolato per chi non ama invece canditi e uvetta. Ho poi fatto le pezzature adeguate agli stampini da forno usati.
Di certo la scelta degli stampi da muffin ha fatto sì che sia venuto fuori un panettone monoporzione ideale da regalare, e da usare anche come segnaposto a tavola.

Ingredienti per un panettone da 1/1.2kg (o come me mini panettoni)

1° impasto
  • 280 gr di farina forte (io ho usato tipo 0)
  • 110 gr di lievito liquido (licoli)
  • 4 tuorli (circa 55/65gr dipende dalle uova)
  • 80 gr di zucchero
  • 80 gr di burro
  • 90 ml di acqua
2° impasto
  • 120 gr di farina (tipo 0)
  • 60 gr di zucchero
  • 4 tuorli (circa 55/65 gr dipende dalle uova)
  • 4,5 gr di sale
  • 20-25 gr di miele
  • 35 gr di acqua
  • 80 gr di burro
  • mezza bacca di vaniglia
  • arancia candita (quantità a piacere, secondo gusti)
  • uvetta (quantità a piacere, secondo gusti)
  • gocce cioccolato fondente (quantità a piacere, secondo gusti)
Nella preparazione inizio con il rinfresco del lievito.
1° giorno.
1° rinfresco mattina: 50 gr farina, 50 gr licoli, 50 ml acqua
2°rinfresco sera: 50 gr farina, 50 gr licoli, 50 ml acqua

2° giorno
1° rinfresco mattina:50 gr farina, 50 gr licoli, 65 ml acqua
2° rinfresco sera: 50 gr farina, 50 gr licoli, 65 ml acqua

3° giorno
Rinfresco mattina: 100 gr farina, 100 gr licoli, 130 ml acqua

La sera procedo con il primo impasto.

In una ciotolina metto ad idratare lo zucchero con circa un terzo di acqua (30 gr), e taglio il burro lasciandolo a temperatura ambiente.
Nella planetaria inserisco il vostro lievito rinfrescato precedentemente, l’acqua rimanente e la farina. Faccio incordare a velocità minima con gancio ad uncino. Dopo i primi 5 minuti, aggiungo il resto dell’acqua e zucchero e continuate ad impastare.
Unisco i tuorli uno alla volta continuando a tenere azionata la planetaria. Attendo che ogni tuorlo sia stato ben mescolato con il resto dell’impasto prima di mettere il successivo.
Faccio incordare l’impasto ( ci vorranno altri 8/10 minuti) fino a quando non inizia a staccarsi dal bordo della ciotola; a questo punto aggiungo i pezzetti di burro morbido poco per volta. Lascio lavorare la planetaria per 20/30 minuti fino a quando non ottengo un impasto molto elastico, lucido, e senza grumi. Poi lo lavoro un po' a mano.
Tutta la prima fase dovrebbe durare 50 minuti , con la planetaria a velocità minima.
Prendo, infine, l’impasto e lo metto in una ciotola, copro con la pellicola e poi con coperta, e metto a lievitare in un posto caldo al riparo da correnti d'aria.

Il mattino seguente procedo con il secondo impasto.
Riprendo l’impasto che sarà ben lievitato, e mi preparo tutti gli ingredienti per il secondo impasto.
Per prima cosa metto ad ammollare l’uvetta in acqua fredda.
Nella ciotola della planetaria inserisco tutto il primo impasto, aggiungo la farina e inizio a far andare il gancio ad uncino alla velocità minima. In una ciotola metto l’acqua con lo zucchero ed aggiungete i semi della bacca di vaniglia, mescolate per bene, mi tengo da parte qualche cucchiaio di acqua per idratare anche il sale (ho usato 25 gr di acqua per lo zucchero e 10 gr di acqua per idratare il sale).
Aggiungo all’impasto lo zucchero idratato, una parte dei tuorli e aspetto che l’impasto si incordi di nuovo; successivamente verso il miele ed infine aggiungo il sale idratato.
Per ultimo metto i tuorli rimasti (sempre uno per volta) e lascio incordare fino a quando l’impasto non si stacca dalla ciotola.
Infine unisco il burro tagliato a pezzettini, lasciato ammorbidire a temperatura ambiente, e faccio finire di incordare la pasta (ci vorranno 20 minuti).
Intanto strizzo l'uvetta ammollata e la in un piattino, aggiungo un pò di farina così che possa assorbire l’eventuale acqua residua, e taglio le bucce di arancia candite, fatte in casa, a pezzettini piccolissimi, e mi preparo le gocce di cioccolato.
A questo punto divido l'impasto: in uno aggiungo canditi e uvetta,e nell'altro le gocce di cioccolato. Posso farlo a mano oppure a velocità minima nella planetaria per pochi minuti. Basterà solo che i canditi siano ben distribuiti nell’impasto. Mi raccomando di usare la planetaria per pochissimo tempo, in quanto c'è il rischio che si rovini l'uvetta, o si sciolgano le gocce di cioccolato.
A questo punto infarino il piano di lavoro, vi capovolgo sopra l'impasto, e lavoro a mano formando una palla. Copro con una grande ciotola e lascio riposare la pasta per 30/40 minuti.
Passato il tempo, riprendo l’impasto e formo una palla. Mi metto vicino al piano di lavoro una bilancia e in base alla pezzatura degli stampi mi peso il quantitativo di impasto da inserire. Per uno stampo da 1 kg più o meno ci vorranno 1000/1200 gr.
Io avevo pirottini da muffin, e quindi mi sono adattata a fare dei panettoni mignon stile muffin.
Posiziono i miei stampi sulla placca da forno in modo che non si muovano in seguito. Metto l’impasto nell’apposito stampo e lo copro con la pellicola; lascio lievitare.
Posto ideale sarebbe in forno chiuso con la luce accesa fino a quando non arriverà a 2 cm dal bordo ( i tempi sono diversi e dipendono da molti fattori….)
Passato questo tempo, riprendo i panettoni e li lascio all’aria per 30 minuti. Questa operazione servirà a far creare sulla superficie una pellicina che mi permetterà di fare i tagli a croce semplicemente, senza rovinare l’impasto.
A questo punto posso procedere in 3 modi: evitate i tagli a croce, fare solo un taglio a croce con una lama affilata, o  fare le famose orecchie al panettone.
Per fare le orecchie, per prima cosa faccio un bel taglio a croce che vada da un lato all’altro del panettone, aiutandomi con una mano tiro su una parte di impasto partendo dalla punta centrale e taglio la superficie.
In tutti e e tre i casi spennello con del burro fuso la superficie del panettone e mettete un pezzetto di burro al centro.
Inforno i panettoni in forno statico a 200° C per i primi5 minuti, abbasso poi a 180-190° peri successivi 40-45 minuti. In questo caso la posizione in forno è importante: i miei essendo piccoli ho potuto metterli a metà nel forno. Nel caso si abbia una pezzatura grande, bisognerà considerare che in cottura crescerà ancora e potrebbe andare a toccare la parte alta del forno costringendoci ad aprire, cosa che farebbe sgonfiare la cupolotta... quindi attenzione. Inoltre importante è tenere d'occhio la cottura in quanto ogni forno è diverso.
A cottura ultimata sforno il panettone e lo lasciate intepidire. Poi lo infilzo sulla base con due ferri (anche quelli da maglia) e lo lasciate asciugare per almeno 10-12 ore a testa in giù.
 

Biscotti alla panna... decorati per Natale

Biscotti alla panna... decorati per Natale

Biscotti alla panna... decorati per Natale



Tempo di Natale, tempo di decorazioni, preparazioni dolciarie, e regali. Ma chi lo dice che i regali debbano per forza essere acquistati? Decorazioni e parte di regali ho deciso di farli come produzione artigianale. Ecco un piccolo esempio: i biscotti decorati! Naturalmente non devono essere solo decorativi, ma anche buoni. E allora visto che siamo sotto le feste facciamoli golosi: semplici biscotti alla panna, come le Macine ben conosciute, infatti la ricetta è tratta dal sito del Mulino Bianco.
Questi biscotti sono ideali a colazione inzuppati nel latte, ma ottimi anche in altri momenti della giornata, per accompagnare un thè o un caffè, o anche solo per una concessione golosa.

Ingredienti
  • 500 gr di farina (io ho usato tipo 0)
  • 200 gr di burro
  • 150 gr di zucchero a velo
  • 50 gr di fecola di patate
  • 50 gr di panna
  • 1 uovo
  • 2 cucchiaino di lievito per dolci
  • 10 gocce di essenza di vaniglia (circa 2 gr)
  • un pizzico di sale
 Per decorare
  • zucchero a velo
  • acqua
  • cioccolato fondente sciolto a bagnomaria
  • brillantini alimentari
Ho mescolato l'essenza di vaniglia con la panna.
Impasto bene in una ciotola capiente la farina, lo zucchero, il sale, la fecola di patate, l'uovo leggermente sbattuto, il lievito, e la panna con la vaniglia. Devo ottenere un composto omogeneo, una frolla. Formo una palla un po' schiacciata, copro con pellicola e metto a riposare in frigorifero per mezz'ora, almeno.
Riprendo la frolla, e la stendo dello spessore di 7 mm e taglio i biscotti. Essendo sotto le feste natalizie ho scelto forme a tema, ma la scelta è assolutamente libera.
Ho messo i biscotti in una teglia ricoperta con carta forno e ho cotto per 10/15 minuti in forno statico a 180° C. Sforno poi i biscotti e faccio raffreddare su una gratella.
I biscotti si conservano per circa 2 settimane in una scatola di latta.

Volevano essere Viccilli, ma son diventate ciambelle di patate al forno

Volevano essere Viccilli, ma son diventate ciambelle di patate al forno

Volevano essere Viccilli, ma son diventate ciambelle di patate al forno


Dolce per l'8 dicembre, dice la tradizione, vogliano essere i Viccilli, nel Cilento. Non so se sia proprio così, non mi ricordo che fossero legati a qualche ricorrenza particolare, ma forse ero troppo presa dal mangiarmeli.
In realtà una storia familiare tradizionale di moltissimi anni fa c'è: mia madre ricorda, quando era bambina, che questi dolci venivano fatti quando c'era il lievito di birra. Già proprio così! Sembra strano ma una volta in casa si aveva la pasta madre per panificare e il lievito di birra era l'eccezionalità. Quindi quando si aveva questo particolare ingrediente si usava subito per fare questi dolci di pasta di patate lievitata, aromatizzata con buccia di limone, che venivano poi fritti e passati nello zucchero semolato con cannella. Immaginatevi i profumi e la bontà.
Adesso abbiamo invertito i tempi e gli ingredienti: il lievito di birra non è più la novità e la rarità, l'ingrediente difficile da trovare, semmai il contrario. Mentre la pasta madre è diventata la rarità, il bene (o esserino, per noi che ce la facciamo) prezioso, in tutte le sue forme solide e liquide (licoli). Ed è per questo che ho voluto stravolgere, invertire, un qualcosa di già codificato, se vogliamo. La mia modifica non è legata solo alla scelta dell'ingrediente lievitante, ma anche nella cottura, perché ho scelto la cottura al forno, per alleggerire il dolce. Il fritto è buono, mi piace, ma... ma è fritto ed è pesantino... anche se ogni tanto ce lo si può concedere...
Ovviamente anche la realizzazione dell'impasto cambia. Mentre nella ricetta tradizionale si usa impastare subito patate, farina, uova etc. e si mette a lievitare fino al raddoppio e poi subito in cottura. Con la pasta madre ho fatto prima un'impasto brioche, a cui successivamente, in un secondo tempo e dopo prima lievitazione, ho aggiunto le patate (per non farle diventare nocive). 
Così i miei viccilli si sono trasformati in brioche di pasta di patate, soffici e poco dolci, in quanto non ho tenuto in considerazione che non essendo fritti lo zucchero con la cannella non si sarebbero attaccati. Però tagliate a metà e accompagnate con creme, miele, etc. ecco risolto il problema dolcezza. Diversamente basterà aggiungerne di più nell'impasto.

Ingredienti
  • 250 gr di farina (io ho usato tipo 0)
  • 250 gr di purea di patate
  • pasta madre
  • 2 uova bio
  • 50 gr di zucchero
  • 50 gr di burro
  • 5 gr di sale
  • buccia di un limone grattugiata
  • zucchero e cannella
Nella planetaria impasto la farina con la pasta madre, lo zucchero con la buccia di limone, e le uova. All'ultimo aggiungo il burro sciolto, ma non caldo. Lavoro bene l'impasto e metto in tutto in una ciotola, coperta con pellicola alimentare, a lievitare al caldo, e protetto da correnti d'aria.
Quando l'impasto sarà lievitato (avrà raddoppiato il volume), schiaccio le patate bollite a purea e le unisco all'impasto. Lavoro bene per creare una pasta liscia ed elastica e morbida. Porziono l'impasto e do la forma di ciambella: posso fare delle palline e poi con un dito nel mezzo e facendo girare l'impasto creo la ciambella, oppure creo dei filoncini di pasta e poi li unisco. Adagio le ciambelle su una placca rivestita con carta forno, copro con pellicola e metto di nuovo il tutto a lievitare. Quando sarà raddoppiato il volume spennello la superficie con panna, o latte o uovo sbattuto, cuocio in forno statico preriscaldato a 180°-200°  per circa 20 minuti (dipende dal forno e dalla grandezza delle ciambelle). Dopo averle sfornate, quando sono ancora calde, spolverizzo con lo zucchero e la cannella.



Zuppa di porri, con crostini e mozzarella

Zuppa di porri, con crostini e mozzarella

Zuppa di porri, con crostini e mozzarella

Le zuppe in autunno ed in inverno sono decisamente il mio confort food. Spesso sembrano un piatto "povero", ma c'è qualcosa di più magico di una ciotola fumante e golosa, anche in aromi olfattivi, che scalda corpo e mente, che gratifica ed è anche golosa? Per non fare sempre le solite zuppe, stavolta ho voluto provarne una semplicissima di soli porri. Confesso che ho preso ispirazione da una ricetta letta velocemente sul blog delle sorelle Maci. Ripeto ispirazione, perché naturalmente ho personalizzato la realizzazione ed esecuzione. Il risultato una nuova zuppa da inserire nel mio ricettario, e resa assolutamente golosa dai crostini con la mozzarella, che ben si sposano con la dolcezza del porro. Tra l'altro ho voluto proprio lasciare il porro nella sua purezza, usando solo acqua, non ho voluto nemmeno usare brodo di vegetale (meno che mai di carne) per poterne assaporare in pieno il suo gusto.

Ingredienti
  • 8 porri
  • 500 ml di acqua (o brodo vegetale)
  • 50 gr di burro
  • crostini di pane (ho usato pane casereccio con pasta madre e cotto a legna)
  • sale
  • pepe 
  • mozzarella (o formaggio fresco cremoso)
Lavo e taglio a rondelle sottili i porri e li faccio dorare con il burro. Bagno con l'acqua (ma si può usare anche il brodo vegetale) e un cucchiaio di farina setacciata. Faccio cuocere finché la zuppa non comincia ad addensarsi, a gusto personale più o meno brodosa. Aggiusto di sale e pepe.
Nel frattempo preparo i crostini tagliando il pane e passandolo in padella con burro (o olio).
Taglio la mozzarella.
Impiatto la zuppa, cospargo i crostini e la mozzarella, e servo.

Biscotti della nonna

Biscotti della nonna

Biscotti della nonna

biscotti della nonna

Per l'Epifania, o meglio conosciuta come la Befana, non possono mancare le preparazioni da mettere nelle calze. Siano esse carbone, biscotti, frutta... dipende... da cosa? chi lo sa! E' una di quelle tradizioni popolari che tanto affascinano, e strettamente legata allo studio dell'antropologia e folklore. Attualmente si banalizza con "se sei stato bravo ti porta doni e dolcetti, e se invece sei stato cattivo il carbone"... peccato che sia poi un carbone alimentare e quindi il bonus malus si va a perdere. Ma poi chi decide se siamo statibuoni o cattivi? perché qui si entra nel filosofico. Per quanto mi riguarda ho deciso che questo anno ci meritiamo dei buoni biscotti, soprattutto perché questa è una casa di streghe.
Da buone streghe si parte con ricette di famiglia, tramandate da generazioni di donne, appuntate su fogli e taccuini neri magici... ora invece usiamo la tecnologia... quindi si parte con i biscotti della nonna. Chiamo in questo modo questi biscotti perchè appunto li faceva la mia nonna. Una ricetta semplicissima, le cui dosi ho un po' ridotto rispetto a quelle che faceva lei. Sicuramente ricordano le preparazioni di altri tipi di biscotti tradizionali, ma per me restano i biscotti della nonna, e così li chiamerò sempre. Nella loro semplicità sono veloci da fare e senza grassi, perfetti per "l'inzuppo". La nota agrumata li rende adatti anche per un tè. Ho voluto realizzarli in versione mignon, piccini, per renderli eleganti. L'impasto si può realizzare anche con l'impastatrice, ma io preferisco farlo a mano... ha un che di magico. Le mandorle io uso quelle con la pellicina, la nonna le voleva spellate... voi scegliete quelle che preferite. Attenzione quando si fanno biscottare a non lasciarli troppo nel forno che potrebbero venire troppo duri. Tra l'altro sono anche senza grassi, ideali per togliersi la voglia di dolce, e da inzuppare al mattino a colazione nel latte o nel tè, la nota agrumata li rende perfetti anche per il tè pomeridiano. Insomma sono versatili, adatti per ogni momento della giornata, e facilissimi da fare.


Ingredienti

  • 500 gr farina di frumento tipo 0
  • 250 gr zucchero semolato
  • 100 gr mandorle intere, con la pellicina
  • 5 uova bio
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • buccia grattugiata di un limone bio
  • un pizzico di sale
Grattugio la buccia del limone sullo zucchero, in questo modo lo zucchero assorbe gli oli essenziali dell'agrume.
Metto in una ciotola capiente la farina, lo zucchero con lo zest di limone, il lievito e il sale, e mescolo. Creo un incavo al centro della farina e metto le uova. Mi aiuto inizialmente con una forchetta e inizio a sbattere le uova incorporando della farina. Quando le uova sono state assorbite dalla farina trasferisco l'impasto su un piano di lavoro e continuo ad impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo. Unisco ora le mandorle all'impasto.
Ora spolvero il piano di lavoro con un po' di farina, divido l'impasto e mi creo dei filoncini lunghi e stretti, tipo baguette, o come quando si fanno gli gnocchi. Metto poi questi filoncini su una teglia rivestita con carta forno, ben distanziati l'uno dall'altro, e faccio cuocere in forno preriscaldato statico a 170°-180° C per 20/25 minuti. Una volta sfornati li lascio intiepidire per qualche minuto, poi li taglio, con un coltello seghettato, in diagonale, nello spessore di 1-1,5 cm. Rimetto i biscotti nella teglia, in forno, e faccio "bis-cottare" a 160 ° per 10-15 minuti. 
Dopo averli sfornati li faccio raffreddare prima di servirli.
Come tutti i biscotti patiscono l'umidità, quindi vanno poi conservati in un contenitore con chiusura ermetica.

Brutti ma buoni con cioccolato e pistacchi

Brutti ma buoni con cioccolato e pistacchi

Brutti ma buoni con cioccolato e pistacchi

Ho diversi albumi da consumare che mi guardano dal frigo... cosa farne? Bene stavolta tocca provare la tecnica del maestro pasticciere Ernst Knam per fare i brutti ma buoni. Fanno parte della pasticceria secca, o biscotti. Si possono personalizzare come si preferisce e io ho voluto provare a farli con pistacchi e cioccolato, credo che stiano bene insieme. Così in una mattina, veloce veloce, eccomi a mescolare e infornare... Il mio forno non riposa quasi mai, lo confesso. Sono un po' perplessa del metodo della doppia cottura, ma sicuramente i biscotti sono venuti croccanti, ma non duri.

Ingredienti
  • 2 albumi
  • 150 gr di zucchero semolato
  • 70 gr di pistacchi spellati e tritati
  • gocce di cioccolato
In una terrina capiente monto gli albumi a neve con una frusta, e delicatamente, poco per volta incorporo lo zucchero.
Aggiungo all'albume montato i pistacchi spellati e tritati, e mescolo con attenzione con un cucchiaio di legno.
Verso quindi il composto in una pentola e lo faccio cuocere a fuoco lento per circa 10 minuti, finché l'albume non si sarà ben asciugato. In questo modo l'impasto, una volta cotto in forno, rimarrà molto più friabile.
Aiutandomi con due cucchiai, dispongo dei mucchietti di impasto sulla placca da forno, foderata con carta forno, e li faccio cuocere in forno preriscaldato statico a 170° C per 10 minuti, finché avranno assunto un bel colore dorato. Quindi li lascio raffreddare e servo, o impacchetto e dono...

Mug cake riso, yogurt, mele e cannella

Mug cake riso, yogurt, mele e cannella

Mug cake riso, yogurt, mele e cannella


Giornate uggiose, anzi per la precisione continue giornate piovose non solo uggiose... pranzo improvvisato... e per dolce?... bhè con pochi ingredienti ecco una preparazione velocissima dell'ultimo minuto: fantastica mug cake.
Avevo una mela lì che mi guardava, l'ho tagliata in piccolissimi pezzetti, ma va bene anche grattugiarla, non ho usato grassi solo yogurt bianco, solo un po' d'olio (di mandorle dolci) per ungere le tazze, una farina di riso, così il dolce può essere consumato anche da coloro che sono intolleranti al glutine, e aromatizzato con cannella dose a piacere, e messa nota croccante da pezzetti di noci. Non bisogna nemmeno stare ad impazzire con la bilancia, ho usato come misura il cucchiaio da minestra e un cucchiaino da caffè.
Decisamente un dolce leggero e salutare, ideale anche come merenda per i bimbi, soprattutto vista la velocità di realizzazione, e non si sporcano nemmeno troppe stoviglie. Una spolverata di zucchero a velo che ai bimbi piace sempre tanto (e non solo ai bimbi), e il dolce è pronto.


Ingredienti

  • 1 uovo
  • 3 cucchiai colmi da minestra yogurt bianco
  • 1 mela 
  • 4 cucchiai di farina riso
  • 3 cucchiai zucchero canna integrale demerara
  • 1/2 cucchiaino di lievito 
  • cannella
  • 3 - 5 noci spezzettate
  • zucchero a velo per spolverare

Ho pulito e tagliato in piccolissimi pezzi (sminuzzato) la mela, volendo si può anche grattugiare. Ho schiacciato le noci, e fatte a pezzetti.
Ho mescolato la farina di riso con lo zucchero integrale, aggiunto il lievito e la cannella e mescolato bene il tutto. Unisco l'uovo e poi lo yogurt e amalgamo bene con una frusta. Per ultimo metto nell'impasto le mele con le noci e mescolo bene.
Ungo leggermente le tazze, verso il composto per massimo 3/4 di tazza, anche meno, bisogna fare attenzione perché in cottura il dolce gonfierà.
Metto il tutto nel forno a microonde per 3 minuti e mezzo a 750W.
Sforno e faccio raffreddare un pochino. Servo tiepido spolverando con zucchero a velo.


Created By lacreativeroom